F1, Ferrari: Sviluppo congelato? Si interviene sulla messa a punto della SF1000 [ VIDEO ]
La crisi tecnica in cui è entrata la Ferrari nella stagione 2020 è sotto gli occhi di tutti e la SF1000 risulta essere una delle monoposto del cavallino meno veloce degli ultimi anni.
Per migliorare le performance della SF1000 ci si è messo di contro il nuovo regolamento tecnico per le stagioni 20-21, stilato dalla Federazione a causa dello slittamento al 2022 ella rivoluzione tecnica.
Con il nuovo regolamento, infatti, le libertà di sviluppo sono state limitate in maniera importante, con un massimo di due gettoni da spendere per determinate aree tecniche della vettura, che sin dalla prima gara in Austria sono state soggette a omologazione da parte della Federazione. La Scuderia Ferrari ha portato delle novità tecniche nelle prime gare, che tuttavia non hanno cambiato di molto le gerarchie in pista.
Ferrari si trova dunque fra le mani una vettura poco competitiva, e con l’impossibilità di portare in pista molti sviluppi aerodinamici al fine di ricucire il gap tecnico venutosi a formare in questa stagione da Mercedes e da Red Bull.
I tecnici di Maranello hanno deciso quindi di lavorare, più che sullo sviluppo, sulla messa a punto della Ferrari SF1000, focalizzando l’attenzione sulle prove al banco in galleria del vento, e effettuando prove comparative al simulatore. E’ importante per Ferrari che l’analisi dei dati raccolti nelle simulazioni, e gli interventi effettuati sulla messa a punto, vadano a coincidere con i dati raccolti in pista. Questo aspetto pare essere stato il vero tallone d’Achille per il corretto sviluppo delle vetture Ferrari F1 nelle ultime stagioni.
I dati della galleria del vento permettono di effettuare prove aerodinamiche con diversi setup di carico. L’elaborazione al CFD permette di visionare a livello tridimensionale l’andamento dei flussi d’aria attorno al corpo vettura, mettendo in evidenza le aree di alta e di bassa pressione, che si vengono a generare con l’aerodinamica della monoposto. In maniera tale i tecnici riescono a capire quali sono le differenze di carico e di drag fra i diversi setup testati sulla SF1000.
Dalle dichiarazioni di Mattia Binotto, la SF1000 pare essere un progetto sbagliato nel suo complesso, e nel concetto di base. Non c’è una singola area che crea deficit prestazionale, ma è tutto l’insieme che non sembra funzionare come dovrebbe. Infine, ci si mette anche la scarsa potenza del Power Unit 065, che con le limitazioni di oli e l’avvento del doppio flussimetro, non riesce più a performare come la passata stagione.
Con l’abolizione del party mode a partire dal Gran Premio d’Italia, le squadre non potranno più variare le mappature fra qualifica e gara, e dovranno scegliere un giusto compromesso per affrontare entrambe le sessioni in modo da avere la giusta potenza, senza intaccare l’affidabilità e i consumi in lunga durata. Tuttavia, questo potrebbe non cambiare più di tanto lo strapotere che il Power Unit Mercedes ha mostrato in questa prima metà di stagione. La Scuderia Ferrari sta lavorando a tal proposito sulla parte ibrida al fine di trovare mappature che riescano a dare qualcosa in più in termini di potenza, senza intaccare l’affidabilità delle componenti.
In questo video Fabiano Vandone ci spiega come Ferrari sta lavorando per migliorare le prestazioni della Ferrari SF1000.