15 novembre 2020: è una data da ricordare per la storia della Formula 1, in una giornata in cui un record che sembrava irraggiungibile viene invece eguagliato poco più di quindici anni dopo.
Lewis Hamilton, vincendo il Gran Premio di Turchia, si è infatti aggiudicato matematicamente il 7° titolo mondiale della sua carriera, raggiungendo nella classifica all-time una leggenda assoluta come Michael Schumacher. L’inglese sale così sul gradino più alto del podio al termine di una gara pazza, condizionata da continui cambiamenti delle condizioni della pista e da tantissimi errori di vari piloti.
Hamilton vince mettendosi alle spalle un Sergio Perez da applausi, con il messicano della Racing Poin che termina per la prima volta sul podio in questa stagione e due anni dopo l’ultimo piazzamento nella top 3, risalente al Gran Premio dell’Azerbaigian 2018.
Altrettanto da applausi, invece, è il terzo posto di un grandissimo Sebastian Vettel, anch’egli al primo podio stagionale dopo una gara gestita con classe e senza la minima sbavatura, favorito anche da una strategia box della Ferrari obiettivamente impeccabile. Il tedesco sale sul terzo gradino del podio beffando proprio all’ultima chicane dell’ultimo giro il compagno di squadra Charles Leclerc; il monegasco, dopo essersi portato addirittura in 2° posizione sempre all’ultimo giro, è vittima di un piccolo ma determinante errore in ingresso della chicane prima del traguardo, tale da fargli perdere non solo la 2° piazza a favore di Perez ma addirittura il podio, finito invece nelle mani di un brillante Vettel.
LA GARA
Diversamente da quanto accaduto ieri nel corso delle qualifiche, l’ottava edizione del Gran Premio di Turchia (rientrata in calendario per la prima volta dal 2011) parte in condizioni climatiche favorevoli, senza alcuna precipitazione. Tuttavia, la pioggia caduta nella giornata di ieri e nella notte non consente alla pista di asciugarsi in tempo in vista del semaforo verde, con l’asfalto che si presenta così ancora in condizioni critiche per i piloti. Non a caso, nel giro di schieramento sia Russell che Giovinazzi sono vittima di un testacoda, a dimostrazione della complessità che si presenta ai piloti in vista della gara.
Alla partenza tutti i piloti optano per le gomme da bagnato, con la sola eccezione del duo della Williams Russell-Latifi, i quali invece scelgono per la mescola intermedia.
Allo spegnimento del semaforo rosso Stroll difende la sua prima pole in carriera con uno scatto perfetto, mantenendo la prima posizione e portandosi alle sue spalle il compagno di squadra Perez. La momentanea doppietta Racing Point è tuttavia favorita dalla pessima partenza di Verstappen, il quale (così come Leclerc) rimane quasi impiantato sulla sua casella. Ad approfittarne brillantemente di questa circostanza sono Hamilton e soprattutto Vettel, i quali riescono addirittura a portarsi rispettivamente al 3° e 4° posto alle spalle delle due vettura rosa della Racing Point. Da dimenticare, tra gli altri, anche lo start di Valtteri Bottas, con il finlandese della Mercedes che resta coinvolto in un contatto al via tra le due Renault di Ocon e Ricciardo, finendo in testacoda e scivolando in fondo al gruppo, offrendo subito un assist clamoroso ad Hamilton per poter involarsi alla conquista del suo 7° titolo mondiale.
Nonostante le condizioni critiche della pista nei primissimi giri, con il transitare delle vetture la traiettoria adottata dei piloti inizia rapidamente ad asciugarsi, rendendo le gomme da bagnato sempre meno performanti. La prima ad azzardare il tanto atteso passaggio dalle full wet alle intermedie è proprio la Ferrari, che al 7° giro richiama ai box Charles Leclerc (in quel momento 14°) per il cambio gomme. Con i buoni riscontri sia del monegasco che delle due Williams, nei giri immediatamente successivi la mossa di Leclerc viene copiata anche da Vettel ed Hamilton, con le sole Red Bull che entrano più tardi per il pit stop, tanto che Albon rientrerà in pit lane soltanto allo scoccare del 13° giro.
