#Kimi322: Raikkonen eguaglia Barrichello per numero di GP disputati in F1
Uno dei piloti più amati del Circus. Uno dei più involontariamente divertenti. Se così si può dire, paradossalmente, di un uomo che quasi mai mostra le sue emozioni. Freddo, di ghiaccio, da vero “Iceman“, come è soprannominato. Nel prossimo Gran Premio di Russia, Kimi Raikkonen festeggerà la sua 322° gara in Formula 1 eguagliando Rubens Barrichello in testa alla classifica dei veterani di questo sport. Un record che Kimi non solo eguaglierà ma supererà la gara successiva al Nurburgring diventando il pilota col maggior numero di corse all’attivo.
Ed è giusto così. Non ce ne voglia Rubens, ma uno come “Iceman” si merita di stare in vetta ad una classifica importante. Quantomeno per essere ricordato a lungo. 41 anni a ottobre, il pilota di Espoo si sta dimostrando ancora velocissimo. Il suo talento è intatto e lo sta dimostrando anche al volante di una macchina tutt’altro che eccellente come l’Alfa-Sauber. Soprattutto in questa stagione, sta davvero convincendo a suon di ottime prestazioni nonostante il mezzo, vincendo anche il duello interno con un Antonio Giovinazzi ben più giovane e che, sulla carta, dovrebbe avere molte più motivazioni del finlandese.
Senza dimenticarci che KR7 è l’ultimo pilota campione del mondo con la Ferrari, nell’ormai lontano 2007. L’ultimo capace di portare il titolo a Maranello. Considerando la situazione attuale della Rossa, chissà quanto ancora si dovrà aspettare. Quasi sicuramente Kimi sarà già in pensione. Certo è che con una forma fisica e mentale così, mai dire mai. Magari potrà arrivare alla soglia dei 400 gran premi disputati.
Certo è che per la Formula 1 il ritiro di Raikkonen sarà davvero una perdita importante. Per i tifosi in primis, che amano il politicamente scorretto di Kimi, la sua voglia di andare contro le regole e le imposizioni ma in maniera naturale, perché è fatto proprio così. Una figura con un carisma a volte neanche voluto. Un personaggio che serve come l’aria ad un mondo che, molte volte, sforna grandi piloti ma con poco da offrire dal punto di vista umano. E allora finché lo abbiamo, godiamocelo e apprezziamolo.
Dal Gran Premio d’Australia 2001 alla Russia 2020, 19 anni di gag e di successi, di alti e bassi. Grazie Kimi e tanti auguri!