Perché Fernando Alonso è tornato in Formula 1 con Renault?
Cosa ha spinto Fernando Alonso ad un passo dai 40 anni (ne compirà 39 il 29 luglio) al clamoroso ritorno in F1?
Se lo stanno chiedendo in tanti da quando è stato dato l’annuncio ufficiale del terzo matrimonio nella storia tra il campione spagnolo di Oviedo e la Renault, la scuderia dove ha vinto i suoi unici due titoli mondiali. Tanti soldi prima di chiudere definitivamente la carriera? Voglia di tornare alla massima ribalta e, quindi, visibilità? Un’altra delle sue sfide impossibili tramutate poi in scelte non proprio azzeccate a cui ci ha spesso abituato? Tutto può essere ma, intanto, se anche questa decisione sarà stata indovinata o meno lo diranno i fatti.
Una chiave di lettura del “rentrée” di Nando in F1 potrebbe, tuttavia, annidarsi proprio nelle potenzialità Renault in un futuro molto prossimo in vista dei nuovi regolamenti che rivoluzioneranno la massima formula dal 2022. Partiamo dal presupposto che, per uno come lui ad un’età importante, è difficile ipotizzare il ritorno stile “comparsa” sulle piste del Mondiale con vetture capaci di raccattare un podio qua e là. Non avrebbe senso bruciarsi ulteriormente così considerando quanto Alonso abbia già eroso gli anni più fulgidi del suo talento con mezzi recalcitranti. Allora resta l’ipotesi di inaugurare un breve ma vincente ciclo con chi potrebbe interpretare al meglio la F1 che verrà. Da tempo si sa che la Renault sta anche sacrificando molto dello sviluppo dell’attuale monoposto per farsi trovare più pronta di tutte all’appuntamento con la nuova era. Che ad inizio anno sarebbe scattata nel 2021, poi nel 2022.
Ma poco cambia anche per Alonso. La Casa francese, infatti, al di là delle voci di ritiro sempre smentite, vorrebbe fortemente sostituirsi alla Mercedes ai vertici di questo sport con le nuove regole che lo cambieranno alla radice. Aprire un’altra fase trionfale come fatto dai tedeschi molto inglesi della Stella a Tre Punte dal 2014 ad oggi è una grande idea e, in quest’ottica, Fernando Alonso questa volta potrebbe trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Certo l’età non lo aiuta al 100% ma Kimi Raikkonen sta dimostrando che è possibile correre a buoni livelli in F1 anche da ultra quarantenni. Se, come si crede, lo spagnolo non ha perso per strada il suo eccezionale talento, la sua velocità fulminea e cristallina, tutto questo unito all’esperienza allora ne vedremo delle belle. A patto che gestisca meglio del passato il suo carattere all’interno della squadra.