Se è vero che l’emergenza Covid-19 ha inevitabilmente stravolto le nostre vite, è altrettanto stabilito che questo 2020 verrà ricordato, limitatamente al mondo della F1, come quello dei “grandi ritorni”.
Con il forfait di vari appuntamenti previsti in calendario, la stagione in corso ci ha riconsegnato autodromi e nazioni che da tempo non si vedevano nel Circus: oltre alla grande e gradita novità del Mugello, nelle ultime due uscite abbiamo riabbracciato il Portogallo, e soprattutto la nostra Imola.
Ora, nel fine settimana che ci attende, sarà invece la volta della Turchia e di Istanbul, assenti dal mondiale da ben nove anni e pronti a spezzare l’attesa dopo quasi un decennio. Questo Paese, terra di mezzo tra il mondo Occidentale e quello Orientale, era entrato per la prima volta nel 2005, anno in cui si disputò quindi la prima edizione assoluta del Gran Premio di Turchia, vinto in quell’occasione da Kimi Raikkonen su McLaren.
Tuttavia, il record di vittorie assoluto su questa pista spetta al brasiliano Felipe Massa, capace di cogliere tre successi consecutivi tra il 2006 ed il 2008. Al tris del ferrarista rispose, nei due anni seguenti, un bis tutto in salsa inglese, con i successi di Jenson Button prima e di Lewis Hamilton poi tra il 2009 ed il 2010.
Eppure, proprio in quegli anni, furono diversi i pareri tutt’altro che positivi sul futuro del Gran Premio di Turchia: infatti, pur tenendosi su una pista comunque apprezzata dai piloti, il riscontro degli spettatori non fu quello dei più sperati.
Con pochissime presenze sugli spalti, lo stesso Bernie Ecclestone fu costretto a rivedere l’accordo stipulato con gli organizzatori, decretando la fine del Gran Premio di Turchia dopo sole sei edizioni. Prima ancora di quella decisione, tuttavia, ci fu ancora il tempo per assistere a quella che in quel momento sembrò la settima ed ultima edizione di un weekend valido per il mondiale di F1 ad Istanbul: quella del 2011.
Gran Premio di Turchia F1 2011
Prima ancora che il destino ci riconsegnasse l’appuntamento in quel di Istanbul, l’edizione del 2011 si aprì nel segno del neo-campione del mondo Sebastian Vettel, in perfetta armonia con la sua Red Bull. Il tedesco, non a caso, conquistò la pole position, subito seguito dal compagna di squadra Mark Webber. Più staccato, in 5° posizione, lo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso. Il pilota iberico, nonostante lo svantaggio iniziale, è protagonista di una gara impeccabile. Superando Hamilton e Rosberg, all’epoca non ancora compagni di scuderia, Alonso si porta così in terza posizione, dando la caccia al duo Red Bull.
Mentre Vettel proseguirà indisturbato al comando fino alla bandiera a scacchi (tanto che non perderà la leadership nemmeno dopo 4 pit stop, annichilendo la concorrenza), Webber perde la posizione a favore dello stesso Alonso, protagonista di una strategia box più aggressiva e meno prudente dell’australiano.
E infatti, l’apparente errore in casa Red Bull si rivelerà invece la scelta giusta: nei giri conclusivi le gomme più fresche di Webber favoriscono il numero 2 della casa austriaca, tanto da compiere il tanto temuto (dai ferraristi) sorpasso su Alonso a soli due giri dal termine.
In questo modo, lo spagnolo si accontenta comunque del secondo posto, lasciando i festeggiamenti della vittoria ad un Vettel sempre più destinato alla conquista di un altro titolo mondiale grazie alla 3° vittoria su quattro gare disputate. Come se non bastasse, anche la Red Bull si conferma la squadra da battere, siglando la nona doppietta della sua storia.