La Ferrari torna sulla Terra. Dopo l’ottima qualifica di Charles Leclerc, che lo ha messo in quarta posizione sulla griglia, la gara si è rivelata tutta un’altra storia. Il monegasco riesce inizialmente a mantenere il quarto posto ma il suo ritmo è molto lento. Lentissimo. Tanto che viene risucchiato dal gruppo, in primis da Daniel Ricciardo, poi da Sergio Perez e le due McLaren di Lando Norris e Carlos Sainz. . Per Sebastian Vettel la gara è ancora più complicata, anche a causa di un testacoda nelle prime fasi di gran premio.
L‘illusione di poter vedere una corsa gagliarda da parte delle Ferrari è svanita immediatamente. Si sono ripresentati tutti i cronici problemi sul passo gara delle scorse gare, limitati dal grande talento di Leclerc e, in parte, dall’esperienza di Vettel. Ma i piloti non possono nulla. Strategie discutibili e pit stop lenti sono il vero specchio della Ferrari del 2020. La qualifica inganna, la gara rivela. Purtroppo questa è la situazione attuale.
Gli aggiornamenti hanno portato dei leggeri miglioramenti, soprattutto sul giro singolo, ma il vero punto debole della SF1000 è la gestione della gara. Lo testimonia la prima parte di gran premio di Leclerc con gomme morbide, davvero lentissima e problematica. Inutile sottolineare per l’ennesima volta che in casa Ferrari c’è ancora tanto da lavorare. Soprattutto ricordandosi che l’ottimo piazzamento in qualifica della Rossa è frutto di due fattori da non sottovalutare.
Innanzitutto il talento cristallino di Charles che ha superato gli oggettivi limiti dell’auto; in secondo luogo, le caratteristiche del circuito del Nurburgring, più congeniali alla vettura di Maranello. Il pacchetto di novità non ha certo del miracoloso. Certo è che deve rappresentare un piccolo passo in avanti che possa migliorare una situazione difficile. Ma non impossibile da capovolgere. Il talento alla guida c’è. Quello al comando?