Zak Brown: La F1 deve ricordarsi che esiste per i fan!
Zak Brown, CEO della McLaren, in occasione del Salone Internazionale di Birmingham organizzato da Autosport, ha espresso il suo parere sulla questione dell’apertura della Formula Uno e dei suoi team ai fans presenti in pista e davanti alla televisione.
“Dobbiamo ricordarci- ha dichiarato Brown- che in fin dei conti tutto lo show è costruito grazie ai tifosi e ai motorsport fans, senza di loro non ci sarebbe nessun Circus”. Il team boss di Woking ha toccato un tasto dolente della F.1 attuale: la totale chiusura e isolamento del paddock verso chiunque non sia un ospite o un riccone disposto a versare cifre da capogiro pur di accaparrarsi un pass d’accesso. I veri race fans, insomma, sono stati sempre più relegati in un angolo, costretti ad ore di fila per un autografo dei propri idoli o per un semplice selfie.
“I fans devono tornare ad essere i protagonisti, e noi abbiamo cominciato a farlo con la nostra serie su Amazon. La serie di Netflix Drive to Survive ha aiutato, ma c’è ancora molto da fare. E’ pazzesco dimenticare che siamo qui grazie a loro”, ha chiosato l’americano. Brown ha posto l’accento su una problematica che da tempo affligge il mondo dei Gran Premi. Rispetto ad altre categorie del Motorsport, infatti, il paddock della F.1 si è sempre più chiuso nella sua torre d’avorio, lasciando fuori tutti i “non addetti ai lavori”.
L’inizio di questa tendenza è da far risalire già ai primi anni ’90, sotto la gestione di Bernie Ecclestone e della sua CVC; negli anni 2000 si è poi arrivati alla chiusura totale, con i piloti mai a portata dei fans. L’arrivo di Liberty Media ha in parte invertito questa tendenza, ma il cammino verso l’apertura è ancora molto lungo. Certo, oggi il mondo dei social rende team e piloti più raggiungibili, almeno virtualmente, soprattutto con i più simpatici attivi come Ricciardo, Norris o Leclerc, ma il contatto umano è ancora lontano dall’ideale. Perlomeno gli americani di Liberty hanno cercato di avvicinare sempre di più il Circus alla gente con road show (come quello di Milano del 2018) o eventi dedicati ai piloti, cose che negli anni passati erano impensabili. Resta comunque da lavorare sull’apertura del paddock, almeno nella giornata dei venerdì in determinati orari, per poter permettere a un numero di fan maggiore di toccare con mano il “dietro le quinte” del Circus. Sotto questo aspetto, il modello dell’Indycar potrebbe essere un buon esempio.
Zak Brown, dunque, è uno dei pochi team principal a schierarsi dalla parte dei fan, e le sue parole sono sicuramente importanti. Resta ora da vedere se Liberty Media riuscirà a continuare il cammino intrapreso finora, buono sicuramente, ma assolutamente insufficiente!