F1, Binotto: La Formula 1 non può e non deve diventare come la F2 o la Formula E
In un’intervista a RaceFans, il Team Principal parla di Budget cap e di come non snaturare la Formula 1.
Mattia Binotto, in una lunga intervista esclusiva a RaceFans, ha affrontato il tema del Budget Cap rivelando alcuni dettagli che hanno poi portato anche la Ferrari a non esercitare il diritto di veto.
“Parlare di compromessi con la Ferrari – ha detto Binotto – non è qualcosa a cui siamo abituati. Detto questo, durante le discussioni (sul Budget cap, ndr), la Ferrari è stata inizialmente vista come un ostacolo”.
Binotto ha poi aggiunto: “Il limite di budget che si riduce a 120 milioni di dollari è decisione che avremmo dovuto prendere in una settimana, ma ci è voluta più di una settimana perché la Ferrari ha insistito per approfondire alcuni numeri, analizzarli e per supportare in modo proattivo la discussione verso la conclusione che abbiamo raggiunto”.
La Ferrari avrebbe potuto esercitare il diritto di veto, che attualmente consente alla Scuderia di Maranello di bloccare eventuali modifiche normative che non sono legate alla sicurezza. Eppure Binotto non ha optato per questa soluzione: “Il veto è qualcosa che si può esercitare alla fine del processo, se sei completamente contro ciò che sta accadendo”.
Il Team Principal della Ferrari ha poi aggiunto: “E’ una questione di senso di responsabilità: il bene della F1 è il bene della Ferrari e il bene della Ferrari è il bene della F1. Quindi penso che non sia una battaglia. Non siamo in posizioni contrapposte. Dobbiamo collaborare per arrivare alla soluzione giusta”.
Il fatto di aver ulteriormente ridotto il budget cap, costringerà i top team a dover fare i conti con un’importante riduzione di organico: “Andremo passo dopo passo”. “Il budget cap a 175 milioni – ha aggiunto Binotto – era un regolamento già concordato l’anno scorso. Era già un esercizio enorme, difficile e stimolante per le prime tre squadre principali e in particolare per la Ferrari. Ma quello era un accordo dell’anno scorso per il quale eravamo preparati”.
Poi è arrivato il Covid-19, che ha cambiato molte cose, comprese la Formula 1: “Non è stata semplicemente una decisione basata su un numero”, ha precisato Binotto che ha poi aggiunto: “La prima conseguenza per noi è stato il nostro lavoro, i nostri dipendenti in termini di occupazione. Siamo fermamente convinti che questa sia la nostra responsabilità sociale come Ferrari e il nostro primo obiettivo era proteggere i nostri dipendenti”.
Il Team Principal della Ferrari ha anche detto di non essere pienamente soddisfatto della soluzione finale in quanto la riduzione del budget cap richiede ora un esercizio particolarmente difficile in termine di ridistribuzione della forza lavoro.
E per questo la Ferrari di voler guardare a progetti come il WEC o la IndyCar. Le indicazioni indicano che i limiti di F1 saranno ulteriormente ridotti in futuro: “Partiamo dai 145 milioni di dollari e penso che questo rifletta quali saranno le normative tecniche del futuro e anche i loro effetti”.
Infine però Binotto è stato molto fermo su un punto, per non snaturare la Formula 1: “Non può diventare un tipo di F2 del futuro o nemmeno di Formula E”.