A Maranello è stata finalmente svelata la nuova monoposto del cavallino rampante per la stagione F1 2019: la Ferrari SF90, questo il nome della nuova vettura per celebrare i 90 anni dalla fondazione Scuderia Ferrari. A seguire l’Analisi Tecnica completa della SF90.
Con verniciatura opaca, in stile Red Bull, la nuova Ferrari è un perfezionamento della SF71-H del 2018. Proprio come ha fatto Mercedes sulla W10, la Ferrari ha perseguito il progetto di sviluppo della monoposto dello scorso anno. Già dalle prima immagini si è potuto intuire come la vettura sia più estrema, forse ancor di più della rivale W10.
Seppur fedele ai concetti della vettura precedente, la Ferrari SF90 incorpora delle novità davvero interessanti, se non uniche fra tutte le monoposto presentate fin ora.
In questo articolo analizzeremo a 360 gradi la nuova monoposto made in Italy, la sessantacinquesima realizzata dal cavallino per il mondiale F1.
ALA ANTERIORE
Partendo dall’avantreno, spicca il disegno della nuova ala anteriore: Per regolamento più “semplice” e larga, pare che i tecnici di maranello non abbiano rinunciato a cercare di deviare i flussi d’aria all’esterno delle ruote anteriori, nonostante le modifiche regolamenti. Si può notare difatti come i flap siano ribassati nell’attaccatura delle paratie laterali. In assenza dei flap a sbalzo (vietati da regolamento e essenziali per schermare dai flussi le gomme) ci si aspettava un’aerodinamica che deviasse l’aria nella zona superiore. Invece, così come già visto sulla Alfa Romeo Racing, ci si è concentrati ancora nel voler deviare i flussi dagli pneumatici. Per l’aerodinamica di una Formula 1 gli pneumatici sono dei veri e propri ostacoli poichè, oltre a generare resistenza all’avanzamento, creano flussi turbolenti nocivi alla corretta fluidodinamica di una monoposto.
IL FRONTALE
Molto simile è rimasto invece il muso, dai piloni lunghi con ben tre soffiaggi nei piloni (1). Piloni che hanno una forma studiata per convogliare aria nello slot dell’ “S-Dcut” che si trova subito dietro essi. Ricordiamo che il sistema “S-Duct”(2) ha la funzione di raccogliere l’aria turbolenta proveniente dall’anteriore, per poi essere espulsa dalla parte superiore della scocca come flusso laminare.
Nuove invece sono le prese dei freni, ridisegnate e semplificate sempre per regolamento. Per quanto riguarda le sospensioni invece, con schema “push rod” a puntone”, sono pressochè identiche alla SF71-H.
ZONA BARGEBOARDS
Importante sviluppo ha riguardato i barge board, che rappresentano una zona della monoposto molto sviluppata dai tecnici Ferrari la passata stagione. Rispetto al 2018, il disegno dei deviatori è molto diverso: col nuovo regolamento tecnico, i barge board hanno una altezza ridotta di 150 mm, e la verniciatura di color carbonio rende difficile scrutare i dettagli di questa zona complicata della monoposto. Bisognerà attendere le prime foto in pista per riuscire a osservare qualche dettaglio in più.
LE PANCE E LA ZONA POSTERIORE
Ridisegnate le bocche dei radiatori: in questa zona la Ferrari sembra aver fatto un passo indietro, ed è tornata ad una soluzione più simile al 2017, che al 2018. I deviatori di flusso laterali e gli specchietti (non più ancorati all’halo come nel 2018) sono modificati, seguendo le direttive regolamentari. Sparito inoltre il soffiaggio degli specchietti.
Osserviamo nell’illustrazione come erano le pance della vettura 2018.
Diverso l’air scope, ossia la presa d’aria sopra la testa del pilota, più piccola rispetto alla passata stagione. Anche questa soluzione rappresenta un passo indietro al 2017. A Singapore due anni fa la Ferrari aveva modificato la presa d’aria, allargandola per invogliare aria non solo al motore, ma anche al cambio. Soluzione molto diffusa anche fra gli altri team. Sulla SF90 invece devono aver trovare un sistema che permette, pur con una presa più piccola e meno ingombrante, l’aggiusto apporto d’aria alla power unit.
Nella parte inferiore della monoposto il fondo è lo stesso della SF71-H con i tre canali centrali, e i vari slot per l’aria davanti alle ruote posteriori. Vedremo se durante i test i tecnici di Maranello riproporranno i deviatori verticali visti nelle libere di Austin dello scorso anno. Si parlava molto di questa soluzione in chiave 2019.
COFANO MOTORE E SCARICHI
Abbastanza rivisto invece il retrotreno della vettura, dove sono stati rivoluzionati il cofano motore e scarichi.
Più stretto e meno bombato, il cofano motore è studiato per inglobare gli scarichi della wastegate (1), che non saranno più disposti ai fianchi dello scarico principale, ma posti in verticale, riducendo così gli ingombri laterali. Sulla Ferrari tale disposizione era già stata provata sulla SF71-H nelle libere di Hockenheim. Ma mai più riutilizzata nell’arco della stagione.
Nell’illustrazione osserviamo la disposizione degli scarichi provati lo scorso anno
Rivoluzionata anche la Deck Wing (2), che sulla SF90 è a doppio profilo e orizzontale. Soluzione mai vista sulla Ferrari lo scorso anno, la deck wing era dal profilo singolo e arcuato verso il basso.
L’ala posteriore, per regolamento più grande, ha visti rivoluzionati gli endplate laterali (3), che presentano diversi soffiaggi nella zona centrale in stile Mclaren e Mercedes. Con il flap mobile più ampio, i tecnici di Maranello hanno implementando anche un interessante disegno del “bulbo”(4) che attiva il DRS, che ha una forma molto più pronunciata.
Ferrari F1 2019 – FOTOGALLERY
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