Il Gran Premio del Giappone 2019 passerà alla storia come quello contraddistinto dai tifoni. Quello vero, purtroppo, talmente violento e spaventoso da costringere gli organizzatori ad annullare l’intero programma della giornata di sabato. E quello sportivo, di colore grigio e di nome Mercedes, che nella prima mattinata italiana spazza definitivamente ogni speranza di rimonta per i suoi avversari aggiudicandosi matematicamente il titolo mondiale costruttori, preludio di un titolo piloti che potrebbe arrivare già dalla prossima gara.
A Suzuka, in ogni caso, non ci sono stati solo tifoni. Nella solita cornice di pubblico spettacolare e variopinta, il GP del Giappone è stato anche palcoscenico di errori, contatti e polemiche, tutte raccolte nella top 5 del fine settimana nipponico.
1 – Hagibis terrorizza anche la F1
Prima i mondiali di rugby, e poi la Formula 1. La furia del tifone Hagibis non risparmia nemmeno la pista di Suzuka, dove si sarebbero dovute svolgere le consuete prove libere 3 e le qualifiche. Gli organizzatori, allertati dalla violenza del tifone, hanno così deciso all’unanimità di cancellare ogni attività in pista per il sabato, eliminando dal programma le prove libere e posticipando le qualifiche alla domenica mattina, a poche ore dalla gara. Una scena già vista in Giappone, ma non certo per far fronte ad un fenomeno naturale così violento e, purtroppo, tragico.
2 – La Ferrari si prende la scena in qualifica
La domenica mattina le condizioni meteorologiche consentono l’avvio regolare delle qualifiche, vanificando così lo scenario di una griglia di partenza decisa in base alla classifica della seconda sessione di prove libere. In quest’ultimo frangente, le Ferrari di Vettel e Leclerc avevano deluso, raccogliendo solo un 4° e 5° tempo.
In qualifica, invece, la situazione si ribalta completamente a favore delle due monoposto rosse, a tal punto da monopolizzare l’intera prima fila. A concludere in pole, questa volta, è Sebastian Vettel, seguito come un ombra dal compagno di squadra monegasco. Dietro di loro si piazzano le Mercedes, con Bottas più veloce di Hamilton, quest’ultimo costretto a partire dalla 4° posizione.
3 – La “falsa partenza” di Vettel. Il primo boccone amaro ferrarista
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1° Vettel, 2° Leclerc. Una condizione di partenza ottimale per poter pensare ad un GP da protagonisti. E invece, proprio alla partenza, ecco che si verifica il primo colpo di scena: pochi istanti prima dello spegnimento del semaforo rosso, Vettel scatta dalla propria casella con un attimo di anticipo, bloccando immediatamente la sua Ferrari proprio all’accensione del verde. Una manovra, quest’ultima, che salva il ferrarista da una penalità per Jump Start. Ne consegue una partenza disastrosa, a tal punto che Bottas riesce a passare il tedesco della Ferrari all’esterno, passando clamorosamente al comando della corsa subito alla prima curva.
4 – Il contatto tra Leclerc e Verstappen. L’harikiri Ferrari è al completo
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Nemmeno il più pessimista avrebbe potuto immaginare una partenza così negativa. Ma le “sorprese” non sono finite: all’ingresso della prima curva , Verstappen tenta l’affondo su Leclerc all’esterno, ma il monegasco allarga la traiettoria, colpendo la fiancata della Red Bull dell’olandese. Qualche giro dopo, lo stesso Verstappen sarà costretto al ritiro, mentre Leclerc effettua due giri con l’ala anteriore danneggiata. Un pezzo di questa si stacca in pieno rettilineo, andando a colpire la monoposto di Hamilton, impegnato nell’inseguimento di Leclerc. Un incidente che costa la perdita dello specchietto retrovisore all’inglese, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.
Al terzo giro, il monegasco rientra ai box per la sostituzione dell’ala, tornando in pista in fondo al gruppo. In un primo momento la direzione gara non indaga sull’incidente al via, salvo poi cambiare idea in corso d’opera e rimandando la “sentenza” soltanto al termine della gara. Nel frattempo Leclerc, impegnato in una bella rimonta, risale fino al 6° posto conclusivo. Nel dopo-gara però, i giudici di gara infliggono una penalità di 15 secondi al monegasco, che così retrocede in 7° posizione.
