Interessante puntata di ‘Circus!’ su Radio LiveGp in compagnia di Alberto Antonini, giĂ inviato di Autosprint, Responsabile dell’Ufficio Stampa della Scuderia Ferrari e autore del libro “Vettel. Cavallino senza fili”.
Il nome di Alberto Antonini suona famigliare a tutti gli appassionati italiani di Formula 1. Per anni firma autorevole di Auto Sprint, nel biennio 2013-2014 il giornalista ha affiancato a questa attività quella di opinionista per Sky Sport F1, condividendo la cabina di commento con Carlo Vanzini e Marc Gené.
Dal 2015 al 2018, Antonini ha “saltato la siepe”, come lui stesso l’ha definita, divenendo capo ufficio stampa del team Ferrari. La sua esperienza è coincisa con la gestione Arrivabene e la stagione di Sebastian Vettel come prima guida del team di Maranello, affiancato dal finlandese Kimi Raikkonen.
Proprio da questa esperienza, è nato il suo nuovo libro Vettel, Cavallino senza fili. In una bella chiacchierata a Circus!, il format della web radio LiveGp, il giornalista e addetto stampa ha raccontato le esperienze e le sensazioni maturare più di trent’anni di “vita da paddock”.
“Vettel è un personaggio unico, che ha un background e una conoscenza della Formula 1 veramente ampi”, ha subito detto Antonini. “Con questo libro, ho voluto dare un mio punto di vista personale, dall’interno, di una persona che ho conosciuto e su cui spesso c’è stata molta confusione”.
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Un’esperienza pressoché unica quella di Alberto, che dopo tanti anni a seguito dei GP come giornalista si trovato dall’altra parte della “siepe”, come la chiama lui. “E’ stata una scelta che ho dovuto fare, e che rifarei. A volte mi sembrava di essere all’interno di una festa a cui precedentemente non ero stato invitato!”.
“Lavorando all’interno, ti rendi conto dei concetti e preconcetti che si creano spesso intorno a team e persone. Le difficoltà ci sono, così come le pressioni, soprattutto in un team come la Ferrari. E’ un gioco delle parti in cui non esistono cattiveria e presunzione, ma solo la difesa del proprio team e del proprio lavoro”.
Curioso l’aneddoto dell’Halo di Barcellona. “Eravamo ai test pre-stagionali, e Maurizio Arrivabene mi mandò in sala stampa con un Halo prototipo per mostrare ai giornalisti come era fatto. In realtà , avevamo un sacco di problemi con la macchina, e la mossa fu un suo colpo di genio per sviare l’attenzione”.
Tornando alla sua carriera da giornalista, Antonini ha ricordato le sue interviste con piloti e altri personaggi: “Schumacher solitamente mangiava intanto che parlava con me, riuscendo sempre a mettermi a mio agio. Niki Lauda era il migliore nel dare i titoli con pochissime parole, mentre mi ricordo una bellissima intervista del ’95 con Ron Dennis in cui litigammo da subito!”.
Non si è certo fatto mancare nulla Alberto, nemmeno la televisione. “Fare la telecronaca in diretta è come un salto senza la rete, se dici una castroneria l’hai detta, anche se puoi rimediare. Della tv mi piaceva il fatto che il prodotto non era mai “vecchio”, nessuno ne aveva parlato prima”.
Non poteva mancare un accenno alla situazione attuale Ferrari, concentrandosi in particolare sull’addio del soggetto del suo libro Sebastian Vettel. “Un vecchio proverbio in F1 dice che più in alto vai più il vento tira forte. Nessun pilota, per quanto campione, è mai al sicuro fino in fondo della propria posizione”.
“Parlando più direttamente, chi ha deciso che la Ferrari poteva fare a meno di Vettel? Leclerc stesso! Con i suoi risultati, il monegasco ha mostrato a tutti che Maranello poteva prendere un’altra via rispetto a quella intrapresa fino ad ora, dovendo per forza avere un pilota campione del mondo in squadra!”.
Una chiacchierata piacevole e molto interessante, con un Alberto Antonini disponibile e brillante come sempre. “Sono un pessimo bugiardo” dice di sé; chi è cresciuto divorando i suoi reportage ogni martedì non può che essere grato (e con un filo di emozione!) al giornalista che ha raccontato in maniera unica e originale quello che è lo sport più bello del mondo, la Formula Uno.
Non resta quindi che comprare Vettel, Cavallino senza fili, e gustarselo per scoprire tanti aspetti del pilota e dell’uomo visti da chi ha vissuto e lavorato a stretto contatto con lui!
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