La scalata verso l’olimpo del motorsport richiede un investimento notevole, sia umano che economico. Con i tempi e i livelli di competizione di oggi è fondamentale cominciare a correre molto giovani, fare la gavetta nelle varie categorie minori e cimentarsi con grande dedizione se si vuole vincere e ambire alla Formula 1. Ovviamente in tutto ciò sono presenti dei costi non indifferenti e dunque è indispensabile avere le possibilità economiche per coprirli tutti, da quelli più “contenuti” necessari per iscriversi alle gare fino a quelli più “importanti” necessari per essere seguiti da un team professionista, allenarsi e preparare il mezzo.
Più si vuole essere competitivi e più si va avanti nelle categorie più diventa indispensabile investire e per arrivare fino alla Formula 1 bisogna avere a disposizione un ampio budget. Come stimato da Business & Sport e rivelato con un post su Twitter introdotto dalla domanda “Qual è il costo per essere un pilota di Formula 1?”, dal go-kart fino a un sedile nella massima espressione dell’automobilismo è richiesto un investimento valutato dai cinque ai sei milioni di euro.
La carriera di tutti i piloti parte dai go-kart, la prima “scuola” di guida e gara. Si comincia a competere a livello agonistico all’età di nove anni, ma si può iniziare a girare molto prima e ci sono bambini che a tre anni già mangiano gomme e asfalto. La leggenda Ayrton Senna da Silva ne è un esempio e tutti i grandi piloti hanno corso in kart, da Michael Schumacher a Lewis Hamilton fino a Max Verstappen, campione del mondo nella categoria regina KZ1 nel 2013. L’olandese ha corso solamente un anno in Formula 3 per poi passare direttamente alla Formula 1 con la Toro Rosso nel 2015, ma il suo è un caso raro. Solitamente la gavetta è più lunga, ha più tappe e Business & Sport ha “disegnato” un possibile percorso dal kart alla Formula 1 e stimato gli investimenti necessari per ogni categoria in ogni stagione.
Business & Sport ha ipotizzato l’inizio della carriera di un pilota a sette anni, con un investimento stimato solamente per la prima stagione di 20.000 euro. Dai sette ai dodici anni questo pilota corre nel campionato spagnolo di kart, ma si potrebbe generalizzare a un qualsiasi campionato nazionale. Per la seconda stagione l’investimento stimato è di 25.000 euro e per le quattro stagioni successive è di 40.000 ciascuna.
Per dare un’idea più precisa degli investimenti necessari sin dai primi passi nel motorsport, per correre in competizioni nazionali i bambini dai nove ai dodici anni utilizzano un go-kart, un 60cc Mini Kart, che nuovo può costare dai 2.300 euro ai 2.700, più il costo del motore che è intorno ai 2.000. Il prezzo può variare in base alla marca che si decide di usare, ma questo è solo per comprarlo. Per mantenere un mezzo che è a tutti gli effetti da corsa ci sono ulteriori costi, tra cui quelli di consumo come la benzina, le gomme, le pastiglie dei freni, le parti del motore che vanno costantemente rifatte o sostituite.
Solitamente si hanno almeno due go-kart completi a disposizione per ogni gara per vari motivi: si può provare più materiale e scegliere il pacchetto che funziona meglio, si ha due “soluzioni” da usare durante il weekend di gara, si può prepararne uno da asciutto e uno da bagnato in caso di meteo incerto, si ha uno da allenamento e uno da gara, si ha uno di scorta in caso di rottura dell’altro. In questo modo la cifra è già raddoppiata e bisogna anche mettere in conto la possibilità di incidenti con eventuali danni o rotture del telaio o del motore, che implicano ulteriori costi di riparazione o addirittura la necessità di comprare anche più di due go-kart in una sola stagione. Oltretutto, come nella Formula 1, nel kart ci sono continui sviluppi, ogni anno le case costruttrici fanno modelli nuovi e a certi livelli tutti i piloti cambiano telaio (telai) ogni stagione.
