F1, il nervosismo di Leclerc e Verstappen che mordono il freno
L’eccessiva foga di Sakhir è costata cara al ferrarista Charles Leclerc, penalizzato dai commissari per la goffa manovra dopo la partenza, che ha mandato in frantumi la sua gara e quella di Max Verstappen, con la retrocessione di tre posizioni in griglia ad Abu Dhabi e la decurtazione di due punti dalla patente.
Conclusione piuttosto emblematica di un Mondiale nero come la pece per la Ferrari. Un vero peccato perché il pilota originario di Montecarlo aveva nuovamente offerto la prova del suo talento cristallino in qualifica cogliendo un magnifico quarto posto a meno di tre decimi dal poleman Bottas. Cade ancora in qualche esagerazione di troppo il ragazzo prodigio su cui la Ferrari ha scommesso per il presente e, soprattutto, per il futuro in F1.
Così come lo stesso Verstappen, protagonista di una gara da dimenticare qualche settimana fa in Turchia, sempre a causa della troppa aggressività. Scalpitano questi ragazzi e mordono il freno perché negli anni di massima fioritura delle loro grandi doti sono spesso costretti ad arrancare (nel caso di Charles) oppure a non poter competere stabilmente per la vittoria (nel caso di Max).
E questi episodi sono chiari segnali di nervosismo ma devono saper aspettare cercando, nel contempo, di lanciare al meglio possibile la carriera guidando monoposto competitive. Tuttavia quest’ultimo elemento in F1 non è sempre scontato e non obbedisce a regole precise. Le incertezze sul futuro al volante di vetture all’altezza del loro nome sono il principale tormento di entrambi in questo momento e le azioni in pista lo dimostrano. In questo contesto l’incidente tra i due domenica scorsa non sembra neppure casuale.