Alle ore 12:00 di oggi, con un evento paragonabile alla presentazione di una monoposto di Formula 1, Lawrence Stroll, proprietario del Team Aston Martin, ha ufficializzato Adrian Newey come Managing Technical Partner.
L’ingegnere inglese sarà a capo del reparto tecnico della squadra ma anche azionista del team stesso. Non è una pratica così strana in altri business, anche se forse un po’ particolare per un responsabile tecnico di una squadra sportiva in ambito motorsport.
Sembrerebbe questo però l’elemento cardine che ha convinto Newey ad accettare la proposta di Stroll, rifiutando di conseguenza l’offerta di una Scuderia più prestigiosa come Ferrari.
Al di là di questo e delle dichiarazioni di oggi [ Leggi qui ] che sono seguite all’evento [ Rivedi la versione integrale ] nella nuova sede di Aston Martin, in questo articolo vorremmo ragionare sul tempismo di Newey e sulle nuove sfide del genio inglese.
Newey in Aston Martin: “Avevo bisogno di una nuova sfida”
Dopo aver lavorato in passato per Williams, McLaren e Red Bull, la nuova avventuare di Newey in Aston Martin inizia nel momento in cui il team austriaco, che ha lasciato da pochi mesi, è entrato in una crisi tecnica e di risultati, senza precedenti.
Se guardiamo indietro nel tempo, il dominio di Red Bull dal 2010 al 2013 fu interrotto solo da un profondo cambio di regolamento. Questa volta invece, nel bel mezzo di una stagione, il team austriaco, dopo aver perso la guida tecnica e non solo della squadra, ha cominciato ad incontrare difficoltà, entrando in una involuzione tecnica preoccupante che mette seriamente a rischio la conquista dei due titoli mondiali F1 2024.
Tempismo perfetto dunque per Newey che, dopo aver dominato la prima parte dell’anno con la sua nuova creatura RB20, ha scelto il momento giusto per dire addio alla Red Bull. Come sappiamo, gran parte dei meriti di una monoposto vincente, erano attribuiti alla presenza dell’ingegnere inglese e, ora che non è più in squadra, l’equazione è presto fatta: Newey non è più in Red Bull e la RB20 non è più una monoposto vincente.
Anche se difficilmente i meriti dei successi di Sebastian Vettel e di Max Verstappen potevano essere prima attribuiti solo alla presenza e alla genialità del tecnico inglese, ora che Newey non è più in Red Bull viene difficile pensare che la sua uscita abbia potuto portare così rapidamente alla crisi del team.
Su questo potremmo stare a discutere per ore, senza però trovare una risposta: i fatti però dicono che il 1° maggio Newey annuncia il divorzio dalla Red Bull e qualche settimana dopo arriva l’ultima vittoria di Red Bull in Formula 1.
Lasciata alle spalle uno dei periodi più lunghi e vincenti di Newey in una squadra di Formula 1, il tecnico inglese ha deciso di unirsi ad Aston Martin per provare ad aprire un nuova capitolo vincente per lui e il primo per il team che ha base a Silverstone.
A 65 anni, l’impegno di Newey sarà un po’ diverso rispetto al passato. Ricoprirà sempre un ruolo tecnico, guidando però una squadra già molto ben organizzata. Nel suo lavoro avrà ancora più un approccio consulenziale, così come ad un Partner è richiesto di avere.