Infine, per competere a certi livelli, soprattutto se si vuole vincere e ambire ad andare avanti nel motorsport, è necessario essere seguiti da un team professionista. L’assistenza di un top team con un pacchetto completo (che include il noleggio del materiale ma ne esclude eventuali danni o rotture) per una gara di calibro internazionale in 60 Mini costa dai 4.500 ai 5.000 euro. Un campionato internazionale come il WSK Super Master Series, dove nel 2016 si è verificata una media di circa 73 piloti a gara nella categoria 60 Mini, è composto da quattro appuntamenti. Dunque, il budget richiesto solamente per correre questo campionato, ipotizzando che non ci siano costi aggiuntivi relativi a danni o rotture del materiale, ruota tra i 18.000 e i 20.000 euro.
Si stanno però escludendo le giornate di allenamento, che per un pilota di kart che corre a un certo livello e vuole competere per le posizioni di vertice sono almeno due a settimana, con un costo approssimativo di 600 euro a giornata. Queste prove sono necessarie sia durante la stagione in corso che durante le pause estive e invernali, con brevissimi periodi di stacco. Se si vuole vincere bisogna difatti allenarsi costantemente e l’allenamento migliore per il go-kart è stare in pista e girare. Non ci si può permettere di fermare per intere settimane, perché poi riprendere il ritmo è difficile, non si riesce a stare al passo con i migliori e non si sviluppa il materiale. Ipotizzando un numero totale di 50 giornate di allenamento in un anno, il budget richiesto per coprire solamente i test in una stagione è di 30.000 euro. Inoltre, è importante fare più gare possibili perché si impara di più nel confronto diretto con gli altri. Per un pilotino di kart ci sono almeno altre otto gare internazionali da fare, alzando così l’investimento tra i 54.000 euro e i 60.000.
Una gara di calibro nazionale, sempre con un top team e un pacchetto completo, ha un costo minore rispetto a una competizione internazionale, ma non di tanto. Si aggirerà intorno ai 3.500 euro e considerando che un campionato italiano ACI CSAI Karting ha cinque appuntamenti l’investimento necessario per farlo è di 17.500 euro.
Nel percorso ipotetico di Business & Sport, al termine della categoria 60 Mini, dopo i primi sei anni di carriera del pilota, sono stati investiti un totale di 205.000 euro, ma se se si considera un percorso che comprende le competizioni menzionate sopra e che molti pilotini intraprendono al giorno d’oggi la cifra sarebbe ancora più alta. Dai tredici ai quindici anni la carriera del pilota di Business & Sport prosegue nei campionati internazionali karting CIK FIA. L’investimento stimato per la settima stagione di carriera è di 60.000 euro, per l’ottava è di 72.000 e per la nona è di 75.000.
Anche in questo caso si può dare un’idea più precisa degli investimenti necessari. La categoria a quest’età non sarebbe più la 60 Mini e il pilota passerebbe a un go-kart 125cc. Nei campionati internazionali le categorie mono-marcia sono l’OKJ, dove si corre dai dodici ai quattordici anni, e l’OK, dove si corre dai quattordici anni in poi. Un telaio nuovo costa dai 3.600 euro ai 4.000, più il costo del motore che è intorno ai 2.500/2.600 euro. Gli ulteriori costi che si sono analizzati in precedenza per i 60 Mini ci sono anche qui ovviamente e sono pure maggiori. Per correre una gara internazionale con un top team e un pacchetto completo il costo ruota tra i 10.000 e i 15.000 euro. Dunque, solamente per fare un WSK Super Master Series è necessario un budget che ruota tra i 40.000 e i 60.000 euro. Inoltre, in queste categorie ci sono ancora più gare internazionali da fare, tra cui quattro appuntamenti del campionato europeo CIK FIA e il campionato del mondo CIK FIA su prova singola. Si arriva facilmente a un totale di diciassette gare e un investimento tra i 170.000 e i 255.000 euro, sempre senza considerare i costi degli allenamenti o di eventuali rotture del materiale.
