Numeri e curiosità del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna che si correrà domenica 19 maggio 2024 sul circuito dell’Autodromo di Imola.
GRAN PREMIO DEL MADE IN ITALY E DELL’EMILIA-ROMAGNA: NUMERI E CURIOSITÀ
7. Le cosiddette città sorelle di Romagna, di cui Imola fa parte con i suoi 69.000 abitanti. Gli altri principali centri romagnoli sono Cesena (96.000), Faenza (59.000), Forlì (116.000), Lugo (32.000), Ravenna (156.000) e Rimini (149.000). I romagnoli su questa particolare “parentela” hanno inventato una filastrocca: questa la versione in dialetto imolese. Rèmin da navighè; Cesena da cantè; Furlè da ballè; Ravenna da magnè; Lugh da imbrujè; Fenza da lavurè; Jèmula da fè l’amor (Rimini per navigare; Cesena per cantare, Forlì per ballare; Ravenna per mangiare; Lugo per imbrogliare; Faenza per lavorare; Imola per far l’amore).
30. Gli anni dalla scomparsa di Roland Ratzenerger e Ayrton Senna, avvenute proprio a Imola rispettivamente il 30 aprile e il 1 maggio 1994 nel corso del Gran Premio di San Marino. Lo scorso 1 maggio il circuito ha ricordato i due piloti con una cerimonia a cui hanno assistito 20.000 persone, tra cui i ministri degli esteri di Austria, Brasile e Italia, oltre ai genitori di Ratzenberger e al nipote di Senna, Bruno. A ricordare il campione brasiliano c’è inoltre un monumento collocato all’interno dell’autodromo nei pressi della Curva del Tamburello, che gli fu fatale. Si tratta di una statua di bronzo che lo raffigura, alta due metri, opera dell’artista Stefano Pierotti di Pietrasanta, inaugurata il 26 aprile 1997.
96. Gli impianti sportivi nel territorio di Imola incluso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Questa città è tra le più attive d’Italia. Secondo una ricerca dell’assessorato regionale allo sport, tra gli imolesi under 65 uno su due dichiara infatti di praticare sport almeno una volta la settimana.
241. I punti conquistati a Imola dalla Scuderia Ferrari, più di chiunque altro (seguono McLaren a 212 e Williams a 151). Di questi ben 102 sono stati centrati da Michael Schumacher che con i suoi sette successi – sei dei quali con la Ferrari – è anche il pilota più vincente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
1951. L’anno al quale risale la nascita del concetto di “Made in Italy”. Era il 12 febbraio quando Giovanni Battista Giorgini, aristocratico italiano e abile imprenditore, che aveva percepito l’interesse internazionale per il lavoro degli atelier di moda italiani, decise di riunire in un evento unico gli stilisti, la stampa e i buyer del settore. Nacque così la “First Italian High Fashion Show”, organizzata nella sua Villa Torrigiani di Firenze: 18 i modelli che sfilarono, provenienti da varie case di moda italiane, tra cui le Sorelle Fontana, l’atelier Carosa della principessa Giovanna Caracciolo, Alberto Fabiani, l’atelier Simonetta della duchessa Visconti, Emilio Schuberth, Jole Veneziani, la sartoria Vanna di Manette Valente, Vita Noberasco, Germana Marucelli, Emilio Pucci, Giorgio Avolio, “La Tessitrice dell’isola”, Mirsa e Franco Bertoli. Fu un successo e a partire da quel giorno si iniziò a parlare di “Made in Italy”.