Il 29 novembre potrebbe diventare seriamente la giornata del Santo patrono dei piloti, ed il motivo principale di questa investitura, tutt’altro che blasfema, ha un nome e cognome: Romain Grosjean.
Il francese, vittima di un terribile incidente nelle fasi iniziali del Gran Premio del Bahrain, è infatti uscito miracolosamente indenne da una vera e propria esplosione avvenuta in seguito ad un violentissimo impatto contro le barriere. Uno schianto che ha traumatizzato tutti per le immagini scioccanti, ma che ha anche fatto tirare un sospiro di sollievo collettivo nel vedere il pilota della Haas uscire con le sue gambe da un monoposto letteralmente spezzata in due.
Il francese è ancora adesso ricoverato all’ospedale militare di Manama, ma le sue condizioni di salute non destano particolari preoccupazioni, ad eccezione di possibili ustioni lievi.
Il gran premio, ovviamente condizionato da questo episodio e ritardato di quasi un ora per consentire la sostituzione del guard-rail (apertosi in due dopo lo schianto), ha successivamente visto l’ennesima vittoria di Lewis Hamilton, con l’inglese che ha chiuso una gara senza sbavatura davanti a Max Verstappen. Sul gradino più basso del podio è salito invece Alexander Albon, il quale ha approfittato della beffa nel finale capitata a Sergio Perez, con il messicano che ha dovuto arrendersi a cinque giri dalla fine per un guasto alla power unit, rinunciando ad un podio che avrebbe ampiamente meritato.
Un gran premio lunghissimo, ripercorso al termine di un pomeriggio ricco di emozioni e di pensieri profondi sul senso della vita.
LA PARTENZA E LA PAURA
Allo spegnimento del semaforo rosso del Gran Premio del Bahrain Hamilton onora la pole position conquistata il giorno prima mantenendo la leadership all’uscita della prima curva. Per una Mercedes che gioisce, lo stesso non si può affermare per Valtteri Bottas, protagonista di uno scatto da dimenticare.
I calcoli e le considerazioni vengono però spazzati via brutalmente da quanto avviene a metà del secondo rettilineo dopo le prime due curve: nelle retrovie, la Haas di Grosjean stringe troppo verso l’esterno e verso l’AlphaTauri di Daniil Kvyat, con il russo che colpisce la ruota posteriore del francese. Nel contatto, la vettura di Grosjean perde il controllo, andando a sbattere lateralmente contro l’unico guardrail che rientra verso la pista. Nell’impatto, la Haas esplode letteralmente, con le immagini della regia internazionale che non inquadrano quanto sta accadendo per qualche minuto.
Si scoprirà solo successivamente, dopo istanti interminabili di angoscia, che Grosjean è riuscito clamorosamente ad uscire con le sue forze dall’abitacolo, paurosamente incastrato tra le lamiere e senza tutta la parte posteriore della vettura, spezzatasi in due.
Solo l’intervento tempestivo della Medical Car e del medico Alan van der Merwe, insieme ai commissari addetti all’antincendio ed alla tenuta dell’Halo hanno scongiurato conseguenze ben più gravi.
Visibilmente scosso e sotto shock, il pilota della Haas ha ricevuto i primi soccorsi nel centro medico dell’autodromo di Sakhir, con un successivo trasferimento in elicottero all’ospedale della capitale Manama per ulteriori analisi. Il francese, stando alle prime indicazioni, non è comunque in pericolo di vita, e dovrebbe aver subito alcune piccole ustioni alle mani ed alle gambe, visto e considerato che, nell’incidente, il pilota della Haas ha anche perso una scarpa.
LA RIPARTENZA DOPO UN’ATTESA INTERMINABILE
Dopo le prime voci che suggerivano la sospensione definitiva della gara, il GP è invece ripreso circa un’ora dopo l’incidente, consentendo agli addetti della pista di sostituire le barriere danneggiate.
Al termine delle operazioni, la gara è ripartita dalla griglia di partenza con le posizioni conquistate nel microsettore antecedente all’impatto di Grosjean.
Quindi, il leader della corsa Hamilton è così scattato nuovamente dalla pole davanti a Verstappen, Perez, Bottas ed Albon, con le Ferrari di Vettel e Leclerc rispettivamente in 10° e 12° posizione.
Al secondo semaforo verde Bottas parte nuovamente male, con Albon che supera il finlandese ponendosi subito alle spalle del trio di testa, che non subisce variazioni di classifica.
