Bernie Ecclestone ha lasciato il timone della Formula 1 da ormai qualche anno ma rimane inevitabilmente legato alla categoria che ha trasformato in un business miliardario. In una recente intervista con il Daily Mail l’ex Supremo ha affrontato con il solito piglio diversi temi legati al mercato piloti, partendo dalla possibilità di vedere Lewis Hamilton in Ferrari nel 2021.
Nonostante l’accordo in essere tra il sei volte campione del mondo e la Mercedes scadrà al termine di questa stagione, Ecclestone è dell’idea che Hamilton debba proseguire con la sua attuale squadra: “Se fossi Lewis starei alla Mercedes. È a suo agio, è lui alla guida. La persona che accende e spegne le luci lo supporta [Toto Wolff]”.
L’imprenditore d’Oltremanica ha affermato che l’ambiente Ferrari non favorirebbe l’inserimento di Hamilton: “Per lui non funzionerebbe alla Ferrari. Sono italiani, dovrebbe per prima cosa imparare la lingua per capire ciò che viene detto alle sue spalle. Il problema con tutti gli italiani è che non vogliono litigare né discutere. Anziché dire a qualcuno che non sta facendo un buon lavoro, ‘Datti una sistemata o ti sistemo io, voglio i risultati’, preferiscono dire, ‘Andiamo a cena per parlarne. Siamo amici’”.
Dopo l’improbabile battuta Ecclestone si è calato nel ruolo di team principal: “Se fossi il boss di un team metterei sotto contratto Max Verstappen. È veloce ed è facile averci a che fare. Se avessi Lewis gli direi solamente a che ora inizia la gara successiva, chiedendogli di presentarsi per tempo. A parte questo potrebbe fare tutto ciò che vuole. Taglierei il suo stipendio e gli farei curare le sue sponsorizzazioni. La Mercedes cerca di frenarlo un po’, io gli lascerei completa libertà”.
Hamilton è attivo su più fronti all’esterno del paddock, dalla partnership con Tommy Hilfiger alle collaborazioni musicali. L’ex numero uno della FOM ritiene che questa versatilità celi una componente di insicurezza: “Sta cercando cosa fare quando smetterà di correre. La moda, la musica, tutto questo. Penso che Lewis non sia sicuro di sé in generale e questo si estende alla sua guida, quando vuole sapere il tempo del compagno o cosa stanno facendo i piloti della Ferrari. Non è totalmente sicuro di sé”.
Secondo Ecclestone, il campione inglese non dovrebbe essere ossessionato dai record di Michael Schumacher: “Non ha bisogno di preoccuparsi di vincere un campionato in più di Schumacher. Se vuole smettere di correre, non dovrebbe continuare solo per questo motivo. Deve continuare solo per la voglia di guidare”.
Chiamato a esprimere una classifica dei migliori piloti nella storia settantennale della Formula 1, Ecclestone ha riservato il primo posto al Professore: “Alain Prost, non ha mai ricevuto molto supporto dal team. In passato non avevano nemmeno questo tipo di aiuti dal muretto. Si spegnevano le luci ed era da solo. Doveva gestire le gomme e i freni, era maledettamente veloce. Ha quasi vinto due campionati in più, sarebbero stati sei ma i numeri sono immateriali. Direi anche Nelson Piquet, che ben si comportava su una macchina normale. Devi includere Stirling Moss nella top quattro, così come Juan Manuel Fangio, portava a termine il lavoro”.
Anche secondo l’attuale presidente onorario della Formula 1 si pone il problema di confrontare epoche così diverse: “Lewis è molto bravo. Tra i primi quattro o cinque, ma è difficile dire che quel pilota è migliore di un altro. Lewis ha il miglior materiale e il miglior team. Il miglior tutto”.