Mattia Binotto e il Team Ferrari si giocano il tutto per tutto in questa stagione. Non ha più senso nascondersi. Lo chiedono i tifosi, lo reclama la storia.
“CREDO CHE CI SARANNO TRE TEAM ABBASTANZA VICINI, MA LORO RIMANGONO I FAVORITI E NOI SIAMO GLI OUTSIDER” // Mattia Binotto | 12.03.2022
Comunicazione, Calma, Consapevolezza, Costanza, Cattiveria, Carlos, Charles, Campioni. Dalle parole di Mattina Binotto agli otto motivi per cui questa Ferrari “C” piace!
1. COMUNICAZIONE
Questa volta nessun “dobbiamo capire” esce dalla bocca di Mattia Binotto, che anzi stenta a contenere un gran sorriso di fronte ai microfoni di Sky Sport F1, con buona pace di Maurizio Crozza. Troppo presto per crederci, ma mai troppo per sognare. La comunicazione del team principal della Rossa sembra aver ingranato la marcia giusta.
Era ora, Binotto e il team si giocano il tutto per tutto questa stagione, non ha più senso nascondersi.
La scuderia di Maranello non deve solo #essereferrari ma anche #apparireferrari, ovvero rappresentare l’espressione di un ambiente fiducioso, sorridente e soprattutto pronto ad affrontare questa nuova avventura, lo chiedono i tifosi, lo reclama la storia.
2. CALMA
Ci vuole tanta calma, tanta serenità. Il sorriso è contagioso e se a Binotto n’è sfuggito qualcuno, Helmut Marko poco dopo è esploso in una risata vedendo la linea dei tempi di Max Verstappen illuminarsi di fucsia ben due volte. L’olandese ha prima stampato e poi ribadito il miglior tempo dei test in 1:31.720, dimostrando una superiorità mai smarrita, ma solo mascherata.
I veri valori li vedremo forse solo il giorno delle qualifiche, per questo non bisogna farsi trascinare da inutili e controproducenti entusiasmi.
3. CONSAPEVOLEZZA
Questo il termine individuato da Binotto come sunto dei tre giorni della Rossa nel deserto del Bahrain. Il team per voce del suo leader si è autoassegnato un 8 nelle pagelline pre stagionali. Tantissimi i chilometri messi a segno dalla F1 75, tantissimi i dati portati dai tecnici a Maranello, in poche parole: ‘’tanta roba’’, come ha sottolineato lo stesso team principal interrogato sulla bontà del progetto.
4. COSTANZA
Velocità in realtà non fa rima con affidabilità, l’apparenza inganna. La nuova creatura di Maranello però si dimostra docile, guidabile, domabile e soprattutto sana. Risponde a ogni sollecitazione del team e dei piloti, se fosse una persona alla F1 75 daresti le chiavi di casa, perché si, dopo i test di Barcellona e del Bahrain la Rossa si è dimostrata una vettura generosa e affidabile. Anche le problematiche legate al Porpoising, il saltellamento sui rettilinei tipico delle vetture a effetto suolo, sono state agilmente corrette dal reparto tecnico di Maranello.
5. CATTIVERIA
Non solo quella delle pance scavate della vettura, che con quelle branchie sembra uno squalo pronto a divorare gli avversarsi. Ma anche quella di Binotto che,
sempre ai microfoni di Sky, accende la polemica con la Mercedes. Quelle pance e soprattutto quelle appendici aerodinamiche sotto gli specchietti non sono andate giù alla Ferrari, ‘’non rispettano la filosofia del nuovo regolamento’’. Binotto non crede che il disegno della W13 sia irregolare, ma si è legato al dito il provvedimento con il quale la FIA impedì l’utilizzo di un progetto simile degli specchietti al team di Maranello nel 2018; anche all’epoca era una questione di incompatibilità con il regolamento più che di irregolarità vera e propria. La Ferrari vuole tornare ad avere un ruolo politico di primo piano nel paddock, degli specchietti ‘’si parlerà’’, così conclude Binotto.
6. CARLOS
Lui, grande tifoso del Real Madrid, con ancora negli occhi il 3 a 1 inflitto in settimana dai madrileni al Paris Saint Germain in Champions League sente aria di rimonta o meglio ‘’remuntada’’, come si dice in Spagna. Imbeccato da Carlo Vanzini che gli chiede un approccio alla Benzema (autore di una tripletta contro il PSG) in vista del prossimo week end, Carlos risponde con un semplice termine ‘’hat trick’’, ovvero tripletta, il che in F1 corrisponde a pole, vittoria e giro veloce. Forse ‘’el toro esta loco’’, ma di sicuro è carichissimo.
7. CHARLES
Fisicamente asciutto, mentalmente concentrato. Il predestinato a volte appare un pò preoccupato, perché a differenza di Carlos qualche anno di sofferenza in più a bordo della Rossa se l’è fatto. Binotto scherzando ha stuzzicato Vanzini, reo di essersi lasciato andare troppe volte in passato allo slogan: ’’date una macchina a questo ragazzo’’, facendo capire al telecronista che oggi il monegasco questa macchina potrebbe avercela tra le mani.
Il 2022 deve essere l’anno di Leclerc, troppo tempo è passato da quella gioia infinita di Monza.
Ora vedremo se il principe passerà dal sedile della Rossa al trono del mondiale, intanto la speranza è che possa per lo meno combattere.
8. CAMPIONI
Più che un sogno deve essere un obiettivo, i tifosi della Ferrari all’inizio di ogni stagione devono trovarsi di fronte a un progetto che ambisca alla vittoria del titolo. Non ci sono più scuse in cui rifugiarsi, la storia del Cavallino parla da sola. Inizia il mondiale, le carte andranno scoperte, i motori si spingeranno al limite e lì vedremo se la dimensione della Ferrari sarà quella del sogno o della realtà.
L’INTERVISTA COMPLETA A MATTIA BINOTTO (FERRARI)