
Sul podio di Montreal si respira un’aria di festa, circondata dai 9 titoli mondiali di Alonso e Hamilton, la Red Bull di Max marchia a fuoco la storia di questo sport. Si festeggiano le 100 vittorie della scuderia austriaca nella categoria. Si festeggia Max Verstappen, i suoi 41 successi che sanciscono l’aggancio a una delle stelle più luminose nel firmamento della Formula 1, Ayrton Senna. Si festeggia Adrian Newey, lo scienziato pazzo, l’architetto di questa incredibile RB19, inondato dallo champagne. Una grande festa come detto, tutto fantastico, tutto perfetto, ma si ha come la sensazione che manchi qualcosa in casa Red Bull, o meglio qualcuno… Sì perché nella massima gioia canadese, con un Max che da 872km non molla la prima posizione, c’è un grande assente, e prende il nome di Sergio Perez.
Il messicano, partito a fionda in questo 2023 e definito “l’artista di strada” dopo i successi in Arabia Saudita ed Azerbaijan, è totalmente scomparso dai radar. Triste, grigio, insipido. Perso in una spirale negativa che da tre weekend consecutivi lo vede piazzarsi in qualifica lontano dalla top 10 e affondare in gara non solo sotto i colpi del compagno di squadra, ma anche sotto quelli di una concorrenza molto meno attrezzata.
A Monaco, dopo la qualifica shock, era stato battuto la domenica da quasi tutta la griglia, chiudendo 17esimo. A Barcellona aveva rimontato dall’11esimo posto arrivando però solamente quarto, alle spalle dei due Mercedes. A Montreal si è fatto battere da Alonso, Hamilton e pure dai due ferraristi, subendo anche il sorpasso in avvio da parte di Carlos Sainz.
A demolire oltre che in pista anche a parole il messicano ci ha pensato lo stesso Max, che post qualifica ha dichiarato: “Se non fossi stato qui oggi, ovviamente il bilancio per la squadra sarebbe stato molto diverso“. Per poi aggiungere: “Se mi trovassi nella situazione del mio compagno? Ovviamente non sarei felice, ma non è una faccenda che mi riguarda, sono concentrato sul mio lavoro, e tutte le mie energie sono focalizzate su questo aspetto. Il resto non è un mio problema”
Insomma, nel giro di qualche settimana, il messicano si è trovato dalla possibilità di ingaggiare Verstappen per la corsa al titolo, al forte rischio di perdere il secondo posto in classifica, con un Alonso che scalpita, sempre più convinto di poter saldare agilmente i 9 punti che lo distanziano dal secondo pilota Red Bull. Ora tocca a Perez riscattarsi, e tocca farlo in fretta, con l’obiettivo minimo di raggiungere a fine stagione un doveroso 1-2 in classifica, risultato mai afferrato da Red Bull nella sua giovane storia. Il messicano dovrà dimostrare d’ora in avanti attenzione e concretezza, doti necessarie per difendere il sedile, che conoscendo l’indole del vulcanico Helmut Marko (intento a flirtare con qualche vecchia fiamma come Alex Albon) rischia sicuramente di vacillare.