In questo modo, dopo il primo “valzer” di cambi gomme, tornano in testa le Racing Point di Stroll e Perez, subito seguite da Verstappen, Vettel ed Hamilton.
Al 14° giro si registra il ritiro di Antonio Giovinazzi per problemi tecnici, ma la posizione a bordo pista della sua Alfa Romeo (che proprio qui, con la proprietà svizzera dell’ex Sauber festeggia il suo 500° GP) costringe la Direzione Gara ad imporre il regime di Virtual Safety Car, congelando così i distacchi per due giri.
Con la successiva esposizione della bandiera verde, Hamilton tenta l’affondo su Vettel: l’inglese sottovaluta però la difficoltà della pista, andando leggermente lungo in frenata e perdendo la posizione anche su Albon, scivolando così in 6° piazza. In questo frangente, nella confusione più totale sulla tenuta delle gomme, la Red Bull appare la monoposto più performante dell’intero lotto, tanto che lo stesso Albon riesce addirittura a scavalcare il tedesco della Ferrari, piazzandosi in 4° posizione. Altrettanto vuole fare Verstappen, desideroso di superare Perez per dare poi la caccia a Stroll. Tuttavia, l’olandese è vittima della foga, finendo in testacoda proprio mentre era in scia del messicano al 19° giro. L’errore costa a “Mad Max” lo spiattellamento delle gomme, tanto da costringerlo a rientrare nuovamente ai box per la sostituzione degli pneumatici, rientrando in pista 8° alle spalle di Leclerc.
Con il passare delle tornate, e senza alcun pericolo di pioggia imminente, la pista si asciuga sempre più. Il nuovo frangente fa abbassare i tempi di tutti i piloti, i quali però non si fidano per effettuare il fatidico cambio di mescola dalle intermedie alle gomme da asciutto, nonostante la Direzione riattivi l’utilizzo del DRS a partire dal 30° giro.
Con le intermedie sempre più usurate, è ancora una volta la Ferrari a dare il via al secondo turno di danze ai box, richiamando Leclerc per la sostituzione delle intermedie con un altro set della medesima mescola. La mossa viene poi copiata non solo dal compagno di squadra, ma anche dagli altri concorrenti in lotta per le posizioni di vertice. In tutto questo, l’unico che commette una leggerezza è Alexander Albon, che perde il controllo della sua Red Bull e va a rovinare ulteriormente le gomme. L’errore costringe il thailandese all’ingresso ai box, con Stroll che mantiene bene la testa della corsa davanti a Perez, Hamilton, Verstappen, Albon e Leclerc.
La svolta della corsa si verifica però sei giri dopo: Stroll, in evidente difficoltà con la tenuta delle gomme, torna ai box. La mossa della Racing Point si rivelerà un “harakiri” per il pilota canadese, che, non riuscendo più a portare le gomme in temperatura, vanifica così la possibilità non solo di conquistare quella che sarebbe potuta diventare la prima vittoria della sua carriera, ma che lo estromette addirittura dalla lotta per il podio.
In questo modo, Perez diventa così il nuovo leader della corsa, ma già al 37° giro Hamilton sfrutta al massimo la sua attenta gestione degli pneumatici surclassando il messicano, e ponendosi come nuovo e definitivo leader della classifica. Verstappen mantiene la terza posizione, mentre alle sue spalle sale in cattedra Leclerc, che supera il suo compagno di squadra ponendosi in 4° posizione. Il monegasco, tre giri dopo, riesce a superare anche Verstappen, il quale, oltre a perdere virtualmente il podio, ritorna anche ai box. In tutto questo, l’olandese rientra in pista al 7° posto.
