La guida completa ai sistemi frenanti Brembo della monoposto di Formula 1 e il loro utilizzo all’Autodromo Nazionale di Monza.
Secondo i tecnici Brembo l’Autodromo Nazionale Monza rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Spa-Francorchamps su cui si è corso una settimana fa.
Lo scarso carico aerodinamico utilizzato per sfruttare i lunghissimi rettilinei si traduce in staccate molto violente in corrispondenza delle tre Varianti (del Rettifilo, della Roggia e Ascari) che risultano quindi particolarmente impegnative per il pilota e l’impianto frenante.
L’impegno dei freni durante il GP Italia Formula 1
In qualifica le monoposto di Formula 1 completano un giro ad oltre 260 km/h di media. Ma, complice un tracciato lungo quasi 5,8 km, l’uso dei freni è superiore alla pista di Spielberg: 10,75 secondi al giro a Monza, poco più di 10 secondi al Red Bull Ring. In termini percentuali invece i freni a Monza sono utilizzati per il 14 per cento della gara, contro il 13 per cento del GP Belgio.
Pur essendoci solo 7 frenate al giro, per 3 di queste i piloti sono soggetti ad una decelerazione di almeno 5 g. Però solo in un paio l’impianto frenante funziona per più di 1,7 secondi. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico complessivo sul pedale del freno di 31,6 tonnellate, superiore solo ai due 2 GP disputati a Silverstone.
La frenata più impegnativa del Round di Monza
Delle 6 frenate del GP Italia 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le restanti 2 sono light.
La più dura per l’impianto frenante è la prima dopo la partenza: le monoposto vi arrivano a 353 km/h e scendono a 88 km/h in soli 135 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,66 secondi esercitando un carico di 195 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,5 g.