Il Budget Cap di un Team di Formula 1 sarà ulteriormente ridotto a 145 milioni di dollari. La conferma da Ross Brawn.
Il responsabile sportivo di Liberty Media, Ross Brawn, ha confermato che la F1 ha raggiunto un accordo per una riduzione di $30 milioni del tetto di spesa per i team, inizialmente fissato a $175 milioni. Come già confermato in precedenza da più parti, il nuovo budget cap da $145 milioni entrerà in vigore a partire dalla prossima stagione, nonostante lo slittamento al 2022 dell’introduzione del nuovo regolamento tecnico, e non andrà a colpire determinate voci di spesa, fra cui gli stipendi dei piloti.
Questa ulteriore riduzione dei costi è stata decisa per aiutare i team, che con il calendario ridotto (e ancora incerto) per via dell’emergenza SARS-CoV-2 vedranno i loro guadagni per l’anno solare calare inevitabilmente. Le discussioni sull’entità del taglio, però, andavano avanti da qualche settimana, e i toni dello scontro si erano alzati negli ultimi giorni con il botta e risposta a distanza fra Mattia Binotto, TP della Ferrari, e il suo pari alla McLaren Zak Brown. L’ingegnere reggiano, in un’intervista al Guardian che ha suscitato non poco clamore, aveva ammesso che il marchio avrebbe potuto decidere di impegnarsi anche (o solo?) in altre categorie, laddove le eccessive restrizioni avessero minato la condizione della F1 come pinnacolo dello sviluppo automobilistico. Brown, sostenitore di un budget cap intorno ai $100 mln, aveva risposto in maniera piccata ai commenti del collega, accusandolo di incoerenza e sostenendo che la F1 potrebbe benissimo andare avanti senza la Rossa (specificando, però, che preferirebbe restasse).
Ross Brawn ha spiegato a Sky che le discussioni si sono quasi completamente concluse con un meeting in videoconferenza tra la FIA, la F1 e i team: “Introdurre un budget cap iniziale di $175 milioni era stata una dura lotta; ora, con l’attuale crisi, abbiamo deciso di abbassare la soglia a $145 milioni. Le discussioni di qui in avanti verteranno su possibili ulteriori riduzioni di tale soglia negli anni a venire”. Quindi, si è deciso per il limite minimo richiesto da Ferrari (e Red Bull), ma l’ingegnere britannico appare convinto di poter abbassare ancor di più il tetto di spesa, in maniera graduale, nelle stagioni successive al 2021. Ma non finisce qui: è stato anche confermato l’impiego di un diverso, e più equo, sistema di divisione del “montepremi” (principalmente soldi dei diritti tv), attualmente basato sulla classifica costruttori. “I team più piccoli” – assicura Brawn – “riceveranno una fetta molto più soddisfacente dei premi in denaro. Stiamo cercando di rendere equilibrato l’intero sistema: limitando le somme che potranno essere spese, e distribuendo il denaro in maniera più equa fra tutti i team, speriamo di dare la possibilità anche alle squadre di fascia medio-bassa di lottare per podi e vittorie, permettendogli inoltre di ricavare degli utili. Solo così possiamo rendere il loro futuro sostenibile”.