La storia della Formula 1 regala sempre diverse sorprese anche agli osservatori e ai fans più attenti. Il sito WTF1 ha voluto analizzare una parte molto interessante del Circus, cioè i vari cambiamenti e le situazioni che hanno portato i dieci team attuali a formare la griglia di partenza dei Gran Premi odierni. Andiamo a scoprire insieme tutti i cambiamenti, partendo dai team storici che non hanno mai cambiato denominazione; tra questi, ovviamente, capofila è la Ferrari.
The Unusual History Of F1 Teams
1 Scuderia Ferrari
La Rossa di Maranello, il team più blasonato e amato del mondo, fondato nel 1929 a Modena dal patron Enzo, debutta al secondo GP iridato della storia della F.1, a Monte Carlo, nel 1950, piazzandosi subito al secondo posto con Alberto Ascari. La prima vittoria arriverà un anno dopo con Josè Froilan Gonzalez al GP d’Inghilterra a Silverstone, mentre nel ’52 la Scuderia otterrà il primo Campionato Mondiale, ancora con Ascari. La storia del Cavallino Rampante è continuata nel Circus senza interruzioni fino ad oggi, arrivando a conquistare diversi record, tra cui si annoverano il maggior numero di vittorie (235, l’ultima con Raikkonen nel GP degli Stati Uniti 2018), di Titoli Costruttori (16, ultimo nel 2008) e di Titoli Piloti (15, ultimo nel 2007, sempre con Kimi). Alle sue dipendenze, la Ferrari ha avuto campioni indimenticabili quali Fangio, Ascari, Lauda, Gilles Villeneuve, Prost, Michael Schumacher, Fernando Alonso e Sebastian Vettel. L’obiettivo 2019 è uno solo: il Mondiale!
2 McLaren F1 Team
E’la scuderia inglese più longeva presente sulla griglia. Fondata nel 1963 dal pilota neozelandese Bruce McLaren, fece il suo debutto nei GP nel 1966, e dopo varie vicissitudini, tra cui la morte a Goodwood del fondatore il 2 giugno 1970, ottenne il primo Titolo Mondiale nel 1974 con Emerson Fittipaldi. Negli anni ’80 mise in mostra una superiorità tecnica schiacciante, vincendo titoli a ripetizione con Lauda, Prost e Sennna. Da non dimenticare i due Mondiali di Hakkinen nel 1998-1999, strappati alle Ferrari di Schumacher e Irvine. Alla fine, l’ultimo titolo piloti arrivò nel 2008 con Lewis Hamilton, che ha portato a 12 i Mondiali Piloti vinti, mentre sono 8 i Titoli Costruttori. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, resta uno dei team più blasonati della storia della F.1.
3 Williams F1 Team
Fondato da Sir Frank e Sir Patrick Head nel 1977, il team Williams debuttò nello stesso anno nel Circus con una vecchia March. La prima vittoria arrivò nel 1979 a Silversone con Clay Regazzoni, mentre il primo Titolo Piloti fu conquistato l’anno successivo da Alan Jones. I risultati attuali non rendono giustizia al team con sede a Grove, passato da tempo sotto la gestione di Claire Williams e in grandi difficoltà economiche. La storia però parla molto chiaro: 114 vittorie (l’ultima in Spagna nel 2012 con Pastor Maldonado), 7 Mondiali Piloti (ultimo nel ’97 con Jacques Villeneuve) e 9 Costruttori ci danno la misura dell’importanza della squadra inglese nel Circus. Il target 2019 è, come per McLaren, tornare a segnare punti importanti.
4 Haas F1 Team
Team più giovane sulla griglia, la Haas debuttò nel GP d’Australia 2016, andando subito a punti con Romain Grosjean. La collaborazione con Dallara e Ferrari ha aiutato il team americano a progredire in questi anni, arrivando a giocarsi il quarto posto nel Mondiale Costruttori 2018 con la ben più blasonata e strutturata Renault. Il target 2019 sarà finire davanti alla Régie, anche se questa potrà disporre di un fuoriclasse come Daniel Ricciardo.
