F1, Gp Italia 2020: Una Monza indigesta per la Mercedes
La prima vera battuta d’arresto della Mercedes arriva nella pazza e strana gara di Monza. Ma paradossalmente, anche dopo un GP così, Lewis Hamilton si avvicina sempre di più al suo settimo titolo mondiale.
Anche loro sono umani. E per fortuna verrebbe da dire. Dal caos di Monza la Mercedes ne esce con un quinto e un settimo posto, non esattamente il risultato immaginato alla vigilia. Al di là della scelta sbagliata dal muretto di far rientrare Hamilton in regime di pit-lane chiusa, sono altri i grattacapi che le Frecce nere si portano via da Monza. A partire dal fatto che, senza “party-mode”, entrambe le macchine hanno fatto una fatica immane a sorpassare. E poi, c’è da risolvere quello che è ormai diventato un caso: caso Valtteri Bottas.
SENZA PARTY MODE NON SI SUPERA
Le qualifiche sembravano aver dimostrato come la Mercedes, pur senza una mappatura più spinta, fosse lo stesso di un altro pianeta. E almeno per la prima parte di gara è stato anche così, in particolar modo con Lewis Hamilton. Però, anche guardando la gara di Bottas, è emerso un dato inequivocabile: con un’unica mappatura sia per le qualifiche che per la gara, la Mercedes non riesce a fare sorpassi. Basta vedere quanto ha impiegato Hamilton a superare Albon, prima di iniziare la sua rimonta che lo ha portato poi al settimo posto. Probabilmente questa macchina è costruita per partire davanti e dominare le gare, mentre quando si ritrova dietro non riesce a far venire fuori la sua evidente superiorità. Che magari, senza proprio questo “bottone magico“, d’ora in poi sarà un po’ meno evidente.
DOV’È’ FINITO BOTTAS?
Definire imbarazzante la gara del finlandese sembra essere un eufemismo. Eppure è stata davvero così. Già dalla partenza, in cui è sembrato una chicane mobile, superato da tutto e da tutti. Emblematico il team radio del suo ingegnere, che ha escluso l’eventuale foratura paventata dal finlandese per giustificare uno start disastroso. Più in generale, anche a livello mentale Bottas dà l’idea di aver staccato già la spina, consegnando di fatto il titolo nelle mani di Lewis. Che per inciso, anche in una gara dove si ritrova in fondo alla classifica, costretto a rimontare, riesce comunque a perdere solo 4 punti dal compagno, guadagnandone anche su Verstappen, ritirato. Anche così si vincono i mondiali, e non è un caso se per Hamilton prossimamente saranno 7, mentre Bottas ad oggi ha lo stesso numero di vittorie stagionali dell’Alpha Tauri. Così non va.