A febbraio 2020 i test invernali al Montmelò. Ad agosto 2020 il Gran Premio di Spagna, sullo stesso circuito. Sono passati sei lunghi mesi e ora direi che tutti, ma proprio tutti, hanno capito che questa Ferrari è in piena crisi.
Un crisi di risultati per via di una monoposto poco affidabile, lenta sul dritto e nervosa in curva, con il Power Unit meno prestazionale di tutti e con uomini chiave non all’altezza della divisa rossa che indossano!
Temo che siamo di fronte ad una delle crisi più acute della storia del Cavallino Rampante. Il 2020 potrebbe tranquillamente archiviarsi senza vittorie come lo è stato il 2014 e più indietro negli anni il 1993, il 1992, il 1986, il 1980 e solamente altri 5 anni nella lunga storia della Ferrari in Formula 1. Il 2021 sarà poi una stagione dove i cambiamenti consentiti saranno pochissimi e quindi pensare di migliorare sarà oggettivamente quasi impossibile. Il mondiale 2022 vedrà invece in pista monoposto completamente diverse dalle attuali: i lavori di progettazione sono già iniziati e a Maranello, su questo fronte, pesa oggi il fattore Risorse umane, non certo all’altezza delle migliori squadre oggi presenti in F1!
CAPITOLO PRESTAZIONI
I test di Barcellona avevano evidenziato una Ferrari SF1000 “nata male” o meglio pensata e progettata per avere al retrotreno un Power Unit con molti più cavalli di quelli che poi a Maranello hanno dovuto “limitare”, per rientrare nei regolamenti tecnici violati nel 2019!
Capito questo a febbraio 2020, il Reparto Tecnico guidato da Mattia Binotto non ha saputo reagire. In sei mesi la SF1000 non è cambiata di una virgola! Gli annunciati sviluppi sulla monoposto, attesi per le prime gare dell’anno, non sono mai arrivati e, sempre per bocca di Binotto, non arriveranno né al Gran Premio del Belgio a Spa, né al Gran Premio d’Italia a Monza.
Il recente weekend in Spagna, su un tracciato senza segreti per tutti i team di F1, ha messo in chiara evidenza – qualora ce ne fosse però davvero bisogno – il reale potenziale della Ferrari. La SF1000, sia in qualifica che sul passo gara, ha accusa un distacco abissale dalla Mercedes (1″5 circa), un importante divario dalla Red Bull (0″8 circa) e si è ritrovata a lottare in pista con Racing Point, McLaren, Renault e AlphaTauri.
La nona e undicesima piazzola occupata in griglia, il 7° posto sotto la bandiera a scacchi e anche la quinta posizione attualmente occupata nella classifica riservata ai costruttori, sono numeri che non mentono sull’attuale momento della Ferrari! Le prestazioni non ci sono, gli sviluppi non si vedono e i risultati riflettono tutto questo!
CAPITOLO AFFIDABILITA’
I test di Barcellona avevano già evidenziato qualche problema di affidabilità, legato in particolare al Power Unit e ad alcuni suoi componenti. Nelle prime gare questi stessi problemi si sono presentati di nuovo: ricordiamo solamente il recente problema elettrico che ha bloccato Leclerc in gara in Spagna o i problemi gravi al motore endotermico sulla monoposto di Vettel durante le prove libere a Silverstone.
Per lottare con Mercedes – loro sono e devono essere il riferimento di questa F1 – non puoi permetterti di non essere affidabile al 100%. Lo hanno dimostrato in questi ultimi anni e questo aspetto deve essere una prerogativa imprescindibile per qualsiasi team che voglia avere qualche chance di battere le frecce d’argento!
Purtroppo in Ferrari occorre lavorare ancora molto su questo fronte e qualche avvisaglia la si era già vista anche negli scorsi anni.
CAPITOLO UOMINI CHIAVE
Lo abbiamo detto “in tempi non sospetti”: a nostro avviso, Binotto non poteva ricoprire così tanti ruoli in Ferrari. Il Team Principal non può essere anche Direttore Tecnico, Capo della Comunicazione e via dicendo! Purtroppo gli errori di Binotto sono stati diversi e ve ne abbiamo già anche parlato in precedenza (leggi “questo articolo“).
Lo ha detto Luca di Montezemolo e lo ha ribadito anche recentemente Mauro Forghieri: l’ex Presidente Ferrari aveva sottolineato come Binotto avesse troppe responsabilità e come ora non fosse così facile uscire dalla crisi; lo storico Direttore Tecnico Ferrari ha invece sottolineato come a Maranello manchino le competenze e come il reparto tecnico vada irrobustito.
La recente revisione organizzativa in casa Ferrari non è sufficiente a dare la scossa ad un reparto tecnico privo di stimoli e di idee. Serve al più presto una guida di alto profilo e almeno quattro o cinque innesti di personale da altri team che possano portare qualche idea fresca e vincente a una Ferrari che vogliamo rivedere presto occupare in griglia e in gara il posto che merita!