Al 58° ed ultimo giro succede di tutto: Leclerc, in 3° posizione, recupera sempre più terreno su Perez, senza tuttavia riuscire a staccare Vettel, che resta saldamente in 4° posizione non lontano dal podio. Nel secondo settore del tracciato di Istanbul il monegasco tenta il sorpasso sul messicano della Racing Point, riuscendo nella manovra. Tuttavia, alla staccata dell’ultima chicane, il numero 16 della Ferrari blocca la gomme anteriore in frenata, finendo leggermente lungo nella via di fuga. L’errore di Leclerc spinge Perez a riconquistare definitivamente la 2° posizione, ma soprattutto concede a Sebastian Vettel di approfittare della circostanza, riprendendosi per il rotto della cuffia un podio ampiamente meritato.
In tutto questo, Hamilton taglia con relativa tranquillità la bandiera a scacchi da clamoroso vincitore di un pazzo Gran Premio di Turchia. “The Hammer” si aggiudica così il suo 94° successo in Formula 1 ed il terzo sigillo ad Istanbul, ma soprattutto si laurea per la 7° volta in carriera campione del mondo.
Approfittando del 14° posto di Bottas, autore di una gara disastrosa, l’inglese chiude così i giochi per il campionato del mondo 2020 con quattro gare d’anticipo, eguagliando il record assoluto appartenente a Michael Schumacher.
A seguire, la classifica completa di uno spettacolare, storico ed imprevedibile Gran Premio di Turchia, che consacra ancor di più Lewis Hamilton nella storia di questa categoria:
GP TURCHIA F1 2020 ORDINE D'ARRIVO - Domenica 15 Novembre 2020 Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 44 L. Hamilton Mercedes 2 11 S. Perez Racing Point + 31"633 3 5 S. Vettel Ferrari + 31"960 4 16 C. Leclerc Ferrari + 33"858 5 55 C. Sainz McLaren + 34"363 6 33 M. Verstappen Red Bull + 44"873 7 23 A. Albon Red Bull + 46"484 8 4 L. Norris McLaren + 61"259 9 18 L. Stroll Racing Point + 72"353 10 3 D. Ricciardo Renault + 95"460 11 31 E. Ocon Renault + 1 giro 12 26 D. Kvyat AlphaTauri + 1 giro 13 10 P. Gasly AlphaTauri + 1 giro 14 77 V. Bottas Mercedes + 1 giro 15 7 K. Raikkonen Alfa Romeo + 1 giro 16 63 G. Russell Williams + 1 giro 17 20 K. Magnussen Haas + 2 giri 18 8 R. Grosjean Haas - 19 6 N. Latifi Williams - 20 99 A. Giovinazzi Alfa Romeo -
CLASSIFICA PILOTI F1 2020 1 L. Hamilton Mercedes 307 2 V. Bottas Mercedes 197 3 M. Verstappen Red Bull 170 4 S. Perez Racing Point 100 5 C. Leclerc Ferrari 97 6 D. Ricciardo Renault 96 7 C. Sainz McLaren 75 8 L. Norris McLaren 74 9 A. Albon Red Bull 70 10 P. Gasly AlphaTauri 63 11 L. Stroll Racing Point 59 12 E. Ocon Renault 40 13 S. Vettel Ferrari 33 14 D. Kvyat AlphaTauri 26 15 N. Hulkenberg Racing Point 10 16 A. Giovinazzi Alfa Romeo 4 17 K. Raikkonen Alfa Romeo 4 18 R. Grosjean Haas 2 19 K. Magnussen Haas 1 20 N. Latifi Williams 0 21 G. Russell Williams 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2020 1 Mercedes 504 2 Red Bull 240 3 Racing Point 154 4 McLaren 149 5 Renault 136 6 Ferrari 130 7 Alpha Tauri 89 8 Alfa Romeo 8 9 Haas 3 10 Williams 0