F1, La classifica dei rookie: è Alexander Albon il migliore!
Giunti a tre quarti di stagione, è ormai tempo dei primi bilanci per il Circus della Formula Uno. Tra questi, molto interessante è quello relativo ai rookies della stagione. I debuttanti, si sa, sono sempre sotto la lente d’ingrandimento durante la loro prima stagione, in un mondo dove non è concesso il minimo errore.
Occorre, prima di tutto, definire il criterio con cui si prendono in considerazione i piloti; oltre ai tre “absolute beginners”, infatti (Albon, Russell e Norris), occorre prendere in considerazione anche Antonio Giovinazzi, che aveva corso solo due Gran Premi nel 2017, e Robert Kubica, rientrante in F.1 dopo otto stagioni di stop forzato a causa dell’incidente al Rally di Andora 2011. Sono cinque, dunque, i drivers la cui stagione va analizzata, tenendo in considerazione tutte le variabili del caso.
Tra i cinque, il meglio posizionato in classifica risulta essere Alexander Albon. Il thailandese sta vivendo un’ottima stagione d’esordio, resistendo ad una serie di pressioni tutt’altro che facili da gestire. Dopo la prima metà campionato vissuta alla Toro Rosso, con un sesto posto in Germania come miglior piazzamento, alla fine della pausa estiva Albon è stato chiamato a sostituire Pierre Gasly in seno alla casa madre, la Red Bull. Non certo una situazione facile, ma Alex ha risposto al meglio, agguantando un ottimo quinto posto a Sochi, pur partendo dal fondo dello schieramento a causa di un errore in qualifica. Arrivato come oggetto misterioso, dopo il terzo posto della scorsa stagione in F.2, Albon sta dimostrando di meritare ampiamente il posto in F.1, sia per capacità di guida che per gestione della pressione. Fino ad ora, quindi, un’ottima stagione per lui.
Dietro Albon, staccato di 17 punti, c’è un altro giovane che sta dimostrandosi all’altezza della Formula Uno: Lando Norris, giovane rampante della McLaren. Il britannico arriva da un secondo posto in Formula 2 lo scorso anno, è ha dimostrato fino ad ora di essere in possesso di tutti i requisiti necessari ad un pilota al top. Lando sembra essersi lasciato (almeno in parte) alle spalle le intemperanze che lo hanno privato della vittoria nel campionato cadetto, e ciò gli ha fatto raggiungere un ottimo sesto posto in due occasioni. Inoltre, è dotato di una innata simpatia che lo ha posto sotto i riflettori anche prima e dopo le gare. Sarà sicuramente un pilota da tenere in considerazione per il futuro del Circus.
A questo punto, per trovare gli altri piloti soggetto della nostra analisi, occorre scendere fino agli ultimi tre posti della classifica. Diciottesimo, con quattro punti a referto, è il nostro Antonio Giovinazzi, a bordo della sua Alfa Romeo Racing. I 31 punti del team mate Raikkonen e un nono posto a Monza come miglior risultato potrebbero trarre in inganno, ma in realtà il pilota di Martina Franca sta facendo una stagione assolutamente dignitosa, dopo due anni di stop, e, ciò che più conta, in continua progressione. Il suo errore più grande resta sicuramente quello di Spa, quando andò a sbattere all’ultimo giro mentre era in zona punti. Per il resto, problemi tecnici o strategie non azzeccate (vedi Francia e Singapore) lo hanno privato di risultati migliori di quelli ottenuti. Antonio, dunque, merita la conferma in Alfa almeno per il prossimo anno, senza dimenticare che appartiene ancora alla Ferrari Driver Academy.
Discorso a parte va fatto per il duo della Williams. Robert Kubica e George Russell hanno dovuto fare i conti con un team allo sbaraglio più totale, senza pezzi di ricambio e una vettura che prende in media un secondo al giro dai diretti avversari. Il campione della F.2 2018 è l’unico senza punti, ma questo non sminuisce certo il suo valore. Spesso, infatti, si è trovato davanti a Kubica in gara e qualifica, a dimostrazione del suo piede pesante. Per quanto riguarda Robert, il punto ottenuto nella rocambolesca gara di Hockenheim è l’unico raggio di sole in una stagione, se possibile, ancora più scura di quella di Russell. Al punto tale che Kubica ha già deciso di non voler più correre qui nel 2020, abbandonando quasi certamente per sempre la F.1 e tornare a cercare più fortuna (ampiamente meritata) in altri lidi, come il DTM.
Concludendo, quindi, Alex Albon risulta essere il migliore dei rookies, ma una cosa è certa: la qualità di tutti i “deb” (o quasi tali) è elevatissima, al di là delle problematiche legate alle vetture e ai team. Non resta ora che godersi le ultime gare di questo Mondiale, certi che porteranno spettacolo e divertimento.