In questi giorni sui canali Sky sta andando in onda “Formula Mick”, un’intervista a cura di Mara Sangiorgio al giovane tedesco in corsa per la vittoria del titolo di Formula 2. Più volte nel corso dell’intervista è emerso un aspetto da team player che solitamente non è così comune fra i piloti delle categorie propedeutiche.
Sin da subito ha sottolineato questo aspetto parlando di come la lunga sosta del campionato, fra l’ultima tappa disputata a fine settembre ed il round finale, si sia rivelata per la squadre un momento di ricarica delle batterie. Se per i piloti una pausa così lunga può rivelarsi controproducente ai fini della propria stagione, non si può dire lo stesso per i membri dei team, dopo un ritmo concitato, in cui settimana dopo settimana si sono susseguite le numerose gare del periodo estivo.
Andando poi più sul particolare, ha precisato come sia stato fondamentale il lavoro con il team per trovare carte vincenti. Una su tutte quella del comportamento in partenza, un fattore che in diverse occasioni gli ha permesso di ottenere ottimi risultati. Si è poi concentrato anche su un punto di vista più umano, definendo questa sua stagione speciale anche per l’approfondirsi del suo rapporto con i membri della squadra. Una componente che ha migliorato le sinergie di lavoro, “uno dei segreti dei nostri risultati è il lavorare in modo così affiatato…”, ha affermato.
Persino sul confronto fra il padre e Lewis Hamilton ha trovato un punto di contatto, inserendo anche sé stesso nel suo piccolo. Ha infatti evidenziato come seppur si tratti di due personalità differenti, così come le ere sportive in cui hanno corso, in comune hanno l’aver creato un connubio profondo con il proprio team. Ha proseguito poi dicendo come si sia impegnato a creare un qualcosa di simile con la sua squadra, la Prema, condividendo esperienze positive e negative che lo hanno aiutato a migliorare.
Questo particolare che Mick Schumacher ha espresso, potrà rivelarsi un fattore chiave nel suo futuro prossimo, quando nelle vesti da pilota della massima categoria dovrà spingere non solo per la crescita personale, ma anche per quella della squadra. È questione di tempo perché venga ufficializzato il suo sedie in Haas al fianco di Nikita Mazepin. Nella sua stagione da rookie in F1 avrà quindi un ruolo fondamentale anche nello sviluppo della macchina, dal momento che non ci saranno piloti di esperienza all’interno del box. In tale orizzonte il rapporto con il team è un aspetto chiave. Intanto ha già sperimentato il lavoro con la sua futura squadra in occasione del weekend al Nurburgring. Ha sottolineato come pur non essendo sceso in pista a causa delle condizioni avverse in prova libera, farà tesoro di aspetti appresi, come quello dei briefing e del lavoro del team nel box.