Mercedes in Ungheria sembra essere imprendibile per gli avversari, e la W11 pare non avere rivali per la conquista del Gran Premio di Ungheria.
La scuderia di Brackley in Ungheria ha portato il pacchetto aerodinamico da alto carico, con un’ala posteriore diversa da quella dell’Austria.
La nuova ala ritorna nella versione a doppio pilone a “collo di cigno” che trasmettere maggiormente deportanza sull’asse posteriore. Nelle due gare in Austria vi era un’ala posteriore da medio basso carico aerodinamico, con un profilo dell’alettone molto più snello per avere una maggiore velocità nei rettilinei del circuito di Zeltweg. A riguardo c’è da rimarcare che in Austria Mercedes disponeva di un solo pilone di sostegno dell’ala posteriore, sacrificando la trasmissione più equilibrata del carico al posteriore, per una minor resistenza all’avanzamento. Sempre al posteriore rimane l’endplate nuovo, introdotto la prima gara al Red Bull Ring. Il nuovo endplate si differenzia dalla vecchia specifica per una diversa gestione dei flussi vorticosi provenienti dal rotolamento delle gomme posteriori, con i soffiaggi ingranditi e spostati nella zona più anteriore della paratia. Mercedes sembra essere la vettura più stabile al retrotreno, ed è incredibile come i tecnici di Brackley riescano a trasmettere il carico, pur riuscendo a non perdere in efficienza aerodinamica. Nell’illustrazione osserviamo le due differenti specifiche di ala posteriore utilizzate in Austria (monopilone) e Ungheria (doppio pilone)
In Ungheria c’era abbastanza preoccupazione per le alte temperature, ricordando come Mercedes abbia patito il caldo nel corso del primo Gran Premio. Fortunatamente per loro le temperature a Budapest non sono elevate come ci si attendeva (grazie alla pioggia), e Mercedes ha scelto una via più aggressiva per la gestione del raffreddamento. Rispetto all’Austria sono state riviste le prese d’aria ai lati dell’abitacolo che non hanno più la forma a “branchia”, ma si sono delle feritoie più piccole, e uno slot più grande dietro l’Halo. Inoltre sono stati analizzati i dati raccolti nel primo Gran Premio al Red Bull Ring che era stato oggetto di torsioni al cambio rilevati dai sensori montati sulla W11 a causa del passaggio sui cordoli. Il problema sembra essere stato dovuto alla sospensione posteriore, che ha il triangolo inferiore attaccato alla struttura deformabile e non direttamente al cambio.