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    F1, Ad Istanbul una McLaren scolorita, buona l’AlphaTauri

    Loris PreziosaBy Loris Preziosa12 Ottobre 2021
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    Nella tre giorni turca a dominare la scena sono state le incertezze. A farne le spese, le gerarchie di centro gruppo che sono state mescolate, pur trattandosi di uno sguardo focalizzato sulla sola sedicesima tappa. Il paddock di Istanbul si è animato dopo due tappe in cui a prevalere nello scenario d’insieme era stata la McLaren. Il team di bandiera britannica ha invece rilevato diverse difficoltà in un fine settimana condizionato non poco dal meteo. Infatti ogni giornata in pista ha offerto un connubio di situazioni mai uguali.

    Già le prime sessioni in pista non avevano lasciato buoni presupposti per il proseguo del weekend, viste le performance poco colorite sia in termini di giro secco che in termini di passo gara. C’è da dire però che si è trattato di un circuito dalla conformazione completamente differente da Monza e Sochi. In quelle occasioni, punti di forza della MCL35M come l’efficienza e la velocità pura avevano dato uno slancio importante alla squadra. Sull’asciutto le prestazioni sono state in linea con quelle dei diretti avversari, mentre le cosiddette condizioni “tricky” della qualifica hanno fatto emergere le prime difficoltà. Un asfalto che al sabato pomeriggio ha fatto faticare le monoposto color papaya che hanno sofferto il poco grip, a causa del manto leggermente umido. Questa problematica si è poi amplificata in gara, quando la pista bagnata non ha aiutato i due piloti che hanno dovuto remare non poco in condizioni di bassa aderenza. A rilevare parecchie difficoltà soprattutto Daniel Ricciardo, che si è trovato a gestire una macchina che gli ha ricordato le sensazioni del pre pausa estiva. Il pit stop anticipato ha dato poi indicazioni al resto del gruppo, di come le intermedie nuove avessero bisogno di diversi giri per degradare al punto giusto, per raggiungere il grip ottimale in quelle condizioni di pista. La decisione di sostituire la PU, arrivata dopo una qualifica deludente per il numero 3, lascia intendere che presto anche il compagno dovrà incappare nella fatidica penalità in griglia.

    È stato un weekend di ripresa per un’AlphaTauri che veniva da due appuntamenti in cui a dominare era stata la parola fatica. In Turchia invece sono prevalsi i segnali positivi da entrambi i lati del box faentino. Pierre Gasly nel corso dell’intero weekend, ha ripreso il ritmo costante che lo caratterizza, concretizzando un buon risultato nonostante abbia disputato un GP in cui non sono mancati gli imprevisti. Soprattutto in partenza, quando una mossa troppo aggressiva gli è costata cinque secondi da scontare al box, dopo aver mandato in testacoda l’Alpine di Alonso. L’AT02 si è dimostrata competitiva in condizioni di poco grip, un esempio è stata la qualifica del sabato, quando entrambi i piloti si erano qualificati per il Q3, non accadeva dalla seconda gara in Austria. Proprio il giapponese ha chiuso il fine settimana con l’amaro in bocca dopo una delle sue migliori gare in stagione. Ha mostrato infatti buone doti in occasione della lotta con Lewis Hamilton, costringendo l’epta-campione iridato ad una mossa azzardata, dopo diversi giri in cui non era riuscito ad affondare la staccata. Al tempo stesso però, questa lotta ha provocato un eccessivo consumo delle gomme che, sommato ad una sbavatura che ha commesso, gli ha tolto la possibilità di chiudere in top ten.

    Le condizioni al limite sono sempre un terreno favorevole per tentare un colpaccio che può dare una svolta alla stagione. È il caso dell’Aston Martin che è stata l’unica squadra ad azzardare le gomme slick nel corso del Gran Premio. La scelta concordata fra il team e Sebastian Vettel, si è però rivelata sbagliata sin dal momento in cui il tedesco ha lasciato la pit lane. Il tentativo di issare il colpo grosso si è rivelato un incubo che ha costretto il pilota di Heppenheim a rientrare alla fine del giro stesso. Vettel arrivava però da una qualifica complicata, in quest’orizzonte la via del “tentar non nuoce” non è così incomprensibile. A salvare le sorti del team per il weekend turco è stato Lance Stroll, capace di massimizzare il padroneggiamento della sua AMR21, portandola prima in Q3 al sabato, per poi chiudere in top ten alla domenica.

