F1, Ali Flessibili: Red Bull replica alla Mercedes. La sfida mondiale è quanto mai aperta
Toto Wolff tuona contro le ali flessibili della Red Bull, che dal canto suo ribatte; la sfida per il mondiale F1 2021 è aperta anche fori dalla pista.
Si sa, in Formula 1 i top team sono spesso sotto la lente d’ingrandimento dal punto di vista tecnico e regolamentare. Mercedes lo è stata per lungo tempo, grazie a trovate spesso geniali ma ai limiti del consentito, come successo lo scorso anno con il DAS. Ora è proprio il team di Brackley a passare al contrattacco, chiedendo alla FIA di verificare le ali flessibili posteriori del diretto avversario per il campionato 2021, la Red Bull.
Wolff all’attacco: “Troppo tempo concesso per mettersi in regola”
Già dopo il GP di Barcellona, Toto Wolff aveva dichiarato di voler chiedere agli stewards una verifica sugli alettoni posteriori degli avversari. Questi, flettendosi in maniera accentuata, danno un vantaggio considerevole in rettilineo, consentendo alle vetture di Perez e Verstappen di essere molto veloci. In effetti, dopo la denuncia del manager austriaco, spalleggiato da Andreas Seidl della McLaren, i commissari hanno richiesto un cambiamento al team austro-inglese, concedendo praticamente un mese di tempo per adeguarsi.
Un periodo troppo lungo, considerando il GP di Baku, dove la velocità sui lunghi rettilinei sarà un fattore fondamentale. Wolff, infatti, ha tuonato: “È chiaro che non si può chiedere di riprogettare e realizzare una componente in una settimana, ma abbiamo visto in passato che quindici giorni sono sufficienti, e credo che ci sia tempo sufficiente per irrigidire un’ala posteriore in tempo per la trasferta di Baku, ovvero la pista che probabilmente la più vantaggiosa per chi dispone di ali flessibili”.
Horner: “Non siamo preoccupati”, Marko: “Wolff pensi alle loro ali anteriori”
Dall’altra parte della barricata, sin dall’inizio delle schermaglie verbali, il team principal Christian Horner ha sempre mostrato una tranquillità e una calma invidiabili. “Siamo tranquilli, le nostre ali hanno superato tutti i test, non abbiamo problemi. Il giro di vite dato dalla Federazione non andrà a modificare sostanzialmente i valori in campo”.
Meno diplomatico l’eminenza grigia del team di Milton Keynes, il Dr. Helmut Marko. Già in passato, il manager austriaco ha dato prova di possedere una delicatezza in questioni diplomatiche pari a quella di un elefante in un negozio di cristalli. “E’ la FIA che decide, se il signor Wolff pensa che sia troppo tardi allora è libero di protestare quanto vuole. Ma penso che dovrebbe anche pensare alle sue, di ali anteriori. Su ServusTV e anche su Sky hanno mostrato dei video che pure quelle Mercedes flettono molto verso l’asfalto”.
#F1:Mercedes front wing flex (observation) https://t.co/iNJ3PkG2Wo pic.twitter.com/eeAnS945mP
— theUsher13 (@theJudge13Twts) November 6, 2019
In pratica, nel video di cui parla Marko, si nota chiaramente come l’altezza da terra dell’ala anteriore Mercedes sia tutto meno che fissa, e anzi vada a cambiare con l’aumentare della velocità. Questo andrebbe a rafforzare la teoria di Horner: i cambiamenti saranno da effettuare da entrambe le parti, quindi è molto probabile che i valori in campo in realtà non subiscano scossoni così importanti come potrebbe sembrare da una prima analisi.
Quello che è interessante, in ogni caso, non è tanto l’aspetto tecnico quanto quello politico. Negli ultimi anni, inutile negarlo, Toto Wolff, forte dei risultati in pista, gode di un’aura di potere che sembrava impossibile da scalfire. Nulla di strano, certo, sono i cicli della storia del Motorsport; il team più vincente ha sempre più peso rispetto agli altri.
Negli anni, a farne le spese in maggior modo, manco a dirlo, è stata la Ferrari. La questione della super potente power unit di Maranello chiusasi con un accordo segreto è stato solo l’apice di una battaglia politica che in Emilia ha lasciato praticamente solo macerie su cui ricostruire un percorso per tornare al vertice, quando con un po’ più di scaltrezza si sarebbero potute profilare ben altre ipotesi.
Fino ad oggi, praticamente nessuno aveva osato rispondere alle accuse di Wolff; le cose però, sembrano essere cambiate. Red Bull vuole vincere il Mondiale 2021; soprattutto, lo vuole Honda, alla quale non parrebbe vero di uscire di scena da vincitrice e castigatrice della corazzata Mercedes.
Ora, le ali andranno modificate a partire da Le Castellet, e vedremo se i valori in pista cambieranno, oltre a capire se sarà solo Red Bull ad essere interessata da questo provvedimento, o se anche dalle parti di Brackley dovranno correre ai ripari. In ogni caso, Wolff ha ricevuto un messaggio forte e chiaro: Horner e Marko non ci stanno, e daranno battaglia fino alla fine in pista e fuori.