F1, A Budapest Max Verstappen salva la Red Bull dalla debacle
Il fenomeno olandese riscatta una brutta qualifica e l’errore nel giro di formazione con un bellissimo secondo posto. Tuttavia, è evidente il grande passo indietro fatto dalla Red Bull rispetto alla scorsa stagione. E resta impietoso il confronto tra Mad Max e Albon.
Si scrive Aston Martin Red Bull Racing. Si legge Max Verstappen Racing. E’ questo il responso del week-end ungherese per la Red Bull, un appuntamento su cui la scuderia austriaca faceva grande affidamento.
Le aspettative, però, sono state disattese in pieno: infatti, senza Max a quest’ora staremmo qui a parlare di un flop su tutta la linea. Sin dal venerdì la macchina ha mostrato evidenti difficoltà di bilanciamento e di assetto, ben testimoniati dalle pessime qualifiche di sabato. Ma oltre alla macchina, è ormai evidente anche un altro problema: Alexander Albon, che, semplicemente, non è al livello del suo compagno di squadra.
VERSTAPPEN, PIÙ FORTE DI TUTTO E DI (QUASI) TUTTI
Non è una novità, né tanto meno una sorpresa. Però, per chi ancora avesse dei dubbi, la gara di Budapest ha evidenziato l’immensa qualità di Mad Max. Freddo e deciso allo scatto, cosa che gli ha permesso di girare alla prima curva in terza posizione, nonostante la partenza dalla quarta fila e con pista bagnata. Lucido nel lasciarsi alle spalle il grave errore commesso nel giro di formazione (contatto con le barriere e macchina danneggiata), che ha costretto i meccanici ad un lavoro straordinario per permettergli di prendere il via. E soprattutto unico pilota in grado di tenere testa alle due astronavi colorate di nero, sempre pronto ad approfittare di eventuali loro errori, come accaduto ieri con Bottas e la sua partenza orribile. Tutto questo con un mezzo nettamente inferiore. Insomma, anche qui vale l’espressione “Date una macchina a questo ragazzo“.
UNA MACCHINA AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE
Aspettative alte e dichiarazioni a destra e a manca circa le ottime possibilità di lottare per il mondiale: questo è stato l’avvicinamento all’inizio della stagione in casa Red Bull. Però si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo la pista. E l’Ungheria, in particolar modo, ha emesso una sentenza durissima: questa macchina non solo non è migliorata, ma anzi, sembra anche peggiorata rispetto allo scorso anno. Un peggioramento figlio di un motore meno potente del previsto e di un telaio meno efficiente rispetto agli anni scorsi. Basti pensare che dalla pole del 2019 si è passati ad un anonimo settimo posto in qualifica nel 2020, e con una prestazione sul giro secco peggiore di tre decimi. Anche in gara (teatro l’anno scorso di un duello fantastico tra Hamilton e Verstappen, risolto solo con una strategia perfetta della Mercedes), il passo indietro è stato evidente.
E’ QUESTO IL VERO ALBON?
In ogni caso, non sono solo le prestazioni della vettura a far storcere il naso a Christian Horner e soci. Infatti, c’è da aprire una parentesi anche su Albon; dopo le buone prestazioni della scorsa stagione, quest’anno il pilota thailandese sembra faticare parecchio. Bravo sì nel rimediare alle orrende qualifiche di sabato (fuori nel Q2) con una gara di sostanza, chiusa al quinto posto, resta comunque enorme la differenza con Verstappen, come si era già visto in Austria. Alex sembra anche denotare un certo nervosismo, come si evince da alcuni suoi team radio di questo week-end. Un nervosismo forse dettato dai dubbi sul suo futuro, perché non è un segreto: il posto di Albon è tutto fuorché al sicuro in vista della prossima stagione. E le voci di un possibile ritorno di Sebastian Vettel come suo sostituto forse stanno influendo negativamente sul suo rendimento. Ma questa è un’altra storia.
Dunque, ancora una volta ci ha pensato Max Verstappen a salvare la Red Bull. Ma senza una macchina competitiva e un secondo pilota adeguato, risulta difficile anche solo pensare di avvicinarsi a chi sta davanti.