I “maghi della pioggia”. Sono definiti così quei piloti che, quando le condizioni meteo si fanno avverse, esprimono il meglio di sé. Non è da tutti esser veloci su pista bagnata, specie quando la pioggia si fa battente.
Ayrton Senna era e rimane uno dei più grandi “maghi della pioggia”, interprete sopraffino dell’asfalto viscido e insidioso. Beh, ma Senna era un mago in ogni condizione meteo e in ogni pista. Ma quando la pioggia si faceva dura, Senna cominciava a giocare.
Molte le magie del compianto campione brasiliano sul bagnato: come non ricordare Donington 1993 (GP d’Europa), come non ricordare Estoril 1985.
Già, Estoril 1985. È il 21 aprile 1985 quando si disputa il XIV Grande Premio de Portugal, il 406° GP della storia della F1. Il circuito è quello dell’Estoril. Ma facciamo un passo indietro.
Il Mondiale di F1 1985 era iniziato in Brasile, il 7 aprile, sul tracciato di Jacarepagua. Le Lotus 97T-Renault EF4 Turbo V6 di Ayrton Senna ed Elio De Angelis ben si comportano. In qualifica, i due alfieri del John Player Special Team Lotus occupano la seconda fila (De Angelis 3°, Senna 4°). In gara, Senna deve ritirarsi al 48° giro per noie elettriche mentre occupa la terza posizione, De Angelis, invece, approfittando del ritiro del compagno, termina la corsa al 3° posto, ad 1 giro di distacco dalle imprendibili McLaren Mp4/2B-Porsche P01 di Alain Prost e Ferrari 156/85 di Michele Alboreto.
Le Lotus 97T-Renault curate da Gérard Ducarouge, benché globalmente inferiori a McLaren e Ferrari, sono lì, a giocarsi podi e vittorie, anche grazie al talento di Senna e De Angelis. Si va in Portogallo.
Il circuito dell’Estoril è entrato nel calendario di F1 nel 1984. 4,350 km la cui caratteristica principale risiede nel lungo rettilineo del traguardo, unico tratto veloce di un tracciato altrimenti tecnico.
In qualifica, è Senna (Lotus 97T-Renault EF4 V6 Turbo) a firmare la pole-position, fermando il cronometro su 1:21.007 alla media di 193,317 km/h. In prima fila, col 2° tempo, ecco la McLaren Mp4/2B-Porsche P01 V6 Turbo di Prost (1:21.420, media di 192,336 km/h). In seconda fila troviamo la Williams FW10-Honda RA163E V6 Turbo di Keke Rosberg (1:21.904, media di 191,199 km/h) e l’altra Lotus 97T di Elio De Angelis (1:22.159, media di 190,606 km/h).
26 i piloti qualificati: a chiudere lo schieramento, l’Osella F1AF-Alfa Romeo 890T V8 Turbo di Piercarlo Ghinzani, ad oltre 9 secondi di distacco (1:30.855, media di 172,363 km/h) dalla pole di Senna.
Il piovoso GP del Portogallo 1985 è, ormai, storia della Formula 1. Ayrton Senna firma la sua prima sinfonia iridata, andando in testa sin dalla prima curva e comandando la corsa per tutti i 67 giri effettuati. Erano previsti 69 passaggi ma, scadute le 2 ore, è stata data bandiera a scacchi, come da Regolamento.
Gara difficile e tattica, disputata su un fondo altamente scivoloso a causa della persistente e copiosa pioggia. Numerosi, infatti, i testacoda, le uscite di pista e i contatti.
«It was a hard, tactical race, corner by corner, lap by lap, because conditions were changing all the time. The car was sliding everywhere – it was very hard to keep the car under control. Once I had all four wheels on the grass, totally out of control, but the car came back on the circuit. People later said that my win in the wet at Donington in ’93 was my greatest performance – no way! I had traction control!», dichiarerà Senna anni più tardi.
Senna, in testa dal primo all’ultimo giro, vince il GP del Portogallo ultimando 67 giri in 2h 00m 28.006s, alla media di 145,160 km/h. Il brasiliano è autore anche del giro più veloce in gara: 1:44.121 (giro 15) alla media di 150.402 km/h.
Poteva essere una doppietta Lotus: De Angelis, scattato ottimamente al via e issatosi immediatamente alle spalle di Senna, mantiene il secondo posto virtuale sino al 42° passaggio. Quindi, una foratura lenta compromette la sua magistrale gara: concluderà 4°, doppiato di un giro.
In seconda posizione, dunque, si classifica Michele Alboreto (Ferrari 156/85), distaccato di oltre 1 minuto. Il gradino più basso del podio è occupato dal bravissimo Patrick Tambay (Renault RE60-Renault EF4B V6 Turbo), doppiato di 1 giro. Chiudono la zona punti, entrambi doppiati di 2 giri, Nigel Mansell (5° su Williams FW10-Honda) e Stefan Bellof, 6° su Tyrrell 012-Cosworth DFY V8.
Ancora Senna e Bellof uniti dalla pioggia. Come in quel GP di Monaco 1984, i due piloti sfoderano tutto il proprio immenso talento. Bellof, nello specifico, è ancora in grado di portare a punti una vettura spinta da un motore aspirato, peraltro dopo esser scattato col 21° tempo e dopo essere incappato, nelle prime fasi di corsa, in un contatto con la RAM 03-Hart Turbo di Manfred Winkelhock.
Dopo il capolavoro in quel dell’Estoril, Senna incappa in un filotto di sette gare consecutive senza andare a punti. Una scia negativa che, a conti fatti, compromette il suo campionato e la lotta al titolo. Ciononostante, è ancora in pole-position a Imola, Monaco e Detroit. Tornerà a vincere a Spa-Francorchamps e conseguirà altre tre pole (Monza, Brands Hatch, Adelaide).
La graduatoria Piloti vede Senna in 4a posizione (38 punti) ed il sempre regolare e puntuale De Angelis in 5a (33 punti). La Lotus-Renault chiude il Mondiale Costruttori al 4° posto con 71 punti, i medesimi raccolti dalla Williams-Honda.
Le braccia al cielo, le cinture di sicurezza slacciate e svolazzanti, la incontenibile gioia di Senna all’arrivo, gli uomini del Team Lotus in festa riversatisi — come da tradizione — già a bordo pista costituiscono frammenti di sport e di Formula 1 ormai, per così dire, patrimonio dell’umanità.
Estoril 1985, Adelaide 1993: luoghi e anni della prima e ultima vittoria delle 41 conquistate da “Magic” in 162 GP effettivi disputati. Trionfi ai quali vanno aggiunte 65 pole-position, 80 podi complessivi, 19 giri veloci in gara e, soprattutto, 3 titoli Piloti (1988, 1990, 1991).
Attualmente, la Lotus 97T-Renault con la quale Senna vince il GP del Portogallo 1985 è conservata presso la sede del Classic Team Lotus, a Hethel, nel Norfolk. Managing Director del Classic Team Lotus è Clive Chapman, figlio del grande Colin.
Estoril 1985, un Gran Premio da ricordare. Un Gran Premio da rivivere.