F1, Analisi Tecnica completa della nuova Mercedes W12
Tramite dei render online la Mercedes ha rivelato la tanto attesa W12, monoposto chiamata a ripetere il dominio mostrato negli ultimi 6 anni, e che sin da subito ha impressionato per quanto sia stretta al posteriore.
La vettura 2021 di Hamilton e Bottas si candida ancora una volta al probabile ruolo di conquistatrice di entrambi i titoli mondiali, con la possibilità di battere ogni record in F1: La scuderia di Brackley, tramite le immagini della nuova W12 presentata online in uno sfondo “dark”, in linea con la livrea nera della monoposto (seppur torni un po’ il grigio Mercedes al posteriore), cerca di tenere ben celate le caratteristiche tecniche principali. Tuttavia, seppur le principali novità e curiosità tecniche potremmo apprezzarle durante la vera e propria messa in pista della vettura, è possibile già cogliere alcuni aspetti interessanti della nuova monoposto anglo-tedesca.
ZONA ANTERIORE
Analizzando la parte frontale della Mercedes W12 non si evidenziano grandi divergenze tecniche con la vecchia W11, in virtù di un muso che rimane con la stessa struttura di impatto omologata lo scorso anno. I piloni di sostegno dell’ala anteriore sono stretti, come ormai siamo abituati a vedere dal 2015 sulla vettura di Brackley, mentre il cape sotto al muso è stato leggermente affinato rispetto alla specifica 2020, con la parte terminare che sposta il flusso verso l’esterno (freccia 1).
Aspetto interessante riguarda le prese dei freni anteriori (freccia 2), che hanno una sezione più ampia nella zona inferiore. Una scelta opposta rispetto a quelle dello scorso anno, quando le prese dei freni erano più larghe nella zona superiore, e longilinee nella parte sotto l’asse ruota. Scelta di Mercedes che va un po’ in controtendenza rispetto al trend attuale sulle prese dei freni delle varie scuderie nell’ultimo anno.
Per quanto riguarda la sospensione anteriore push rod a doppio bracket (freccia 3), la disposizione dei bracci è analoga quella del 2020, con la colonna dello sterzo sulla linea del triangolo inferiore. Nonostante l’addio del sistema dual axis steering, Mercedes non ha posto stravolgimenti alla sospensione anteriore, zona in cui si pensava si potesse svolgere il focus nella spesa dei gettoni.
James Allison, direttore tecnico Mercedes, è stato molto abbottonato nelle dichiarazioni, e non ha lasciato intendere granché su dove il team della stella a tre punte abbia speso i due gettoni di sviluppo. L’addio al sistema das lasciava presupporre un aggiustamento per quanto concerne gli elementi interni (barre di torsione, molle), nel tentativo di ricercare cinematismi adatti alla nuova struttura rigida delle gomme Pirelli 2021. A fine 2020 Mercedes ha testato più volte una W11 senza il das, provando inoltre ad Abu Dhabi delle barre di torsione più esili, per ottenere diversi valori in termini di rigidezza.
Sarà interessante scrutare questa zona della W12 non appena cominceranno i test in Bahrain.
ALA ANTERIORE CON ENDPLATE INCLINATI
La principale modifica aerodinamica all’avantreno riguarda l’ala anteriore che, anche se pur sempre di diretta derivazione della vecchia monoposto, presente delle novità: Mercedes ha ricercato per la W12 una gestione del flusso d’aria dell’avantreno più outwash, e differente nella zona Y250 con i flap più incurvati rispetto alla specifica dello scorso anno.
Ma la differenza più importante riguarda gli endplate, che non solo sono più inclinati per aumentare l’effetto out wash (direzionando il flusso d’aria all’esterno delle ruote anteriori), ma sulla W12 Mercedes ha adottato il soffiaggio interno alla deriva, come visto sulla Red Bull RB16 lo scorso anno.
Sulla parte inferiore della paratia si nota infatti un rigonfiamento nel quale scorre una parte del flusso d’aria passante al di sotto del foot plate, e che viene espulso da una serie di forellini nella parte posteriore della deriva.
