Matteo Bobbi ha analizzato oggi la sospensione anteriore della Red Bull RB19: uno dei segreti della forza del monoposto austriaca potrebbe essere proprio questo “particolare”.
Prendendo in esame il braccio anteriore del triangolo superiore della sospensione, Matteo Bobbi fa notare come il punto di attacco al telaio sia estremamente alto. Prendendo in esame invece il braccetto posteriore del triangolo superiore si può notare come l’attacco sia molto basso e anche l’inclinazione che crea il triangolo superiore stesso sia estremamente accentuata verso la parte posteriore (verso il pilota, per intenderci). Stesso discorso per il triangolo inferiore, come si può vedere dalle immagini del video qui sopra.
Bobbi ha spiegato molto bene come la geometria della sospensione Red Bull sia stata studiata per avere un effetto “anti-dive”, ovvero un minor affondamento dell’anteriore in fase di frenata. Questo permette di viaggiare con un altezza vettura più bassa rispetto alle monoposto con una sospensione più tradizionale.
Bobbi ha poi voluto sottolineare sia i pro che i contro. Tra questi le maggiori difficoltà nello smorzare gli avvallamenti della pista, i bump e tutte le forze che si creano in verticale.