Vettel, 100 Gp con la Ferrari F1: successi e delusioni della sua avventura in Rosso!
Il Gran Premio del Brasile che sta arrivando vedrà il raggiungimento di un traguardo importante per Sebastian Vettel, ossia il centesimo week end con la Ferrari: incredibile come, tornando indietro nel tempo, sembra così vicino quel GP d’Australia 2015 che ha decretato l’inizio della sua carriera con il team di Maranello. Anno per anno riviviamo tutte le fasi salienti di questa storia d’amore che, per adesso, sembra ancora lontana dalla conclusione.
2015
La prima stagione, quella più emozionante, più intrisa di valore affettivo sia da parte di Seb che da parte del tifo ferrarista. A Melbourne, alla prima in carriera con la Rossa, il tedesco conquista un terzo posto, lontano sì dalle imprendibili Mercedes, ma che riesce ad accendere un fuoco particolare con i tifosi, un legame indissolubile. Basta aspettare un solo week end per arrivare in Malesia e vedere Sebastian gioire per la sua prima vittoria con i nuovi colori: il tedesco, così glaciale e teutonico negli anni della Red Bull, quasi antipatico e viziato per certi versi, si scopre tenero, emozionato come un bambino che si è appena visto realizzare davanti ai suoi occhi uno dei suoi più grandi sogni. Quel suo ditino, che tanto faceva arrabbiare i ferraristi negli anni dei suoi trionfi con i bibitari, adesso è l’immagine più bella del mondo. Il team radio in italiano pieno di pazza felicità e incredulità, le sue lacrime sul podio sono ancora qualcosa di indimenticabile: Seb è riuscito a riportare alla vittoria la Ferrari dopo quasi due anni di digiuno. In quella stagione, la sua migliore rapportata al mezzo a disposizione, lo vede vincere anche in Ungheria e a Singapore e ognuno di questi successi non è mai uguale all’altro. C’è qualcosa di speciale.
2016
Dall’annata migliore a quella più difficile: la macchina, che sembrava dovesse essere quella giusta, finalmente in grado di battere le Mercedes, in realtà si rivela addirittura un passo indietro rispetto a quella precedente, troppo sensibile ai cambiamenti di condizione della pista e delle temperature. Vettel non riesce a conquistare ne pole position ne vittorie, anzi, vede addirittura soffrire il confronto con il compagno di squadra Kimi Raikkonen, spesso più costante del tedesco: soprattutto sul finale di stagione, i tifosi cominciano a manifestare un po’ di incertezza sulla capacità del tedesco nel gestire i momenti complicati.
2017
Cambio regolamentare e la Ferrari è pronta a giocarsi le sue carte per la conquista del titolo: l’inizio di stagione è meraviglioso con un Vettel che caccia via tutti i dubbi accumulati nella passata stagione, portandosi a casa tre vittorie nelle prime sei gare e rimanendo in testa al campionato addirittura fino a Monza, il vero punto di svolta della stagione. Con l’arrivo delle trasferte asiatiche, la Ferrari prova a rimanere agganciata alla Mercedes di Lewis Hamilton tirando molto sull’affidabilità ma la scelta non paga (vedi Malesia e Giappone). Seb fa quello che può ma alla fine deve tirare i remi in barca: la stagione, seppur con qualche rammarico, è positiva ed è ricordata anche per la leggendaria ruotata del tedesco ad Hamilton durante il Gran Premio d’Azerbaigian. Un gesto che divide la platea Rossa e non.
2018
Sembra l’anno buono per il titolo: la stagione inizia anche meglio di quella precedente, con Vettel che riesce a vincere le prime due gare a bordo di una macchina che, per buona parte del campionato, risulterà essere la migliore del lotto. Seb guida bene, macina pole position grazie ad una super power unit, vince anche in Canada per poi sprofondare nell’abisso: il Gran Premio di Germania ad Hockenheim risulterà essere l’inizio della sua crisi d’identità a causa di un grave errore che lo costringe al ritiro quando era agevolmente in testa alla gara. Vince sì a Spa ma, tra testacoda ed ulteriori errori dettati dalla pressione, la seconda parte di 2018 per Vettel risulta essere un totale incubo: le critiche si abbattono su di lui come un tifone e Seb sembra avere difficoltà a sostenerle e a guardare avanti.
2019
Charles Leclerc: questo è il leit motiv della stagione di Sebastian Vettel. Un nome che gli rimbalza nella testa da subito, sin da quando il giovane monegasco, alla guida della sua stessa macchina, si dimostra spesso più competitivo del quattro volte campione del mondo. Quella del 2019 è un’annata, per Seb, che sembra essere un continuum del finale di quella passata, immischiato tra errori da principiante ed una crisi interiore che non sembra avere una fine. Crisi ancora più accentuata, appunto, dal confronto diretto con un compagno scalpitante come Leclerc che vince in Belgio e soprattutto a Monza. Quella maledetta Monza che Vettel ha sempre sognato di potere avere ai suoi piedi come il suo maestro Schumacher e che ora vede conquistata da un ragazzino qualunque che gli ha rubato il posto, soprattutto nel cuore dei tifosi. La risposta di carattere e orgoglio arriva a Singapore dove il tedesco ha una reazione furiosa e riesce a vincere dopo più di un anno di digiuno: un digiuno tormentato e un successo finalmente liberatorio, anche se la macchina che doveva essere da mondiale alla vigilia, si limita a qualche soddisfazione di tappa.
In sintesi, il binomio Sebastian Vettel-Ferrari ha prodotto 14 vittorie, 12 pole position, 14 giri veloci e 54 podi. E chissà che in Brasile, al centesimo Gran Premio della sua vita con i colori che ha amato più di qualunque altro, non possa aumentare questi numeri. Tanti auguri Seb!