5 Red Bull Racing
Stewart Gp > Jaguar > Red Bull
La Red Bull entra ufficialmente in F1 nel 2005, ma il team era già nel Circus da tempo. L’esordio è da far risalire al 1997, con il nome di Stewart Grand Prix. La squadra del tri-campione del mondo Jackie Stewart vinse una gara al Nurburgring nel 1999 con Johnny Herbert, prima di essere venduta alla Jaguar nel 2000. La casa inglese vendette a sua volta il team a Red Bull dopo la stagione 2004, dopo aver ottenuto scarsi risultati. La prima vittoria per gli anglo-austriaci arriverà nel 2009 in Cina con Sebastian Vettel, che nel 2010 portò il primo Mondiale a Milton Keynes. Da quel momento cominciò il dominio della scuderia dei due tori: otto titoli tra Piloti e Costruttori dal 2010 al 2013. Nel 2018 sono arrivate quattro vittorie, mentre per il 2019, con la motorizzazione Honda, l’obiettivo è il Titolo Mondiale.
6 Scuderia Toro Rosso
Minardi > Scuderia Toro Rosso
Il team satellite della Red Bull entrò ufficialmente in F1 nel 2006, subentrando alla storica scuderia italiana Minardi, con sede a Faenza. Fondata dal patron Giancarlo nel 1979, la squadra romagnola gareggiò ininterrottamente nel Circus dal 1985 al 2005 senza ottenere vittorie, ma lanciando nel mondo dei GP ottimi piloti come Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli e Fernando Alonso. La sorella minore della Red Bull battè incredibilmente la casa madre sotto il diluvio di Monza 2008: un giovanissimo Seb Vettel portò la prima e finora unica vittoria a Faenza. La squadra faentina è da sempre utilizzata come fucina di talenti per Red Bull, e da essa sono usciti, oltre a Vettel, ottimi piloti come Vergne, Buemi, Kvyat, Ricciardo, Verstappen e Gasly.
7 Renault Formula One Team
Toleman > Benetton > Renault > Lotus > Renault
Qui la storia da corsa si complica un po’. La Renault debuttò nel Circus nel 1977, portando per prima i motori turbo nel Mondiale, e vi restò con un team proprio fino al 1985, prima di ritirarsi per dedicarsi all’attività di motorista. Il team attuale però, non deriva direttamente da quello storico, ma ha avuto una gestazione più complicata. Le origini sono da ricercare nel team Toleman, che esordì nel 1981 e fu comprato nel 1985 dalla Benetton, che diede il nome al team e mise al timone Flavio Briatore. La prima vittoria arrivò nel 1989 a Suzuka con Alessandro Nannini dopo la squalifica di Senna, e per l’anno successivo il team si riuscì ad assicurare i servigi di Nelson Piquet. La vittoria mondiale si fece però attendere fino al biennio ’94-’95 con Michael Schumacher, che poi passò alla Ferrari. Non ottenendo altri risultati di rilievo, il team venne ceduto a Renault, che già era il fornitore dei motori, nel 2002, sempre sotto la guida di Briatore. Nel 2004 e 2005 arrivarono due mondiali con Fernando Alonso, i primi per la Renault. A fine 2011, il team venne ceduto ad un gruppo di investitori che prese il nome di Team Lotus, mantenuto fino al 2015. Da ricordare, in questo periodo, le vittorie di Kimi Raikkonen ad Abu Dhabi 2012 e Melbourne e Spa 2013. Dal 2016 la Renault tornò a pieno titolo come Costruttore, e dal 2019 punterà ad essere più vicina ai top team e proverà ad arrivare almeno sul podio.
