Formula 1 1990: suoni e immagini dei bolidi di 30 anni fa
Sembra ieri. Eppure, sono trascorsi 30 anni da quel 1990. Mantenere viva la memoria di quella entusiasmante stagione di Formula 1 è sempre più difficile. I ricordi conservati nelle menti di chi c’era, spesso, non sono sufficienti.
La tecnologia, in questo senso, ci viene in soccorso. Lo sconfinato mondo della rete Internet e, in particolare, di quell’enorme contenitore chiamato Youtube incarna uno scrigno di ricordi, di vividi ricordi.
Sono i filmati amatoriali a catturare di più la nostra attenzione: video che, letteralmente, trasudano storia e passione.
Abbiamo scelto due filmati attraverso i quali poter riassaporare un po’ di quel 1990. Il primo si riferisce alle pre-qualifiche del GP del Canada, il secondo alle qualifiche del GP di Gran Bretagna.
Pre-qualifiche XXVIII Grand Prix du Canada, Montréal (10 giugno 1990, 70 giri x 4.390 km – 307,300 km).
Il primo video che vi proponiamo mostra un interessantissimo stralcio delle pre-qualifiche del GP del Canada. Il filmato è tratto dal canale Youtube Unraced F1. È venerdì 8 giugno 1990. Mattina. Le pre-qualifiche costituiscono una sorta di viaggio mistico all’interno di una Formula 1 che non esiste più. Le giovani generazioni — per mero e incolpevole capriccio temporale — non potranno mai capire la reale essenza delle pre-qualifiche, la cui natura mitica è pari a quella della Battaglia del Fosso di Helm di tolkeniana memoria.
Team esordienti o di ultima fascia costretti ad azzuffarsi in pista a caccia di un tempo utile a prendere parte alle qualifiche ufficiali del venerdì e del sabato: questo, in estrema sintesi, il nocciolo delle pre-qualifiche. Il venerdì mattina, dunque, team e piloti sono già in modalità “time attack”: pista sporca, auto ancora da mettere a punto, piloti che spingono in condizioni affatto ottimali (con tutti i rischi del caso…) nel tentativo di scavallare la prima, spietata mannaia che faticosamente conduce al GP della domenica.
Nove le vetture che prendono parte alle pre-qualifiche del GP del Canada 1990: le due AGS JH25-Cosworth DFR V8 di Gabriele Tarquini e Yannick Dalmas, la Coloni FC189B-Subaru 1235 (flat 12) di Bertrand Gachot, le due Eurobrun ER189B-Judd CV V8 rispettivamente condotte da Roberto Moreno e Claudio Langes, la Life L190-Life F35 W12 di Bruno Giacomelli, le due Lola 90-Lamborghini 3512 di Eric Bernard e Aguri Suzuki, infine l’Osella FA1M-E-Cosworth DFR V8 di Olivier Grouillard. Auto, al di là della competitività, una più bella e affascinante dell’altra.
Ad oltrepassare il primo scoglio costituito dalle pre-qualifiche sono quattro piloti: Moreno (autore del miglior tempo in 1:28.268), Grouillard (1:28.589), Suzuki (1:29.372) e Bernard (1:29.844). Eliminati dai giochi già il venerdì mattina le AGS di Tarquini (1:29.855, 175,883 km/h di media) e Dalmas (1:30.460, media di 174.70 km/h), la Coloni di Gachot (1:44.185, media di 151.69 km/h), l’Eurobrun di Langes (1:47.117, media di 147.54 km/h) e la Life di Giacomelli, protagonista di 7, lentissimi giri (1:50.253, media di 143.34 km/h).
La griglia di partenza limitata a 26 vetture farà sì che altri quattro piloti verranno esclusi dal GP nordamericano, quinto appuntamento della stagione di F1 1990: il già citato e sempre veloce Moreno, Mauricio Gugelmin (Leyton House CG901-Judd EV V8), Paolo Barilla (Minardi M190-Cosworth DFZ V8) e David Brabham (Brabham BT59-Judd EV V8). La pioggia caduta il sabato fa sì, inoltre, che la griglia di partenza venga stabilita in base ai tempi registrati nella sessione del venerdì.
