In Belgio Mercedes ha introdotto un pacchetto di aggiornamenti davvero corposo, continuando l’incessante sviluppo su una W11 che risulta essere sempre più una macchina perfetta nelle mani di Hamilton e Bottas.
A livello di carico aerodinamico, Mercedes ha portato a Spa un’ala posteriore uguale a quella vista a Silverstone 1 e in Austria, con il singolo pilone a supporto di un profilo principale abbastanza neutro. A Spa, sulla W11, sono state utilizzate due ali posteriori con diversa incidenza, con scelta finale per qualifica e gara che dovrebbe ricadere sulla soluzione da più carico, per avere un giusto compromesso in tutti e tre i settori del circuito di Spa-Francorchamps.
Nell’illustrazione possiamo osservare le due diverse configurazioni di ala posteriore utilizzate in questa metà di stagione, con l’ala da alto carico aerodinamico che presenta il doppio pilone, mentre l’ala da medio basso carico (portata a Spa, e usata a Zeltweg e Silverstone) che presenta un singolo supporto che va ad avvolgere nella parte inferiore lo scarico.
Le vere novità tecniche viste sulla W11 riguardano le winglets, barge boards e fondo, i quali lavorano all’unisono nella gestione dei flussi. Le nuove winglets, ossia quelle alette che sono attaccate al telaio, nella zona del foro di uscita S-Duct, a Spa hanno una forma diversa per cercare una gestione diversa del flusso d’aria. Il loro scopo principale è quello di cercare un effetto down wash per i flussi che vanno a investire la parte superiore del telaio, indirizzando l’aria nella parte inferiore per far lavorare al meglio le barge board.
Tante modifiche anche alle stesse bargeboards, che presentano una conformazione diversa nel bordo di attacco del grande deviatore di flusso principale, e nei tanti “coltelli” del marciapiede. I deviatori di flusso a “veneziana” passano da 5 a 4 elementi distinti, con l’aggiunta di un nuovo elemento aerodinamico che va ad ancorarsi al fondo. L’intento di Mercedes è quello di cercare una diversa gestione dei flussi d’aria, alla quale sono stati abbinati dei generatori di vortice nella zona centrale e terminale del fondo. I generatori di vortice sono molto simili a quelli che abbiamo già visto sulla Red Bull RB16, e che aiutano a ridurre a deviare i flussi aldilà delle ruote posteriori, per ridurre l’effetto aerodinamico nocivo generato dal rotolamento degli pneumatici.
Nel disegno possiamo osservare tutte le modifiche ai bargeboards che sono state opportunamente evidenziate in giallo.