8 Sauber F1 Team
Sauber > BMW Sauber > Sauber
La scuderia elvetica ha avuto una storia più lineare rispetto a quella analizzata in precedenza. Peter Sauber iscrisse il suo team al Mondiale di F.1 nel 1993, dopo diversi anni nel Gruppo C con Mercedes. Come Minardi, durante la sua lunga storia Sauber è stata una fucina di talenti quali Felipe Massa e Kimi Raikkonen. Nel 2006, la BMW acquistò la maggioranza delle quote del team, che mutò il nome in BMW-Sauber. La prima ed unica vittoria dell’avventura guidata da Mario Theissen fu conquistata da Robert Kubica nel GP del Canada 2008, davanti al team mate Nick Heidfeld. I risultati sperati non vennero però raggiunti, e a fine 2009 BMW optò per il ritiro dalla F.1. Sauber allora ricomprò il proprio team, tornando a quella collaborazione con Ferrari che da sempre lo caratterizzava. Nel 2018, il team ha preso il nome di Alfa-Sauber, andando a legarsi ancora di più con il Cavallino, alla cui Driver Academy è riservato un sedile nel team elvetico. Da qui è uscito Charles Leclerc, e nel 2019 sarà la volta di Antonio Giovinazzi, che finalmente potrà disputare una stagione intera nel Circus.
9 Racing Point Force India
Jordan > Midland > Spyker > Force India > Racing Point
L’attuale Racing Point fa risalire le proprie origini al 1991, con il nome di Jordan Grand Prix, team fondato dall’irlandese Eddie Jordan. A Spa, il team fa esordire un giovanissimo Michael Schumacher, che verrà subito acquistato dalla Benetton. La prima vittoria arrivò sempre a Spa nel 1998 con Damon Hill, che seppe gestire al meglio una gara caotica sotto il diluvio. Nel 1999 Heinz-Harald Frentzen si giocò addirittura il Mondiale, vincendo due gare in Francia e Italia. In seguito, però,i risultati calarono drasticamente, con una sola vittoria ottenuta da Fisichella in Brasile nel 2003, fino alla cessione del team a inizio 2005 al Midland Group. La Midland Racing durò solo un anno, prima di essere rinominata Spyker F1. Acquistata da Vijay Mallia nel 2007, a Melbourne 2008 la scuderia si presentò rinominata Force India. Dopo un anno di assestemento, i primi risultati arrivarono nel 2009, all’inizio di una proficua collaborazione con Ferrari. I problemi finanziari e giudiziari del patron non inficiarono le prestazioni, e, pur essendo in amministrazione controllata, venne comprata a luglio 2018 da un gruppo di investitori guidato da Lawrence Stroll, padre di Lance, pilota 2019. Vedremo se la ritrovata stabilità potrà dare al team, nel frattempo rinominato Racing Point Force India, la forza per fare il salto di qualità .
10 Mercedes
Tyrrell > BAR > Honda > Brawn Gp > Mercedes
Infine, analizziamo la dominatrice degli ultimi anni in F.1. La Mercedes entrò nei Gran Premi nel biennio 1954-1955 dominando con Juan Manuel Fangio, salvo poi ritirarsi per manifesta superiorità . Il team attuale, però, non ha niente a che fare con le Frecce d’Argento dell’epoca. Le sue origini sono da ricercare in un altro marchio storico inglese: Tyrrell. La scuderia inglese ottenne 24 vittorie in totale, con un Mondiale Costruttori nel 1971, anno in cui Jackie Stewart vinse il Titolo Piloti con la vettura dello “Zio Ken”. Purtroppo, in seguito l’exploit non venne replicato, e nel 1999 il team venne ceduto alla BAR. La British American Racing, fortemente supportata da Honda, però, tradì le aspettative e nel 2006 venne rilevata dal costruttore giapponese, dopo che non era stata in grado di ottenere neanche una vittoria. Che invece arrivò proprio nello stesso anno, grazie a un ottimo lavoro di Jenson Button nel GP d’Ungheria. A fine 2008, però, la Honda si ritirò, pur avendo già pronta la vettura 2009. Ross Brawn, allora Team Principal, acquistò il team per solo una sterlina, rinominandolo Brawn GP. Fu la sua fortuna: la BGP01 (così venne battezzate la vettura) si rilevò superiore agli avversari, e ottenne la vittoria nel Campionato Costruttori e Piloti con Jenson Button. A fine stagione, Mercedes acquistò il team, dando il via alla storia che ha portato il team al dominio dell’era power unit con Lewis Hamilton e Nico Rosberg. In totale, contando quindi anche il biennio a metà anni ’50, la casa di Stoccarda ha portato a casa 7 Mondiali Piloti e 5 Costruttori, con 87 vittorie, e sicuramente sarà in lizza per il Titolo anche nel 2019.