F1, Tecnica Ferrari: Tutti i problemi riscontrati sulla SF1000 al Mugello [ VIDEO ]
Dopo lo “sprofondo rosso” di Spa e Monza, la Ferrari al Mugello sperava di tornare a risultati “meno mediocri” delle ultime due uscite, trovando una pista, quella del GP di Toscana, che doveva esaltare meno di difetti della SF1000.
Nonostante l’exploit di Leclerc in qualifica (un quinto posto miracoloso), Ferrari ha faticato tantissimo in gara, evidenziando problemi di consumo gomme e di ritmo gara.
Oltre a una Ferrari a cui mancano palesemente un bel po’ di cavalli, al Mugello sembrano essere arrivati ulteriori problemi sulla SF1000, apparsa lenta anche nelle curve. Se nella prima parte di stagione si parlava di una Ferrari meno in difficoltà nelle fasi di gara, (rispetto alla qualifica dove conta davvero la potenza del power unit), sul circuito toscano, la rossa ha faticato tantissimo in gara giungendo nelle ultime posizioni che assegnano punti. Questo, nonostante abbia visto il traguardo quasi metà dello schieramento, oltreché un “sempreverde” Raikkonen giunto dietro Vettel sol perché penalizzato di 5 secondi.
A Silverstone avevamo elogiato la SF1000 per il modo in cui è riuscita a far lavorare bene le gomme e a gestire l’usura, quando molti (compresi i Mercedes) avevano evidenziato problemi di blistering. Nelle ultime tre gare invece, la Ferrari SF1000,non ha progredito in termini prestazionali, ma anzi pare sia ancora più indietro di inizio di stagione.
Una spiegazione la si può trovare nel fatto che quasi tutte le squadre, nelle ultime tre gare, hanno portato aggiornamenti e sviluppi di rilievo alle loro vetture, mentre sulla Ferrari SF1000 (a parte qualche adattamento aerodinamico al tipo di pista) non è stato visto nessun upgrade.
L’eccessiva usura delle gomme, che ha mandato in crisi Leclerc nel primo stint con gomme soft (costringendolo a pit-stop anticipato), potrebbe essere riconducibile anche a una aerodinamica più scarica, rispetto alla scelta della concorrenza al Mugello. Ferrari, sul circuito di sua proprietà, ha portato un pacchetto aerodinamico da medio/basso carico, con la stessa ala posteriore (a cucchiaio) utilizzata per l’Austria e la Stiria. Altre squadre, soprattutto i motorizzati Mercedes, hanno portato un pacchetto da carico aerodinamico abbastanza elevato, per avere il massimo appoggio nei curvoni veloci del Mugello. Ferrari, per sopperire alle carenze di potenza e al forte drag, da inizio stagione porta una monoposto quasi sempre più scarica rispetto alla concorrenza. Tuttavia, questa scelta pare abbia portato più svantaggi, che vantaggi, nel Gran Premio di Toscana, soprattutto in condizioni di gara.
Il lungo rettilineo non permetteva alla Ferrari SF1000 di difendersi da chi era in zona DRS, e l’aerodinamica più scarica rendeva difficile la guida ai due piloti, Vettel e Leclerc, nel misto.
Un’aerodinamica più scarica si è tradotta in una Ferrari più aggressiva sulle gomme, aumentando l’usura e lo scivolamento della vettura a centro-curva, con una macchina nervosa con carico di benzina. Oltretutto da inizio anno il progetto SF1000 patisce una scatola del cambio poco rigida, che rende il posteriore soggetto a vibrazioni che vanno a modificare i corretti angoli di camber all’asse posteriore, sopratutto in fase di rollio.
In questo video Fabiano Vandone ci spiega nel dettaglio i problemi visti sulla SF1000 la scorsa domenica al Mugello.