Nel dopo gara del Gran Premio del Belgio di Formula 1, ai microfoni di Sky Sport F1, il Team Principal della Ferrari Mattia Binotto ha avuto il coraggio di dire che è sbagliato parlare di crisi per la Ferrari.
Alla luce di un imbarazzante 13° e 14° posto sia in qualifica che in gara, del peggiore risultato in Belgio nella storia del Cavallino Rampante, come possiamo definire l’attuale momento?
Binotto è “un bravo ragazzo” ma non è bello sentirgli dire che la Ferrari non è in crisi così come non se può più di sentire che occorre analizzare e capire cosa non va. E’ un bla bla che non regge più, visti i mesi che passano senza sviluppi.
Qui sotto le risposte di Binotto ai microfoni di Sky Sport F1 al termine della gara.
Mara Sangiorgio: Possiamo usare la parola crisi?
Mattia Binotto: “No, no, credo sia sbagliato scomodare la parola crisi. È un bruttissimo risultato, che s’inserisce all’interno di una stagione, comunque, molto difficile, Lo sapevano, l’abbiamo visto con i test invernali e con quello che è successo dopo, covid o non covid, il congelamento, la riduzione anche delle opportunità di poter sviluppare. Sappiamo che dobbiamo tenere i denti stretti, che dobbiamo costruire per il futuro. Siamo in mezzo alla tempesta, non c’è dubbio, ma non vuol dire essere in crisi. Conosciamo la nostra rotta e dobbiamo cercare di tenerla guardando avanti e questo è importante. Chiaro che il risultato di oggi è molto deludente, credo non ci sia nulla da dire. Come siamo partiti in griglia siamo finiti. Già la qualifica di ieri ha mostrato le nostre evidenti difficoltà su questa pista, che richiede potenza, che richiede efficienza aerodinamica, Inutile nascondersi dietro a un dito, in questo momento ci mancano l’una e l’altra”.
MS: Cosa si può dire ai tifosi, che chiedono spiegazioni?
MB: “Loro quanto noi, siamo tifosi anche noi, oltreché professionisti, li capiamo e ci dispiace. Siamo i primi a essere dispiaciuti e lo siamo anche per loro, non c’è dubbio. Quello che sta succedendo, in fondo, è una macchina che ha perso un po di potenza rispetto allo scorso anno, ma l’hanno persa tutti i costruttori di motori, non siamo gli unici, noi più degli altri. Lo scorso anno questa macchina in parte copriva quei limiti con un motore superiore, adesso non è più il caso. I limiti della macchina stanno emergendo e su questo dobbiamo migliorare e lo sappiamo”.
MS: C’è qualcuno che in questa tempesta deve assumersi delle responsabilità?
MB: La responsabilità ce la prendiamo tutti, io per primo come Team Principal, se la prende ogni nostro dipendente a Maranello, siamo tutti sulla stessa barca. È una squadra che, malgrado le difficoltà e le tempeste, è molto unità. Stiamo lavorando in modo unito e, quindi, non c’è crisi e non c’è tensione. Sicuramente, c’è amarezza, frustrazione, lo sono anche io, ma la dobbiamo trasformare in determinazione. Le responsabilità ci sono, è un periodo difficile, bisogna saper guardare a quel che è stato fatto ma, soprattutto, a quello che vogliamo e che dobbiamo fare.
MS: Come si presenterà la Ferrari a Monza?
MB: “Sicuramente, dopo una gara come quella di oggi, è difficile, in una settimana e tra una settimana. Lo dicevo, questa è una pista di potenza e di efficienza aerodinamica. Monza rimane una pista di potenza, quindi, non sarà banale, Ci sarà una nuova direttiva tecnica e sarò curioso di vedere come possono cambiare in qualifica, ma non sarà il caso in gara, gli equilibri. Avremo un nostro pacchetto specifico, ma è inutile illudersi, Credo che noi in questa fase dobbiamo cercare di raccogliere al meglio quello che la macchina offre. Qua in Belgio, per un motivo o per un altro, siamo stati troppo dietro”.