
Nella storia del Gp di Montecarlo che abbraccia quasi un secolo, l’inno di Mameli è stato intonato 7 volte sul podio più glamour del Motorsport internazionale e, soprattutto, della F1. Tazio Nuvolari, Achille Varzi, Luigi Fagioli, Giuseppe Farina, Vittorio Marzotto, Riccardo Patrese e Jarno Trulli. Sono loro i gloriosi rappresentanti della bandiera tricolore nazionale iscritti nella Hall of Fame del Principato tracciando un’epoca che parte nel 1932 e termina nell’anno 2004. Ma ciò che colpisce maggiormente dei successi centrati dai piloti italiani su queste celeberrime vie cittadine è quell’affascinante carattere di specialità che li permea tutti rendendoli momenti unici dell’automobilismo da corsa a perenne memoria non solo degli italiani.
Giornate assolutamente non banali, insomma, come il 17 aprile 1932 data del primo trionfo di questa serie specialissima firmato dall’inimitabile Tazio Nuvolari. Il “mantovano volante” vince una gara particolarmente inedita. Innanzitutto perché l’Alfa Romeo, con cui trionfa, è al battesimo ufficiale a Montecarlo e poi perché, per la prima volta nella storia, proprio qui i tempi sul giro dei piloti partecipanti vengono cronometrati nelle prove di qualifica anche se poi la griglia di partenza verrà stilata, come si faceva allora, sulla base del sorteggio. Tazio è primo sotto la bandiera a scacchi con il modello Monza da 2,3 litri. L’anno successivo, il 1933, è un festival dell’Italia da corsa nella terra del Principato grazie ad uno dei round più eccitanti del leggendario duello Nuvolari-Varzi, capaci di sfidarsi allo spasimo per i 100 giri della gara. I due offrono uno show epico esaltando il pubblico tra sorpassi e controsorpassi con la testa della corsa che cambia 21 volte in un’edizione che, proprio per questa grandiosa battaglia, verrà inserita per sempre tra le gare più belle della storia delle corse. Ma c’è di più.
Dopo l’esperimento dello scorso anno, Monaco 1933 è il primo Gp nella storia in cui le posizioni in griglia sono stabilite dai tempi delle prove. Due anni dopo nuovo trionfo di un pilota tricolore. È Luigi Fagioli a stravincere il “Monte” alla guida della Mercedes restando al comando dal primo all’ultimo giro. Uno strapotere che, con un filo lunghissimo ma resistente, attraversa un tempo enorme della macchina del tempo da quel 1935 al 2004 legandosi all’azzurra Renault di Jarno Trulli, vincente un po’ come Fagioli, e cioè dominando. Il 1948, poi, segna un’altra novità assoluta nella storia di questo Gp, anzi due, per l’affermazione del binomio Giuseppe Farina-Maserati nella prima edizione post bellica dell’evento. E in tema di “prime volte” ecco quella della Ferrari.
Accadde nel 1952 quando una Rossa di Maranello fu portata in cima al mondo sulla pista monegasca da Vittorio Marzotto in una gara non valida per il Mondiale di F1. Ma non finisce qui perché, dopo un lungo digiuno, in tempi più recenti due lampi di classe nel 1982 e 2004 da parte di Patrese e Trulli in altrettante edizioni ricche di copi di scena e imprevisti di ogni tipo, che hanno arricchito di valore questi trionfi. E anche per Riccardo e Jarno si trattò in entrambi i casi dei loro primi successi assoluti in F1. Particolarmente convulsa la gara dell’82 dove negli ultimi giri successe di tutto con Patrese che scese dalla macchina ignaro della vittoria mentre per Trulli, Monaco 2004 rappresenta la prima e unica affermazione nella massima formula.