A segnare la pole-position è Ayrton Senna, grazie al tempo di 1:20.399, alla media di 196.570 km/h. Gehard Berger, 2°, è distaccato di soli 6 centesimi di secondo. Le McLaren Mp4/5B-Honda RA100E volano.
Una F1 spietata, assai distante dai ritmi e dai modi — spesso eccessivamente buonisti — attuali: team e piloti che, di fatto, non solo rischiano di non disputare alcun GP nel corso della stagione, ma nemmeno di prender parte alle qualifiche ufficiali! Life e Coloni, appunto, non riescono a disputare alcun GP: la Life, addirittura, non oltrepassa mai il muro delle pre-qualifiche.
Nel video si apprezzano le auto che prendono parte alle pre-qualifche. Particolare attenzione si pone attorno alla Life L190-Life F35 di Giacomelli. La vettura, sebbene lenta e inaffidabile, colpisce — oggi come ieri — in quanto a bellezza e originalità. A catturare l’attenzione è, in particolare, il suo motore W12 aspirato di 3500cc: bellissime le due prese d’aria laterali ad alimentare le trombette di aspirazione delle tre bancate da 4 cilindri ciascuna.
Scultorea la AGS JH25 disegnata da Michel Costa, bellissima nella livrea e nelle forme: una accattivante vettura dalle prestazioni, tuttavia, deludenti. Tanto interessante quanto fallimentare la Coloni FC189B spinta dal flat 12 Subaru-Motori Moderni: colpiscono le due piccole prese d’aria a periscopio poste a valle delle pance e preposte ad inviare aria al 12 cilindri “piatto” italiano.
Con le vetture ancora ai box e in procinto di entrare in pista, è possibile apprezzare molteplici dettagli tecnici. Il tutto, accompagnato dal canto dei motori ad 8 e 12 cilindri in fase di riscaldamento. Nel 1990, le pre-qualifiche vengono disputate sino al GP di Spagna (Jerez, 30 settembre), terz’ultimo appuntamento della stagione. In occasione degli ultimi due GP (Giappone e Australia) — a seguito del ritiro della Onyx prima e della Life dopo — le pre-qualifiche non vengono effettuate.
A Suzuka e Adelaide, pertanto, prendono parte alle qualifiche ufficiali 30 vetture: ma, poiché sono ammesse solo 26 auto al via di ogni GP, quattro risulteranno “non qualificate”.
Vincitore del GP del Canada — disputato in condizioni meteo avverse e su pista molto insidiosa — è Senna, il quale, approfittando della penalità inflitta a Berger (+1 minuto per partenza anticipata), precede al traguardo Nelson Piquet (Benetton B190-Cosworth HB) e Nigel Mansell (Ferrari 641/2). Quarto è Berger, 5° Prost (Ferrari 641/2), chiude la zona punti Derek Warwick su Lotus 102-Lamborghini.
Qualifiche del XLIII British Grand Prix, Silverstone (15 luglio 1990, 64 giri x 4.780 km – 305,920 km)
Con il secondo video, ci immergiamo nelle qualifiche del GP di Gran Bretagna. Meteo favorevole, pista da urlo: per l’ultima volta, le monoposto di F1 calcano il “vecchio”, glorioso e veloce Silverstone. Rinnovato, nel 1987, nella sezione della “Woodcote” con l’introduzione della chicane “Luffield”, Silverstone — nel 1990 — mantiene ancora intatti e inalterati i tratti veloci che lo caratterizzano sin dal 1950. Nel 1991, il tracciato verrà stravolto e rallentato. Intanto, godiamoci il Silverstone originario…
I 4,780 km del Silverstone nato nel 1987, e che ha esaurito il proprio ciclo nel 1990, sono tra i più veloci dell’intero circus iridato. A firmare la pole-position è Nigel Mansell: l’inglese, al volante della Ferrari 641/2-Ferrari 036 V12 (nota anche col nome di Ferrari F1-90), ferma il cronometro su 1:07.428, alla media di 255.206 km/h. Ayrton Senna, su McLaren Mp4/5B-Honda RA100E V10, si issa in seconda posizione col crono di 1:08.071, alla media di 252.795 km/h.
