In una stagione F1 2020 fallimentare per la Ferrari, il reparto tecnico della Scuderia di Maranello sta concentrando gran parte delle risorse di sviluppo in vista del 2021, e soprattutto del 2022. I problemi di non correlazione dei dati fra i dati in fabbrica e la pista, riscontrati ormai da alcune stagioni, hanno portato Ferrari ad investire molte risorse economiche per portare a Maranello un simulatore di ultima generazione, più avanzato di quello utilizzato dalle dirette concorrenti Mercedes e Red Bull.
Il rilancio tecnico della Ferrari che verrà, passa anche dalla ri-modernizzazione delle infrastrutture. In passato abbiamo visto come la Scuderia si sia adoperata per ammodernare le proprie strutture per lo sviluppo tecnico, costruendo la nuova galleria del vento, che tutt’oggi è usata dal reparto corse della Ferrari. Per l’avvento del 2021, intorno al mese di Marzo, dovrebbe anche arrivare il nuovo simulatore, che in F1 rappresenta l’ultima frontiera tecnica più moderna, per lo sviluppo e la raccolta dati di una monoposto di F1.
Il progetto SF1000 è figlio del famoso problema che ha attanagliato le monoposto uscite dalla fabbrica di Maranello negli ultimi anni, ovvero la non corrispondenza dei risultati e delle prestazioni, fra quello che si è studiato a tavolino, e la messa in opera sul circuito. Ferrari da anni ormai si porta dietro questo fardello, che più che mai quest’anno ha condizionato le performance di un progetto (quello della Ferrari SF1000) che si sta rivelando uno dei più fallimentari dei 70 anni di storia della scuderia del cavallino.
Il nuovo simulatore, oltre a disporre di una capacità di raccolta e analisi dei dati maggiore, sarà in grado di dare in out put una serie di informazioni e numeri molto più rappresentativi a quella che è la realtà fisica. Rollio, beccheggio, imbardata, comportamento degli pneumatici, comportamento in frenata, motore, e aerodinamica, saranno molto più rappresentativi a quella che è la reale fisica della monoposto in pista.
L’investimento fatto dal reparto corsa Ferrari sulle infrastrutture, che riguardano la realtà virtuale, è quanto mai rappresentativo di una F1 volta sempre più alla riduzione dei test privati,e delle prove in pista. Il simulatore diventa dunque uno strumento fondamentale per lo sviluppo e la nascita di un progetto competitivo, alla quale sta alla base un compound di dati e di analisi che devono ridurre al minimo il margine di errore. Il reparto corse Ferrari cambia dunque metodologia di lavoro, soprattutto in ottica 2022, dove i progettisti dovranno partire da un foglio bianco con la rivoluzione tecnica. Questo (dovrebbe) permettere a tutte le squadre di partire dallo stesso punto, azzerando le differenze tecniche fra le varie vetture. Occasione da non mancare assolutamente per Ferrari, per riuscire a tornare al vertice della F1, stringendo i denti nella stagione di transizione del 2021.
In vista dell’avvento delle nuove vetture con condotti Venturi per il 2022, il simulatore diventa uno strumento essenziale per la nascita e lo sviluppo della Ferrari che verrà, con aerodinamica completamente diversa dalle monoposto attuali. I tecnici forniranno in input al simulatore i dati aerodinamici del CFD, le cinematiche delle sospensioni, il modello termico degli pneumatici 2022, e le mappature del Power Unit, che saranno elaborati dalla fisica digitale del simulatore il quale fornirà al pilota collaudatore i giusti spunti su dove indirizzare lo sviluppo della monoposto 2022.