Va in archivio un incandescente week-end sul circuito di Marina Bay, che riaccende il cuore dei tifosi della Ferrari, grazie alla vittoria memorabile di Carlos Sainz. Clamorosa la gara dello spagnolo, favorita da una perfetta strategia, oltre che dal sacrificio di Charles Leclerc, perfetto uomo-squadra. Fantastico anche Norris sul podio, bravissimo Liam Lawson che lancia una pesante candidatura al sedile AlphaTauri per il prossimo anno. Occasione sprecata da George Russell, mentre per la prima volta nel 2023 la peggiore del fine settimana è la Red Bull. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Singapore.
VOTO 10 A SAINZ, MEMORABILE SMOOTH OPERATION
La perfezione ha il volto di Carlos Sainz in questo straordinario ritorno alla vittoria della Ferrari. Leader sin dal venerdì, concretizza in tutto e per tutto la sua superiorità, prima con la seconda pole position consecutiva, e poi con una gara ai confini della razionalità. Per ritmo, gestione, ma soprattutto lucidità e freddezza. Resterà nella storia la strategia di tenersi Norris a distanza di DRS per difendersi dal ritorno delle Mercedes. Una cosa degna del miglior Michael Schumacher. Una cosa da campione. Best ever Smooth Operation.
VOTO 9 A NORRIS, “L’ATTACCANTE DIFENSORE”
Il nuovo pacchetto di aggiornamenti della McLaren dà ulteriore competitività a Lando Norris, che trova un podio da sogno a Singapore. Veloce sin dal venerdì, l’inglese sfrutta qualsiasi occasione in gara per artigliare un meraviglioso secondo posto. Attacca quando è il momento di attaccare, ma soprattutto si difende con le unghie e con i denti dal ritorno delle Mercedes. E, in un certo senso, “difende” anche la vittoria di Carlos Sainz, sfruttandone l’aiuto con il DRS. A completare una “doppietta” in salsa Carlando.
VOTO 8 A LAWSON, CHE IPOTECA IL 2025
La prima a Zandvoort era di approccio. Già a Monza si intravedeva una confidenza in crescita. Ma a Singapore, Liam Lawson tira fuori un week-end super. Da ricordare a lungo la qualifica, dove per 7 millesimi estromette Max Verstappen dal Q3. E poi la gara, tutta coraggio e lucidità: naviga ai confini della zona punti, e sfruttando le defezioni altrui, si accaparra un grande nono posto finale. Il ritorno di Ricciardo potrebbe essere stato effimero: la candidatura del classe 2002 al sedile in AlphaTauri per il 2025 è pesantissima.
VOTO 7 A LECLERC, SCUDIERO PERFETTO
Sul ritorno alla vittoria della Ferrari con Carlos Sainz c’è anche la firma di Charles Leclerc. Il monegasco, sin dal venerdì, è più lento dello spagnolo. E, di conseguenza, gli spetta il ruolo da scudiero. Interpretato alla perfezione da Carletto: magistrale la partenza (favorita dalle gomme rosse), perfetta la gestione della prima metà di gara. Poi, come al solito, arriva la consueta dose di sfortuna: la sosta in regime di Safety Car lo penalizza oltremodo, complice il traffico. Da lì fa quel che può, chiudendo al quarto posto finale.
VOTO 6 A HAMILTON, CHE SALVA LA MERCEDES
La Mercedes ha osato l’all-in, con una strategia ultra-aggressiva. Scelta rischiosa, forse troppo azzardata. A salvare l’onore delle armi è Lewis Hamilton, che porta a casa un podio dal sapore dolceamaro. Il ritmo c’è sempre stato, sin dal venerdì, ma come al solito (per quest’anno), la qualifica non brillantissima compromette un buon risultato. Poi la gara è un lungo ruota a ruota con Russell e Norris; l’errore all’ultimo giro del compagno di squadra gli consegna un podio insperato, ma che basta a salvare la faccia delle Frecce Nere.
VOTO 5 A RUSSELL, ERRORE FATALE ALL’ULTIMO GIRO
Tutto il suo week-end è un copiare le traiettorie della Ferrari. George Russell volerà in Giappone ricordando a memoria il retrotreno della SF-23: in qualifica secondo per un nulla, in gara dietro prima a Leclerc e poi a Sainz. La scelta azzardata della seconda sosta da parte della Mercedes è un jolly che, è vero, per poco non fa fare jackpot all’ex Williams. Ma la fretta di dover recuperare, alla fine, fa perdere anche lucidità a George, che butta via il podio con un brutto errore all’ultimo giro, finendo in barriera. Che spreco.
VOTO 4 ALLA RED BULL, DAVVERO IRRICONOSCIBILE
Un fulmine a ciel sereno. Non c’è altro modo di descrivere il week-end molto negativo della Red Bull. Il 5° e l’8° posto finale di Verstappen e Perez è un risultato illusorio rispetto al livello di una vettura che, a Singapore, si rivela essere addirittura da centro-griglia. La qualifica scioccante con la doppia esclusione dal Q3 è una inaspettata doccia fredda su cui il team di Melton Keynes dovrà ragionare. Ovviamente non in ottica 2023, visto il vantaggio incolmabile sugli avversari. Ma tanto per la prossima stagione, in virtù della nuova TD018 e delle sue conseguenze sulla vettura anglo-austriaca. Suzuka sarà un esame persino per i dominatori del mondiale.