Buono lo spunto di Leclerc, che sale in 7° posizione superando anche il compagno di squadra, non senza alcune lamentele via radio da parte del tedesco per la manovra da lui ritenuta fin troppo aggressiva del monegasco. Al primo giro, tuttavia, c’è tempo per un altro brivido: trovatosi ancora una volta nelle retrovie, Kvyat è protagonista di un altro contatto con la Racing Point di Stroll, che si ribalta a bassa velocità costringendo l’ingresso in pista della Safety Car.
Anche in questo caso, per il canadese tutto si risolve senza alcuna conseguenza fisica. Nei giri dietro la Safety, Bottas gioca la carte del cambio gomme, scivolando però nelle retrovie e compromettendo la sua gara.
All’esposizione della bandiera verde, Leclerc si dimostra il pilota più determinato del lotto, con il ferrarista che tenta di superare Ocon per guadagnare la 6° posizione.
Tuttavia, il tentativo del monegasco non va a buon fine, e la sua Ferrari paga lo sforzo facendosi superare nei giri successivi da Sainz, Ricciardo e Kvyat (a sua volta penalizzato di dieci secondi per il contatto con Stroll), precipitando in 10° posizione.
Il resto della gara non vive di particolari emozioni o colpi di scena, nonostante si metta in mostra Carlos Sainz con alcuni sorpassi degni di nota: sia Verstappen che Perez provano a giocare la carta dell’undercut nel tentativo di guadagnare terreno su Hamilton, ma la mossa strategica non va a buon fine.
La svolta della corsa si verifica infine a 5 tornate dal termine: Perez, saldamente in 3° posizione ed avviato verso il podio, è invece costretto al ritiro per la rottura del motore. La power unit in fiamme spinge nuovamente la Direzione Gara all’intervento della Safety Car, con il GP che si chiude praticamente in anticipo per il congelamento delle posizioni.
Lewis Hamilton ottiene così la 95° vittoria in carriera, rafforzando ancor più una leadership di un mondiale dominato dall’inizio. Al secondo posto chiude Verstappen, autore del giro più veloce ed al 41° podio in carriera ed al 9° stagionale. Chiude la top tre, in extremis, la seconda Red Bull di Alexander Albon: approfittando del forfait di Perez, il thailandese conquista il secondo podio in carriera dopo quello ottenuto al Mugello.
GP BAHRAIN F1 2020 ORDINE D'ARRIVO - Domenica 29 Novembre 2020 Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 44 L. Hamilton Mercedes 2 33 M. Verstappen Red Bull + 26"6 3 23 A. Albon Red Bull + 34"5 4 4 L. Norris McLaren + 52"9 5 55 C. Sainz McLaren + 61"8 6 10 P. Gasly AlphaTauri + 54"2 7 3 D. Ricciardo Renault + 65"7 8 77 V. Bottas Mercedes + 70"6 9 31 E. Ocon Renault + 73"1 10 16 C. Leclerc Ferrari + 1 giro 11 26 D. Kvyat AlphaTauri + 1 giro 12 63 G. Russell Williams + 1 giro 13 5 S. Vettel Ferrari + 1 giro 14 6 N. Latifi Williams + 1 giro 15 7 K. Raikkonen Alfa Romeo + 1 giro 16 99 A. Giovinazzi Alfa Romeo + 1 giro 17 20 K. Magnussen Haas + 1 giro 18 11 S. Perez Racing Point - 19 18 L. Stroll Racing Point - 20 8 R. Grosjean Haas -
CLASSIFICA PILOTI F1 2020 1 L. Hamilton Mercedes 332 2 V. Bottas Mercedes 201 3 M. Verstappen Red Bull 189 4 D. Ricciardo Renault 102 5 S. Perez Racing Point 100 6 C. Leclerc Ferrari 98 7 L. Norris McLaren 86 8 C. Sainz McLaren 85 9 A. Albon Red Bull 85 10 P. Gasly AlphaTauri 71 11 L. Stroll Racing Point 59 12 E. Ocon Renault 42 13 S. Vettel Ferrari 33 14 D. Kvyat AlphaTauri 26 15 N. Hulkenberg Racing Point 10 16 A. Giovinazzi Alfa Romeo 4 17 K. Raikkonen Alfa Romeo 4 18 R. Grosjean Haas 2 19 K. Magnussen Haas 1 20 N. Latifi Williams 0 21 G. Russell Williams 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2020 1 Mercedes 533 2 Red Bull 274 3 McLaren 171 4 Racing Point 154 5 Renault 144 6 Ferrari 131 7 Alpha Tauri 89 8 Alfa Romeo 8 9 Haas 3 10 Williams 0