Una giornata di allenamento in queste categorie costa approssimativamente 800 euro e dunque ipotizzando un numero totale di 65 giornate in un anno (più allenamenti necessari rispetto a quelli per la 60 Mini), il budget richiesto per coprire solamente i test in una stagione è di 52.000 euro. Per una gara di calibro nazionale invece, sempre con un top team e un pacchetto completo, il costo ruota intorno agli 8.000 euro e dunque per fare un campionato italiano ACI CSAI Karting è necessario un investimento di 40.000.
Stando alle stime di Business & Sport, al termine dei tre anni di competizione nei campionati internazionali karting CIK FIA e dei primi nove anni di carriera del pilota nel go-kart l’investimento ammonta a 412.000 euro, ma considerando i costi analizzati sopra questa cifra potrebbe essere più vicina al mezzo milione o addirittura superarlo. A questo punto, all’età di 16 anni, il pilota debutta in monoposto, in Formula 4, nel campionato italiano, spagnolo o tedesco. I budget necessari per correre in formula sono maggiori rispetto a quelli per il go-kart e anche in queste categorie più si vuole essere competitivi più bisogna investire. L’investimento stimato da Business & Sport per la decima stagione di carriera e primo in macchina è di 155.000 euro, anche se molto probabilmente si avvicina più ai 180.000.
L’anno dopo il pilota passa alla Formula 3 Open e i budget richiesti aumentano radicalmente nella scalata nelle categorie del motorsport, con un investimento stimato di 475.000 euro. Nella sua dodicesima stagione, all’età di 18 anni, passa alla GP3, con un investimento di 795.000 euro e uno accumulato fino a questo punto di 1.837.000.
Nel percorso ipotetico di Business & Sport nei due anni seguenti il pilota corre in Formula 2 e avvicinandosi alla categoria regina del motorsport la somma necessaria per una singola stagione passa a sette cifre. Nel suo tredicesimo anno di carriera e primo in Formula 2 l’investimento stimato è di 2.015.000 euro mentre per l’anno successivo è di 2.115.000. Dopo questa quattordicesima stagione di corse, all’età di 20 anni, il pilota è pronto a passare alla massima formula. È stimato che dall’inizio della sua carriera fino all’arrivo in un sedile di Formula 1 sono stati investiti 5.987.000 euro.
Si può dunque costatare che per arrivare a essere un pilota di Formula 1 sia richiesto un investimento di 6.000.000 di euro. Ovviamente questa stima è ipotetica e basata solamente su una possibile gavetta di un pilota dal suo inizio con i go-kart fino alla massima espressione del motorsport. Sicuramente, qualsiasi percorso venga intrapreso, per correre, sin dall’inizio, sono necessari investimenti non indifferenti e per arrivare alla Formula 1 sono richiesti budget esorbitanti, accessibili a pochi. Si spera di poter vedere una diminuzione dei costi per rendere questo sport praticabile da un maggior numero di persone e più opportunità per chi merita davvero, non per chi ha solamente più possibilità economiche. Inoltre, si confida nel fatto che ci possano essere sempre più iniziative da parte dei team per aiutare giovani piloti talentuosi a intraprendere questa grande e dispendiosa scalata verso la Formula 1, come fa la Ferrari con la sua Ferrari Driver Accademy. Di certo è un lavoro complicato, quasi utopico, perché i soldi servono per correre e le squadre ne hanno bisogno per coprire i loro costi e per avere più budget da investire sullo sviluppo del materiale. Tuttavia, in un mondo dove l’interesse economico sembra prevalere sempre di più su tutto il resto, bisognerebbe seriamente cercare di selezionare e premiare maggiormente il talento e il potenziale di un pilota, focalizzandosi meno sui suoi vantaggi economici.