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Partenza astuta e spettacolare, grande autorevolezza nel condurre il Gp di Russia in testa con la Ferrari nei primi giri e, poi, nel caos finale la solita, grande lucidità mentale per fare la scelta azzeccata di montare le intermedie che lo ha portato sul terzo gradino del podio. La consistenza di Carlos Sainz, ormai, non è più una sorpresa in F1 e, soprattutto, in seno alla scuderia più famosa del mondo.
Sochi ne è stata la dimostrazione più evidente. Con buona pace di un Leclerc che, invece, sta piano piano perdendo colpi nel confronto interno con il proprio team mate. Il grande talento del pilota monegasco non si discute, ma Charles dimostra di essere ancora troppo propenso all’errore e agli eccessi nella guida non riuscendo a gestire sempre nervi e adrenalina, soprattutto nei momenti caldi di una gara in cui occorre la giusta dose di razionalità.
Alla vigilia del Campionato di F1 2021, nel nostro Atto 2 dei motivi di interesse della stagione che stava per arrivare, avevamo rilevato che Verstappen e Leclerc avrebbero dovuto alzare l’asticella delle rispettive performances trovandosi in squadra due come Perez e Sainz, quest’ultimo ampiamente sottovalutato dall’opinione pubblica e da buona parte della stampa nel confronto diretto con Leclerc.
Ebbene, mentre ci troviamo ad oltre metà stagione con un Verstappen che sta surclassando il compagno, Sainz è davanti al pilota di Montecarlo in classifica generale con prestazioni molto convincenti: redditizio, poco propenso all’errore e capace di comprendere quando deve rischiare e quando correre in difesa. Grandi doti in F1 che ti consentono di portare tanti punti a casa, come infatti sta accadendo.
La corsa di Sochi è stata un mix di tutto ciò nell’azione in pista di Carlos Sainz in un contesto che cambiava all’improvviso e in cui sarebbe stato facile sbagliare. Il solidissimo pilota di Madrid invece è stato adamantino ed è un peccato che il graining nella prime fasi del Gp lo abbia messo in ginocchio nei confronti di Norris altrimenti ne avremmo viste delle belle.