Dopo cinque anni di assenza la Formula 1 torna a fare tappa sul circuito di Shanghai, e come al solito il copione si mantiene invariato: Max Verstappen e la sua Red Bull dominano in lungo e in largo, in ogni sessione e in ogni condizione. Una vittoria, però, “oscurata” dal week-end magistrale di Lando Norris, che si regala un fantastico secondo posto, davanti persino a Sergio Perez. Primo fine settimana di sofferenza per la Ferrari, ancora alle prese con enormi problemi in qualifica, e costretta ad accontentarsi di un quarto e quinto posto con Leclerc e Sainz. Buonissimo il week-end di Fernando Alonso e di Lewis Hamilton (nonostante il 18° posto in qualifica), mentre è da segnalare, per l’ennesima volta, la mediocrità della direzione gara, e in particolare di Niels Wittich. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Cina.
VOTO 9 A NORRIS, UN DRAGO A SHANGHAI
Se, come sempre, Max Verstappen ha una categoria a sé, tra gli “umani”, stavolta, il migliore è senza ombra di dubbio Lando Norris. Veloce sin dal venerdì, in particolare sulla pioggia, grazie a cui artiglia una mega pole position nella Shootout Qualifying per la Sprint Race. Ma il vero capolavoro arriva alla domenica: sfrutta in modo magistrale la sua McLaren, mantenendo un passo sensazionale, nettamente superiore persino a quello della Red Bull di Sergio Perez. Risultato: un pregevole secondo posto finale. L’ottavo della sua carriera, senza mai, però, aver vinto. Ma se e quando avrà il mezzo per farlo, siate certi che ci riuscirà. Perché il talento e il potenziale sono tutti dalla sua parte.
VOTO 8 AD ALONSO, FENOMENO SENZA TEMPO
Guida un’Aston Martin che non ha, semplicemente, il passo dei concorrenti. Ma Fernando Alonso questo non lo sa, e si ritrova comunque a lottare con i primi. In particolare in qualifica, dove accarezza il sogno di partire in prima fila con Max Verstappen, salvo poi “accontentarsi” della terza posizione. In gara, poi, la musica cambia: nella Sprint lotta come un leone (andando oltre i limiti, però…) per tenersi dietro le Ferrari, mentre alla domenica concretizza un’eccellente rimonta finale che lo porta fino al settimo posto. Anche senza il mezzo adatto, trova sempre il modo di far divertire il pubblico.
VOTO 7 A HAMILTON, UN CAMPIONE E’ PER SEMPRE
La Mercedes è quel che è, inutile negarlo. E probabilmente anche lui ci mette del suo, come dimostra la disastrosa qualifica, chiusa al 18° posto. Però quando c’è da tirare fuori gli artigli, Lewis Hamilton si dimostra il solito campione. Sul bagnato è ancora tra i migliori, come dimostra il secondo posto nella Shootout Qualifying. Risultato fondamentale per artigliare il primo podio stagionale, seppur nella Sprint Race, confezionato grazie a un capolavoro in partenza su Lando Norris. La gara, poi, è una lenta ma costante rimonta, che lo riporta, se non altro, in zona punti. Sprazzi da vero Sir.
VOTO 6 ALL’ALPINE, SEGNALI DI RIPRESA
È vero, non sono arrivati i punti, ma dalla Cina l’Alpine torna con un po’ di fiducia. 11° Esteban Ocon, 13° il compagno di squadra Pierre Gasly, entrambi al miglior risultato stagionale. Un lieve miglioramento reso possibile dal primo pacchetto di aggiornamenti, che ha permesso alla vettura di lasciare i bassifondi della classifica, e mettersi se non altro in lotta con i rivali più vicini, portando persino entrambe le macchine nel Q2. La strada da seguire è quella giusta, sebbene le aspettative per una scuderia ufficiale siano ben altre.
VOTO 5 ALLA FERRARI, PRIMO PASSO FALSO STAGIONALE
Al netto del 4° posto di Charles Leclerc e del 5° di Carlos Sainz, ad essere negativo è il week-end nel suo complesso. Già, perché stavolta la Ferrari paga lo scotto di un’evidente carenza sul giro secco. In entrambe le qualifiche la SF-24 non riesce proprio ad accendersi, pagando le grosse difficoltà a trovare la giusta temperatura per le gomme, soprattutto nel primo settore. E se nelle precedenti occasioni alla domenica le cose andavano nettamente meglio, stavolta il passo in avanti è minore: dopo un primo stint con le gomme medie discreto, quello con le bianche è un supplizio, senza mai trovare grip e ritmo per stare al passo con Norris. Alla fine conta massimizzare, e su questo l’obiettivo è centrato. Ma ora serve un passo in avanti: Miami e Imola primi banchi di prova della stagione, per capire che ambizioni può avere la Rossa.
VOTO 4 A PIASTRI, ENFANT NON PIU’ PRODIGE
La controparte in casa McLaren è un rendimento nettamente sottotono per Oscar Piastri. L’australiano si riconferma, ancora una volta, nettamente inferiore rispetto al compagno di squadra, come testimonia l’ottavo posto finale, alle spalle persino della Mercedes di George Russell, e davanti di poco a Lewis Hamilton. E mentre Lando Norris beve champagne sul podio, lui si becca 43 secondi di distacco. Un’enormità, che sì, può anche essere parzialmente giustificata dai problemi al fondo riscontrati. Ma che non cambia, di molto, la sostanza: Lando è superiore a Oscar.
VOTO 3 A WITTICH, CHE NON CI CAPISCE NIENTE
Eccola la consueta tassa stagionale per la Formula 1: l’inadeguatezza della direzione gara. In particolare, nella sua figura più rappresentativa, Niels Wittich. Sin dal venerdì si capisce che il week-end è propizio per finire su Paperissima: gestione da denuncia dei track limits nella Shootout Qualifying, con tempi cancellati a ripetizione nonostante le condizioni al limite della pista bagnata. La comica, poi, avviene con la restituzione del tempo a Lando Norris, utile per conquistare la pole position. E anche alla domenica le cose non vanno bene: 6-7 giri di tempo per capire che dovesse entrare la Safety Car per rimuovere la macchina ferma di Valtteri Bottas. Un sonnellino, l’ennesimo, di una direzione sempre più ridicola e guidata da una figura inadeguata. Non una novità, purtroppo.