F1 2019, Gp del Brasile: Red Bull supersonica e brillante
La doppietta sarebbe stata la spettacolare ciliegina sulla torta ma è mancata d’un soffio. Horner, per un attimo, si sarà mangiato le mani al pensiero ma dopo un secondo avrà sfoggiato un sorriso a 32 denti per la maxi vittoria di Max Verstappen nel Gp del Brasile. Un trionfo in formato extralarge, maxi appunto, perché ampiamente meritato in pista, frutto di una supremazia totale della Red Bull del bravissimo (al volante non ai microfoni) pilota olandese, manifestata senza se e senza ma fin dalle prove di qualifica. Ma dal Brasile la scuderia un po’ austriaca un po’ inglese riparte anche con due importanti certezze: Alexander Albon e la power unit Honda. Ieri il pilota tailandese ha compiuto un ulteriore e importantissimo salto di qualità alla guida in termini di prestazioni e, soprattutto, di autorevolezza.
Il modo con cui prima ha sverniciato Sebastian Vettel al restart post Safety Car e poi ha resistito al suo ritorno è stato da campione navigato, per decisione, scelta di tempo e grinta. Non contento si è posizionato davanti al sei volte iridato Hamilton al cambio gomme di quest’ultimo per poi finire nella sua rete poco dopo in un rovinoso incidente, sanzionato dai commissari. Episodio in cui ha forse compiuto la leggerezza di aver concesso troppo spazio in frenata ad un volpone come Lewis, per poi chiudere la porta e impostare la curva quando ormai l’inglese era dentro fino al contatto e avere la peggio.
Davvero un peccato per lui perché il secondo gradino del podio se lo era guadagnato sul campo con molta bravura accompagnato da un mix indovinato di strategia e pit-stop. Dal canto suo, la Honda ha supportato a dovere le performances dei piloti Red Bull. La power unit giapponese è cresciuta tantissimo quest’anno dopo gli incoraggianti riscontri del 2018 e il Gp del Brasile ha suggellato questo trend. Grandi velocità di punta, elasticità e affidabilità ok. Un mix adamantino di livello assoluto che rilancia ulteriormente le ambizioni del team in chiave iridata per il 2020. Ma serve più costanza nelle prestazioni.
E ciò non dipende solo dal motore ma soprattutto dall’insieme telaio, aerodinamica, gomme. Su Verstappen c’è poco da aggiungere. Si rischia di essere ripetitivi. È “semplicemente” un talento eccezionale, definitivamente raffinato ai massimi livelli. Ancora deve lavorare a livello mentale sulla performance nelle dichiarazioni durante le interviste, ma dentro l’abitacolo è già pronto per il titolo mondiale. Non ha nulla da invidiare a Lewis Hamilton, che anche a Interlagos ha dimostrato di saper battere soprattutto nel corpo a corpo. Durante tutto il weekend ha sfruttato come meglio non si poteva la competitività della sua Red Bull e ha gestito benissimo, senza alcun errore, tutte le fasi della gara. Vittoria indiscutibile e cristallina.