Adrian Newey aveva adottato questo innovativo sistema la passata stagione col fine di ripulire il flusso d’aria passante nella parte inferiore dell’ala anteriore, il quale impatta inevitabilmente sul battistrada della ruota anteriore, aumentando il drag.
BARGEBOARDS E FIANCATE
Nella zona centrale della Mercedes W12 non si riescono a notare grandi stravolgimenti rispetto alla vecchia W11, premettendo che il telaio è rimasto lo stesso per via dei congelamenti imposti dalla Federazione lo scorso anno.
Le bocche dei radiatori sono leggermente più strette rispetto a quelle della W11, e rimangono nello schema introdotto lo scorso anno (e che ormai tutti i team hanno adottato) con la presa d’aria sopra la struttura di protezione agli impatti laterale. Il supporto degli specchietti retrovisori è abbastanza fittizio nel render mostrato da Mercedes, che sappiamo essere con una forma “a gradino” , avendolo visto in un’immagine rubata durante le prove del sedile di Valtteri Bottas di qualche giorno fa.
Le bargeboards appaiono quasi identiche all’ultima specifica introdotta a Spa lo scorso anno sulla W11, mentre le fiancate hanno la consueta forma spiovente verso il basso (dove c’è lo sponsor Petronas), andando a formare una sorta di “scivolo” per portare più flusso d’aria nella zona del fondo. Nell’immagine laterale della Mercedes W12 inoltre si nota l’assenza di prese d’aria per lo smaltimento termico ai lati dell’Halo (come per esempio abbiamo visto sulla McLaren MCL35) che sicuramente vedremo apparire in Bahrain.
POSTERIORE PIU’ STRETTO CHE MAI
Come al solito, stupisce quanto Mercedes riesca ogni stagione a scavare il retrotreno della propria vettura, soprattutto in comparazione al lavoro svolto dagli altri team: Il posteriore della Mercedes W12 è forse la parte più diversa rispetto alla monoposto del 2020, dove la carrozzeria avvolge come un “lenzuolo” le parti meccaniche del Power Unit, andando a formare delle vere e proprie gobbe lungo l’engine cover. Si nota infatti, nell’immagine di sbieco che inquadra il posteriore, la presenza di un rigonfiamento della carrozzeria (probabilmente per la presenza dell’intercooler) segno che il cofano motore è strettissimo in tutto il retrotreno.
La carrozzeria del retrotreno è molto stretta anche nella zona inferiore, e gli sfoghi d’aria dell’engine cover sono stati leggermente rialzati, avvolgendo il triangolo superiore della sospensione posteriore, per formare un canale più stretto nella parte più in basso della zona “coca cola”. Questo potrebbe anche indurre a pensare che James Allison abbia lavorando assieme ai suoi tecnici per rastremare la scatola del cambio, spendendo dunque qui i famosi due gettoni per lo sviluppo.
Questo potrebbe anche aver comportato delle differenti disposizioni (sempre per fini aerodinamici) dei bracci della sospensione posteriore e dell’albero di trasmissione. Ma per scoprirlo avremo bisogno di foto più dettagliate che mostrino questa zona bel celata dai render pubblicati da Mercedes, che invece ha messo in bella mostra il logo AMG nella parte terminale del cofano.
Dando invece uno sguardo a componenti prettamente aerodinamiche come fondo e ala posteriore, essi non presentano particolari innovazioni tecniche: il fondo è abbastanza semplice, e non presenta elementi aerodinamici nella zona in cui si va a restringere in diagonale verso la ruota posteriore, mentre l’ala è sorretta dallo schema a doppio pilone a collo di cigno.
Per quanto riguarda il fondo sicuramente Mercedes sta nascondendo le proprie carte, e per i render della presentazione si è limitata a interpretare in maniera basica il regolamento tecnico (ricordiamo che lo scorso anno Mercedes è stata una delle poche scuderie a non provare in pista pre configurazioni di fondo in ottica 2021). Riguardo l’ala posteriore essa è stata messa in mostra con la t-wing ad ala di gabbiano, introdotta a metà stagione scorsa, con l’interrogativo di capire se Mercedes alternerà la soluzione a doppio pilone con quella a singolo sostegno a seconda del circuito, come fatto con la W11.
MERCEDES W12 – LE FOTO
MERCEDES W12 – VIDEO