A Jeddah si accende la sfida totale tra Ferrari e Red Bull, tra il predestinato e il campione iridato. Verstappen, sulle rive del Mar Rosso risponde alla Rossa, pareggiando i conti e iniziando a bloccare i binari dei due Frecciarossa lanciati dal capotreno Binotto alla rincorsa mondiale.
Sembra un déjà vu, basterebbe sostituire Leclerc a Hamilton e più in generale Ferrari a Mercedes per tornare al mondiale 2021. Ma il week end di Jeddah, in realtà, potrebbe essere l’alba di un duello diverso, fatto di sorpassi e strategie più che di botte e penalità.
In Arabia Saudita, come in Bahrain, abbiamo visto una competizione pulita, nella quale tori e cavallini si sono scornati sì, ma senza farsi male, dimostrando di essere bestie mansuete.
Verstappen, in virtù del titolo in bacheca e del numero 1 incollato sulla RB 18 appare più confidente e consapevole, l’olandese infatti può vivere con maggiore serenità questa nuova scalata mondiale. Max inoltre, dopo il ritiro del Sakhir, si trova già a dover inseguire ed è conscio, nonostante la lunghezza del mondiale, del fatto che un nuovo zero possa pesare tantissimo nel computo finale, vista anche vicinanza prestazionale delle due scuderie.
Leclerc da parte sua è affamato come non mai, ma la possibilità di correre con una vettura competitiva per la prima volta in carriera, è già di per sé un elemento di appagamento e serenità per il monegasco.
L’atteggiamento composto e concentrato e la lucidità messa in mostra in questi primi appuntamenti dal Predestinato hanno impressionato tutti.
Leclerc non è solo un pilota veloce e talentuoso, ma è anche un freddo calcolatore. Se l’anno passato l’abbiamo visto colpire il muro più di una volta, ciò era dovuto solamente all’overdriving e alla frustrazione; ora infatti il pilota non deve più guidare sopra e oltre i problemi della macchina, ma può sfruttare tutto il potenziale messo a disposizione dalla nuova F1 75.
Naturalmente la tensione crescerà sempre di più, tappa dopo tappa; Hamilton e Verstappen hanno cominciato a fare realmente sul serio, quando l’inglese, a casa sua a Silverstone, ha deciso di iniziare a rispondere alle manovre al limite dell’avversario, facendo volare l’olandese a Copse.
Bisogna constatare però, che il contesto dietro la sfida mondiale è realmente cambiato.
Fino allo scorso anno sorpassare nei primi giri di un gran premio era un elemento imprescindibile per raggiungere in testa la bandiera a scacchi.
L’inseguitore andava incontro a fenomeni di degrado gomma e l’aria sporca e le turbolenze dell’inseguito impedivano il perpetuarsi di un duello ravvicinato lungo tutta la gara.
Le vetture, figlie del nuovo regolamento, permettono invece di battagliare in maniera ravvicinata e ad oggi, il trovarsi al secondo posto in zona DRS, all’alba dell’ultimo giro, è diventato improvvisamente un vantaggio per sferrare l’attacco definitivo, un pò come avviene nel campionato di MotoGp.
Le nuove monoposto dimostrano inoltre di essere più versatili; a differenti layout di pista sono corrisposte uguali performance di Red Bull e Ferrari.
La Red Bull si è presentata a Jeddah con un assetto molto più scarico a livello aerodinamico e ciò le ha permesso di sprigionare una maggiore velocità nei rettilinei, pareggiata dall’assetto carico della F1 75, che viceversa l’ha vista andare più forte in curva.
Disegni diversi, assetti diversi, ma prestazioni pressoché uguali, al millesimo.
La speranza è che il delta tra Red Bull e Ferrari rimanga lo stesso per tutto il corso del campionato e che nessuna delle due trovi un pacchetto di aggiornamenti capace di ammazzare la competizione.
Infatti nel caso in cui la lotta rimanesse serrata, week end dopo week end, ci troveremmo dopo tanti anni di fronte a un mondiale deciso più dalla capacità dei piloti che dalle performance della vetture.
L’auspicio è che la federazione si impegni anche a farcelo vedere questo duello. Una volta migliorato l’aspetto sportivo della Formula 1 sarebbe importante curare anche quello mediatico; non è possibile perdere la colonnina dei tempi e staccare le immagini su duelli inutili quando lì davanti è il manicomio. Siamo passati dal “date una macchina a questo ragazzo” al “date una regia a questo mondiale” e se c’è riuscita la Ferrari…