In un intervista rilasciata al sito pirelli.com, il nuovo Direttore Motorsport, Mario Isola ha raccontato del suo passato da pilota e da collaudatore. Un esperienza che si è rivelata fondamentale per la sua carriera in Pirelli, e che lo aiuta a comprendere nel migliore dei modi le esigenze dei piloti.
Cambio al vertice del settore Motorsport di Pirelli. Mario Isola, Racing Manager, dell’azienda italiana è stato nominato Direttore Motorsport al posto di Paul Hembery, dopo la promozione di quest’ultimo a Presidente della Regione Sud America.
Il manager italiano, presente nella prima sessione dei test invernali tenutisi a fine febbraio a Barcellona, ha commentato positivamente i risultati ottenuti dai nuovi pneumatici, sia in termini di prestazioni che di degrado: “Siamo soddisfatti dei risultati di questi quattro giorni. Per quello che abbiamo potuto analizzare sino ad ora, il nuovo prodotto è in linea con le nostre aspettative”.
Confermato poi l’incremento delle prestazioni delle monoposto: ”Il target fissato prevedeva un miglioramento dei tempi sul giro di 5 secondi rispetto a Barcellona 2015. Valtteri Bottas ha segnato il miglior tempo di 1.19.705, con pneumatici Ultrasoft. Se si considera che la pole position del 2015 qui a Barcellona è stata di 1.24.681, direi che ci siamo”.
Mario Isola sembra essere la persona giusta per tenere a battesimo i “gommoni” all’apertura ufficiale della stagione 2017. Sia per le sue indiscusse qualità manageriali. Sia per i suoi trascorsi al volante dei kart e della auto di serie.
Infatti pochi sanno che il nuovo Direttore Motorsport ha un passato da pilota e da collaudatore, coma da lui stesso raccontato sulle pagine del sito pirelli.com.
Un amore, quello per le quattroruote, nato fin da piccolo, come succede alla maggior parte degli appassionati: “Sono cresciuto guardando la Formula 1®, quindi ovviamente, appena ho avuto l’età, ho iniziato a tormentare mio padre per avere un kart. Ne comprammo uno vecchio, a buon mercato e andava piuttosto bene, quindi circa un anno dopo me ne comprò uno vero, della classe 100 cadetta, e da allora non lo lasciai praticamente più. Ho corso nei kart per una decina d’anni e da allora il motorsport è stato una parte cruciale della mia vita.
Questa seppur breve esperienza nelle competizioni, che tra l’altro lo ha portato a gareggiare con piloti poi affermatisi (“La prima volta che incontrai Max Papis, per esempio, quando lavoravo in Pirelli, mi disse: ‘Ma non ti ho già incontrato da qualche parte?’ Ed era vero: avevamo corso insieme coi kart quando eravamo dei teenager!”), è risultata di fondamentale importanza per la sua carriera all’interno di Pirelli: “Avere un background nelle competizioni mi aiuta a interpretare il feedback che mi danno nel mio ruolo attuale”.
Da pilota di Kart, a collaudatore Pirelli, il passo è stato breve: “Sono diventato test driver per caso: avevo mandato un CV per un lavoro in Pirelli e durante il colloquio venne fuori che avevo esperienza di guida. Pochi giorni dopo uno dei collaudatori se ne andò e mi chiamarono per fare un test a Vizzola. Quindi mi presentai, mi mostrarono la pista e mi dissero di scegliere tra una BMW o una Volvo. Scelsi la Volvo, dato che pensavo che con la trazione integrale sarebbe stato più facile! Non avevo idea di come fosse andata ma dopo un paio di settimane mi dissero che il lavoro era mio”.
Nonostante il suo ruolo lo impegni notevolmente, Mario Isola ha continuato a coltivare la sua passione al volante, passando dalla pista allo sterrato: “Purtroppo non ho molto tempo per partecipare a tutte le corse come vorrei. Quando ero giovane per me c’era solo la Formula 1, poi ho imparato ad amare i rally e volevo correre seriamente. Ammiro davvero i piloti di rally: servono un coraggio e un impegno speciali. Quindi ho preso la mia licenza da rally e il primo cui ho preso parte è stato con un collega in Pirelli come co-pilota, Matteo Braga! Poi ho avuto la fortuna di partecipare a rally dal Messico alla Croazia alla Cina e mi sono divertito moltissimo. Di recente ho corso in Auto Cross, uno spasso. Un vero divertimento. E spero di avere l’opportunità di rifarlo quest’anno”.
La vita del manager della Pirelli è quindi dedicata quasi in toto al motorsport. Una dedizione che non può non avere come base di partenza la passione: senza la quale è impossibile riuscire in questo settore. Come confermato anche da Isola: “E’ una vera passione. Amo le macchine, le cose meccaniche, guidare. Il motorsport è solo una passione che c’è sempre stata, oltre a essere un ambiente molto stimolante in cui lavorare. È un lavoro che ti chiede molto e se non hai questa passione è impossibile riuscire”.
Attualmente l’impegno della Pirelli è per buona parte dedicato alla Formula 1, della quale l’azienda italiana è fornitrice unica di pneumatici dal 2011. Non sono mancate in passato soddisfazioni dalle categorie “minori”. Lo stesso Isola racconta il momento più bello della sua carriera in Pirelli: “Uno è quando vincemmo il FIA GT Championship nel 2005 con la Maserati MC12. Il progetto iniziò nel 2003, con la macchina e i pneumatici sviluppati in parallelo e fu il primo grande programma in cui fui coinvolto. Partecipammo a quattro gare nel 2004 e nell’ultima della stagione arrivarono il 1° e 2° posto a Zhuhai. Quando le macchine tagliarono il traguardo, fui spruzzato d’acqua da tutti gli uomini Maserati: ho ancora le foto da qualche parte! Nel 2005 vincemmo il Titolo, non solo perché la macchina era veloce ma anche perché lavorava alla perfezione con i pneumatici. Quando vincemmo, contro altri forti Costruttori, fu una sensazione fantastica. È in momenti come quelli, quando sai di aver fatto il tuo lavoro al meglio delle tue capacità, che ti senti davvero soddisfatto