Nel video amatoriale possiamo apprezzare vetture e piloti mentre percorrono i tratti storici di Silverstone: “Copse”, “Maggots”, “Becketts”, “Stowe”, “Club”, “Abbey”, curve, ormai, scomparse o pesantemente rimaneggiate.
Il buon audio del video permette di cogliere il sound dei diversi motori: si va dall’inconfondibile e acuto strillo del 12 cilindri Ferrari (V12 di 65°) al sound acuto (ma non troppo) del 12 cilindri Lamborghini (V12 di 80°), dagli acuti e potenti 10 cilindri Renault RS2 (V10 di 67°) e Honda RA100E (V10 di 72°) al sound più cupo e roco dei V8 Cosworth DFR (90°), DFZ (90°), HB (75°, in uso in esclusivo a bordo delle Benetton B190 Nelson Piquet e Alessandro Nannini) e Judd EV (72° 0 76°).
Le vetture impegnate e riconoscibili nel video di Barry Price (interessantissimo il suo canale Youtube) hanno scritto —tutte — pagine, capitoli di storia della Formula 1: Ferrari 641/2, Tyrrell 019, Williams FW13B, Brabham BT59, Arrows A11B, Lotus 102, Leyton House CG901, Benetton B190, Dallara 190, Minardi M190, Ligier JS33B, McLaren Mp4/5B, Lola 90, Onyx ORE-1B, AGS JH25.
Sorprendenti, tanto in qualifica quanto in gara, le Lola 90-Lamborghini di Eric Bernard e Aguri Suzuki. Dopo aver stampato rispettivamente l’8° e 9° tempo in qualifica, chiudono la corsa rispettivamente al 4° e 6° posto, a conferma della bontà generale della vettura disegnata da Eric Broadley e Chris Murphy. Alla faccia degli attuali budget cap e sviluppi aerodinamici congelati, concessi o sottratti…
A non passare lo scoglio delle pre-qualifiche sono le due Eurobrun di Moreno e Langes, la Coloni di Gachot, la Life di Giacomelli e la AGS di Dalmas. Gli altri quattro non qualificati saranno l’Osella di Grouillard, le Onyx di JJ Lehto e Gregor Foitek e la Brabham di David Brabham.
Il GP verrà vinto da Alain Prost (Ferrari), il quale precederà alla bandiera a scacchi la Williams di Thierry Boutsen e la McLaren di Ayrton Senna. Gran Premio scoppiettante quello di Gran Bretagna 1990. Degna di nota la corsa condotta da Ivan Capelli (Leyton House), a lungo nel gruppo dei primi 5 e in grado di ambire al podio nonostante i danni ad uno scarico. Peccato l’avaria tecnica all’alimentazione che colpisce la sua vettura (giro 48) mentre occupa la terza posizione.
Il miglior giro in gara è segnato da Mansell (1:11.291, media di 241.377 km/h). Alle spalle del britannico della Ferrari (che a fine gara annuncia il proprio ritiro, poi ritrattato), troviamo la Ferrari di Prost (1:11.526, media di 240.584 km/h), la Leyton House di Capelli (1:11.712, media di 239.960 km/h) e la Lola di Suzuki (1:12.227, media di 238.249 km/h). Un circuito veloce che, quasi incredibilmente, ha messo in luce le doti di vetture non di primissima fascia quali Leyton House e Lola.
Non è il primo e non sarà l’ultimo articolo in cui saranno protagonisti video tratti dalla rete. Nell’attesa, alzate il volume…!