E’ un centro gruppo che, fra le strade di Jeddah, ha espresso con fermezza tutti i valori auspicati da Stefano Domenicali e dai vertici del Circus all’inaugurazione di questa nuova era. Il midfield infatti ci ha regalato numerose battaglie che si sono susseguite a cadenza continua durante tutto il GP. Inoltre non è mancata neppure quella dose di imprevedibilità che si è resa protagonista attraverso la variabile affidabilità, che ha penalizzato non pochi team.
Due variabili che i ragazzi capitanati da Otmar Szafnauer hanno vissuto in prima persona. Per l’Alpine un fine settimana che ha confermato il trend positivo intrapreso in Bahrain, rispetto alle premesse della vigilia di inizio campionato. La monoposto transalpina ha dimostrato un buon adattamento al circuito arabo, traducendo ciò in buone performance espresse sin dal venerdì. Se volessimo spiegare il DNA del pilota ad un bambino, sarebbe più esplicativo di ogni parola mostrare il video della lotta che si è accesa in pista fra Esteban Ocon e Fernando Alonso. Nonostante i battiti accelerati al muretto, i due non si sono esimati dall’ingaggiarsi più e più volte. Sul fronte di squadra però, tanto spettacolo ma poca resa. Infatti nella battaglia a suon di sorpassi e controsorpassi, i due hanno perso ben nove secondi dalla Mercedes di George Russell, che li precedeva. A vincere il duello è stato Ocon, ma escludiamo una resa di Alonso, qualora la problematica tecnica non si fosse presentata. Intanto per il pilota francese la soddisfazione di aver portato nuovamente punti importanti per il team, non senza brivido, visto l’arrivo al photofinish con Lando Norris.
Tradito dalla propria monoposto anche Valtteri Bottas. Per la sua C42 un problema di surriscaldamento che gli ha impedito di chiudere a punti anche nel secondo appuntamento stagionale. Un fine settimana che in casa Alfa Romeo non è stato così semplice, soprattutto nei momenti più decisivi. Allo zero del finlandese si è accompagnato anche quello di Guanyu Zhou. Il cinese aveva già rilevato qualche fatica in qualifica, peggiorando la situazione nelle prime fasi di gara. Un brutto start lo aveva fatto retrocedere fino alla terzultima posizione. Poi grazie ad una buona gestione di gara, accompagnata ai tanti ritiri, è tornato in lizza per i punti, se non fosse per gli intoppi che ci hanno ricordato alcune situazioni viste nel 2021. Un errore commesso dal team nello scontare i 5 secondi di penalità, ha comportato un drive through, senza considerare il problema al carrello anteriore in quello stesso pit stop.
Per i cugini di casa Haas, Kevin Magnussen ha confermato la bontà della scelta in extremis da parte di Gunther Steiner. Un altro fine settimana solido da parte del danese che, come ha sottolineato sui social, si è anche tolto la soddisfazione di aver lottato con una Mercedes. Resta l’amaro in bocca per non aver visto l’altra monoposto in pista, ma la notizia più bella è quella del sorriso di Mick Schumacher, uscito illeso dal brutto botto del sabato.
Chi ha faticato e non poco è stato Pierre Gasly. Non tanto per il suo lavoro in gara, in cui il francese ha dato prova della sua costanza salvando il risultato di squadra per il weekend, bensì per il suo stato fisico. Infatti il francese ha definito la gara in quel di Jeddah come la più dolorosa della sua carriera, a causa dell’enorme carico di stress fisico a cui è stato sottoposto. Infatti nel post gara ha raccontato di dolori intestinali lancinanti, che sono sorti nella seconda parte di gara. Tante fatiche tecniche invece per Yuki Tsunoda, la cui macchina ha fatto risuonare campanelli di allarme in chiave affidabilità. Nella mattinata di sabato sulla sua AlphaTauri erano state sostituite tutte le componenti della power unit. Ciò non è bastato però per prevenzionarsi da guasti che invece si sono presentati con prepotenza. Dapprima in qualifica e poi in gara, o meglio, nel pre gara, visto che lo spegnimento dei semafori lo ha visto dal garage.
A salvare il bilancio dei team clienti Mercedes, Lando Norris. Nonostante sia uscito sconfitto dal rush finale con Ocon, ha portato a casa il primo bottino stagionale per la McLaren. Come ha raccontato l’inglese stesso, si tratta di punti che svolgono anche una funzione motivazionale. Lui che in apertura di weekend aveva parlato delle difficoltà sul piano tecnico, con una mancanza di carico sulla monoposto e una conseguente penalizzazione in termini di performance. In gara si è aggiunta poi l’ennesima problematica in questo inizio di stagione per Daniel Ricciardo, costretto a parcheggiare la macchina a bordo pista. Insomma, una McLaren costretta ad uno slalom fra le difficoltà, con la pista che finora ha raccontato di una macchina che al sabato non ha ancora messo piede in Q3.
Un gara a dir poco anonima per Aston Martin. Le vetture tinte di British green hanno tagliato per ultime il traguardo. Degli errori commessi in gara hanno invece spedito Nicholas Latifi contro le barriere e Alexander Albon contro la vettura di Lance Stroll, nel corso della lotta che si è accesa sul finale fra i due.
Nel mondiale che esclude Ferrari, Red Bull e Mercedes dall’assegnazione dei punteggi, si riflette il grande risultato di Esteban Ocon, che fa progredire anche l’Alpine fra i costruttori.
Classifica piloti
- Esteban Ocon Alpine 40
- Kevin Magnussen Haas 37
- Valtteri Bottas Alfa Romeo 19
- Lando Norris McLaren 19
- Guanyu Zhou Alfa Romeo 18
- Pierre Gasly AlphaTauri 15
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 12
- Fernando Alonso Alpine 10
- Lance Stroll Aston Martin 10
- Nico Hulkenberg Aston Martin 8
- Mick Schumacher Haas 6
- Alexander Albon Williams 2
- Daniel Ricciardo McLaren 1
- Nicholas Latifi Williams 0
Classifica costruttori
- Alpine 50
- Haas 43
- Alfa Romeo 37
- AlphaTauri 27
- McLaren 20
- Aston Martin 18
- Williams 2
Classifica giri veloci
- Valtteri Bottas Alfa Romeo 1
- Lando Norris McLaren 1