Dopo essere intervenuto commentando il dispositivo DAS della Mercedes W11, Gian Carlo Minardi ha voluto dire la sua anche su un secondo tema caldo che ha fatto molto discutere il paddock della Formula 1.
Ci riferiamo alla Racing Point che ha presentato e messo in pista una vettura che “somiglia” in maniera molto marcata alla Mercedes W10 dello scorso anno.
E una delle sorprese dei primi tre giorni di test al Montmelò è stata proprio la “Pantera Rosa” del Circus. Sia Lance Stroll che Sergio Perez hanno fatto registrare dei tempi di tutto rispetto, piazzandosi subito alle spalle dei due piloti Mercedes.
C’è la forte sensazione, si legge su Minardi.it, che il team di Lawrence Stroll, oltre a montare la power unit e il cambio di Brixworth e ad utilizzare la galleria del vento di Brackley, abbia preso anche molte altre soluzioni aerodinamiche già presenti sulla W10, come ad esempio il muso.
“I cloni sono un problema per la Formula 1 – ha detto Gian Carlo Minardi – poiché snaturano il concetto di costruttore. Ferrari e Red Bull avevano già aperto la strada rispettivamente con la forte ‘collaborazione’ con Haas, soprannominato Ferrarina, e Toro Rosso, ma nel caso specifico la Mercedes ha fatto un passo decisamente in avanti consegnando nelle mani della Racing Point la vettura campione del mondo”.
“I tempi di Perez e Stroll confermano tutta la bontà del progetto della W10 – ha aggiunto Minardi -, oltre ad un potenziale ancora inespresso. Se i riscontri cronometrici saranno confermati a Melbourne, Ferrari e Red Bull ne pagheranno le conseguenze. Dei veri costruttori potrebbero trovarsi a dover lottare contro un clone, o vettura cliente come si vuol chiamare”.
“E’ una strada assolutamente non da percorrere. Il passo da costruttori ad assemblatore è molto breve”, ha poi concluso Minardi.