Lasciato alle spalle il Messico, il circus si sposta in Texas per il secondo appuntamento del back-to-back nordamericano, il GP degli Stati Uniti. Dall’1 al 3 novembre la Formula 1 è in scena ad Austin, nel circuito situato nelle colline sovrastanti la città. Il dislivello fra il punto più alto e quello più basso (41 metri) è proprio una delle caratteristiche principali della pista: nel rettilineo di partenza questo particolare è messo ben in evidenza dalla salita che porta alla prima curva, che ha un gradiente dell’11 percento. Disegnata da Herman Tilke, la pista è entrata in calendario nel 2012, sostituendo il circuito di Indianapolis che in precedenza ospitava il GP degli Stati Uniti.
I tecnici Brembo hanno classificato il Circuit of the Americas come mediamente impegnativo per i freni, con un indice di difficoltà di 3 su una scala da 1 a 5.
L’impegno dei freni durante il GP
Nel circuito di Austin si usano i freni per circa 17 secondi al giro, circa il 19 per cento del tempo totale, per fare ciò i piloti devono esercitare un carico pari a 51,3 tonnellate, ossia 546 kg al minuto. Per quanto riguarda la decelerazione massima, la media sul giro è di circa 3,8 g, anche se in 4 curve si raggiungono almeno i 4,7 g. Ciò fa sì che l’energia dissipata in frenata da una monoposto nell’arco di un intero GP sia considerevolmente alta: 220 kWh.
Le frenate più impegnative
Il Circuit of the Americas si compone di 10 frenate, di cui 3 considerate dai tecnici Brembo impegnative per i freni, una è di media difficoltà, 5 sono considerate semplici.
La frenata più impegnativa è quella di curva 12: alla fine del rettilineo, in cui è anche possibile utilizzare il DRS, si scende da 333 km/h a 94 km/h in 2,52 secondi, il tutto nello spazio di 125 m. Sono necessari 188 kg di pressione sul pedale per i piloti, i quali devono sopportare 5,8 g di decelerazione. Questa risulta essere una delle frenate più impegnative della stagione in quanto a energia dissipata: 3022 Kw.
Notevole anche la frenata di curva 1 (da 319 km/h a 104 km/h in 118 metri) anche se la salita facilita lo sforzo del pilota nel rallentare la monoposto: il carico sul pedale è di 158 kg, mentre la decelerazione di 5,2 g.
L’altra frenata gravosa per gli impianti è quella di curva 11: da 295 km/h a 81 km/h in 2,62 secondi e 113 metri, con una decelerazione di 5,2 g.