5 – La Mercedes ringrazia e diventa campione
Con le due Ferrari nei guai, la Mercedes approfitta del passo falso della concorrente più diretta. Bottas prende il comando della corsa, trovandosi però dietro ad Hamilton al termine del primo valzer al pit stop. Dal muretto box però, viene inviato l’ordine all’inglese di effettuare una seconda sosta, perdendo la posizione sul compagno di squadra ed anche la 2° posizione, conquistata invece da Vettel. Nei giri conclusivi, nonostante la crisi con le gomme, il tedesco riesce a difendersi con le unghie e con i denti dagli attacchi di Hamilton, portando a casa una 2° posizione che vale tantissimo per l’orgoglio.
Ma la difesa di Vettel non può nulla contro la grandezza dell’intero team Mercedes, che grazie a questo risultato si aggiudica così il titolo mondiale costruttori 2019, il sesto consecutivo. Con questo risultato, la casa tedesca eguaglia anche il record assoluto che apparteneva proprio alla Ferrari, la quale conquistò sei mondiali costruttori consecutivi dal 1999 al 2004.
La grande festa nel box della squadra capitanata da Toto Wolff potrebbe presto replicarsi, questa volta per il titolo piloti. Già nella prossima gara, in Messico, Lewis Hamilton potrebbe mettere la parola “fine” alla corsa mondiale, mettendo così le mani su quello che sarebbe il suo 6° titolo iridato. 6, il numero perfetto per trionfare, lasciando ai rivali, Ferrari in primis, solo le briciole ed altrettanti rimpianti.
GP GIAPPONE F1 2019 ORDINE D'ARRIVO - Domenica 13 Ottobre 2019 Pos Pilota Team Tempo/Gap 1 77 V. Bottas Mercedes 2 5 S. Vettel Ferrari + 11"376 3 44 L. Hamilton Mercedes + 11"786 4 23 A. Albon Red Bull + 61"152 5 55 C. Sainz McLaren + 69"081 6 3 D. Ricciardo Renault + 1 giro 7 16 C. Leclerc Ferrari + 1 giro (*) 8 10 P. Gasly Toro Rosso + 1 giro 9 11 S. Perez Racing Point + 1 giro 10 27 N. Hulkenberg Renault + 1 giro 11 18 L. Stroll Racing Point + 1 giro 12 26 D. Kvyat Toro Rosso + 1 giro 13 4 L. Norris McLaren + 1 giro 14 7 K. Raikkonen Alfa Romeo + 1 giro 15 8 R. Grosjean Haas + 1 giro 16 99 A. Giovinazzi Alfa Romeo + 1 giro 17 20 K. Magnussen Haas + 1 giro 18 63 G. Russell Williams + 2 giri 19 88 R. Kubica Williams + 2 giri 20 33 M. Verstappen Red Bull - (*) retrocesso in 7a posizione per il contatto con Verstappen al via (-15") CLASSIFICA PILOTI F1 2019 1 L. Hamilton Mercedes 338 2 V. Bottas Mercedes 274 3 C. Leclerc Ferrari 221 4 M. Verstappen Red Bull 212 5 S. Vettel Ferrari 212 6 C. Sainz McLaren 76 7 P. Gasly Toro Rosso 73 8 A. Albon Red Bull 64 9 D. Ricciardo Renault 42 10 N. Hulkenberg Renault 35 11 L. Norris McLaren 35 12 S. Perez Racing Point 35 13 D. Kvyat Toro Rosso 33 14 K. Raikkonen Alfa Romeo 31 15 K. Magnussen Haas 20 16 L. Stroll Racing Point 20 17 R. Grosjean Haas 8 18 A. Giovinazzi Alfa Romeo 4 19 R. Kubica Williams 1 20 G. Russell Williams 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2019 1 Mercedes 612 2 Ferrari 433 3 Red Bull 323 4 McLaren 111 5 Renault 77 7 Toro Rosso 59 6 Racing Point 54 9 Alfa Romeo 35 8 Haas 28 10 Williams 1
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