    E se si tratta di tentare il colpo grosso, ne sa qualcosa l’Alpine che in condizioni inusuali aveva trionfato in Ungheria con Esteban Ocon. Proprio con il francese la scuderia d’oltralpe ha tentato un azzardo completamente diverso da quello dei diretti rivali di casa Aston Martin. Ocon infatti è stato l’unico pilota a concludere la gara con lo stesso set di gomme con cui l’ha cominciata. Una mossa tentata anche da Leclerc ed Hamilton, ma poi accantonata per un crollo delle prestazioni dovuto alla mancanza di materiale. A confermarlo, il fatto che il pilota dell’Alpine ha tagliato il traguardo sulle tele. Sarebbe potuta essere una grande occasione per Fernando Alonso che però ha visto crollare gran parte delle sue speranze poco dopo la conclusione del primo giro. Dapprima vittima della troppa aggressività mostrata da Gasly in partenza, con lo spagnolo retrocesso nel gruppo di coda della griglia. La frustrazione di un’occasione mancata dopo un buono spunto, ha causato una mossa di nervosismo da parte di Alonso che ha colpito la Haas di Mick Schumacher. Una mossa costatagli cinque secondi scontati al box. “È un peccato non aver potuto capitalizzare l’ottima posizione di partenza”, ha commentato a fine gara.

    C’è poi un giallo che coinvolge l’Alpine, ma indirettamente, perché vede come protagonista il nostro Antonio Giovinazzi. Infatti negli ultimi chilometri del GP, il pilota di Martina Franca non era stato informato del fatto che si trattasse dell’ultimo giro. Ciò gli ha impedito di prendersi qualche rischio in più per attaccare la monoposto di Ocon rimasto ormai senza gomme, perdendo di conseguenza la possibilità di strappare un’importante decima piazza in extremis. Si tratta dunque di un altro dei tanti episodi che Giovinazzi vede aggiungersi alla sfortunata serie di questa stagione.

    Nel mondiale che esclude Mercedes, Red Bull e Ferrari dall’assegnazione dei punteggi, è l’AlphaTauri ad avere la meglio grazie a Pierre Gasly che è potuto tornare a concretizzare un risultato importante dopo le battute di arresto di Monza e Sochi.

    Classifica piloti

    1. Lando Norris McLaren 303
    2. Daniel Ricciardo McLaren 226
    3. Pierre Gasly AlphaTauri 184
    4. Fernando Alonso Alpine 162
    5. Esteban Ocon Alpine 142
    6. Lance Stroll Aston Martin 140
    7. Sebastian Vettel Aston Martin 102.5
    8. Yuki Tsunoda AlphaTauri 81.5
    9. George Russell Williams 72.5
    10. Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 72
    11. Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 61
    12. Nicolas Latifi Williams 24
    13. Mick Schumacher Haas 6
    14. Robert Kubica Alfa Romeo Racing 3
    15. Nikita Mazepin Haas 1

    Classifica costruttori

    1. McLaren 529
    2. Alpine 304
    3. AlphaTauri 265.5
    4. Aston Martin 242.5
    5. Alfa Romeo Racing 136
    6. Williams 96.5
    7. Haas 7

    Classifica giri veloci

    1. Lando Norris McLaren 6
    2. Pierre Gasly AlphaTauri 3
    3. Sebastian Vettel Aston Martin 3
    4. Daniel Ricciardo McLaren 2
    5. Fernando Alonso Alpine 1
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    Pos Pilota                 Punti
     1. Max Verstappen           44
     2. Sergio Perez             43
     3. Fernando Alonso          30
     4. Carlos Sainz             20
     5. Lewis Hamilton           20
    Classifica completa »
    Classifica Costruttori F1 2023
    Pos Costruttore           Punti
     1. Red Bull               87
     2. Mercedes               38
     3. Aston Martin           38
     4. Ferrari                26
     5. Alpine                  8
    Classifica completa »
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