Mercedes, nel corso dei test pre stagionali, ha sofferto di problemi di affidabilità al Power Unit 2020.
Le voci che hanno preceduto il Gran Premio d’Australia parlavano di motorizzati Mercedes che, per preservare l’affidabilità della Power Unit, avrebbero corso con una mappatura del motore meno aggressiva. Lo stop del mondiale a causa del Coronavirus è però venuto in soccorso di Mercedes, e permetterà ai motoristi di Brackley di correre ai ripari e risolvere i problemi.
Nello specifico i problemi occorsi nei test ai team equipaggiati dalla Power Unit tedesca sono da ricondursi al motore endotermico. Questo ha destato parecchie preoccupazioni, poiché nell’era turbo-ibrida è sempre stata la parte elettrica quella più soggetta a noie tecniche. Gli stessi addetti ai lavori Mercedes hanno dichiarato che i problemi sono da ricondursi direttamente ai lubrificanti.
Ricordiamo che il nuovo regolamento tecnico 2020, rispetto alla passata stagione, limita il volume di olio da utilizzare a 3 litri per gara, ossia l’esatta metà rispetto al 2019. Secondo Toto Wolff gli ingegneri avrebbero sin da subito individuato le cause delle rotture meccaniche, dovute quindi a un’attrito troppo elevato delle parti meccaniche.
In particolare i cuscinetti radenti dell’albero motore non verrebbero riforniti di sufficiente olio, non disponendo del giusto strato di patina viscosa fra anello interno e albero. Ad alti regimi di rotazione questo va a creare danni ingenti e un surriscaldamento eccessivo per attrito.
Aspetto curioso è che l’unico team motorizzato Mercedes che non ha sofferto di problemi di surriscaldamento eccessivo è la Racin Point, che con la RP20 è l’esatta copia della Mercedes del 2019. Difatti il team di Stroll e Perez dispone di sistemi di raffreddamento alle pance di “vecchia concezione”, con le bocche dei radiatori poste sotto il cono anti intrusione.
Mercedes invece da quest’anno ha modificato le bocche dei radiatori spostando le bocche per l’aria sopra le strutture deformabili. Una soluzione che ha spopolato in F1, grazie a Ferrari che ha introdotto questa scelta tecnica nel 2017, poi perfezionata da Red Bull. Mercedes con la W10 era una delle ultime vetture rimaste con la vecchia soluzione.
Oltre alle nuove regole dei lubrificanti, anche le nuove bocche dei radiatori potrebbero aver influito a creare i problemi di affidabilità e di surriscaldamento della Power Unit. Nell’illustrazione osserviamo le due diverse filosofie aerodinamiche delle pance, con la Racing Point che dispone della soluzione Mercedes dello scorso anno.
In questo video Fabiano Vandone ci introduce a quali potrebbero essere gli accorgimenti che potrebbe prendere Mercedes per l’affidabilità in questi 70 giorni di stop.